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Sunday, October 29, 2017

Il Peru che vorrebbe trivellare le terre degli indigeni non contattati dall'uomo




Concessioni della ditta nazionale petrolifera del Peru, Perupetro
con le concessioni 135 e 137 sulla riserva Yavari-Tapiche
dove vivono tribu' non contattate dall'uomo.

In Peru vivono 15 tribu non contattate.

Per saperne di piu' Survival International 

 Il ministro dell'energia del Peru,
Lucia Cayetana Aliovin Gazzani
















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Il 72% della foresta amazzonica del Peru' e' stato aperto alle trivelle,
sulla carta o in pratica

Il direttore di Perupetro dice che le tribu non contattate sono come il mostro di Loch Ness.

La loro esistenza secondo lui e' una idea assurda
perche' non c'e' evidenza che esistano.


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Quando pensiamo alle tribu non contattate dall'uomo, pensiamo quasi sempre al Brasile.

Ed e' cosi. In Amazzonia vivono (secondo le stime) piu' persone mai toccate dalla nostra civilta' che altrove. Seconda in classifica e' il Peru.  Dei suoi indigeni invece non si parla quasi mai.

Questa e' invece una storia che li riguarda.

Per la maggior parte gli indigeni non contattati, sia in Brasile che in Peru', vivono in aree protette, parchi o riserve. Solo che queste aree protette, parchi e riserve sono tali finche' "inutili" allo sfruttamento da parte del mondo "civilizzato". E anzi, smettono di essere aree protette quando si scoprono risorse che possono fare gola a noialtri.

E' questo quello che succede in Peru'.

Qui, in linea di principio la costituzione dice che le tribu' indigene devono essere lasciate in santa pace, che il loro diritto all'autodeterminazione e' sacrosanto. E questo perche' sono popolazioni fragili, che non hanno difese immunitarie adeguate, e il contatto con noi sarebbe devastante. Lasciamoli vivere secondo le loro tradizioni e nel loro mondo plurimillenario.

Tutto bene finche' non entrano in scena petrolieri, minatori, deforestatori, narcotrafficanti, costruttori di strade. In questo caso, tutto viene perso o dimenticato.

In questo momento l'area al centro di tanta controveria e' una zona di piu di un milione di ettari dove nel 2003 venne proposta una riserva da lasciare intoccata per lasciarla alla comunita' Yavari-Tapiche in Peru'. Sono appunto tribu' non contattate dagli occidentali.

Nel 2006 arriva proprio questo, una riserva chiamata Sierra del Divisor che avrebbe occupato 700,000 ettari di terreno.

Ma la riserva arriva a parole ed e' incompleta, almeno per quanto riguarda gli indigeni. E infatti, voila'.

Solo un anno dopo, arrivano i petrolieri a trasformare questa supposta riserva in un insieme di concessioni petrolifere. Si pensa infatti che ci possa essere greggio sotto la terra dei Yavari-Tapiche. Addirittura l'81% della proposta riserva sarebbe stata aperta alle trivelle.

Nel 2015 l'area viene trasformata in un parco nazionale con tutte le sue concessioni -- ben 15.

Sierra del Divisor diventa cosi' il terzo piu' grande parco nazionale del Peru con una gamma straordinaria di flora, fauna, sistemi fluviali. Sorge qui anche l'unica catena montuosa della zona. 

Ma di tribu Yavari-Tapiche e del loro diritto costituzionale a essere lasciati in pace non si parla.

A gestire le trivelle la Perupetro, la ditta nazionale petrolifera peruviana che si occupa di promuovere le estrazioni petrolifere, di gestire le concessioni e di fare partnership con eventuali ditte straniere.

Nel 2017 arrivano altre 12 concessioni nel parco degli Yavari-Tapiche.

E loro? Che ne sara' di questa tribu' non contattata dall'uomo? C'e' posto per loro in questo parco?

Pare di no.

I Yavari-Tapiche sono indifesi, non sanno tutto quello che si agita e non hanno neanche il concetto di riserva o di parco o di trivelle. Cosi, la federazione peruviana degli indigeni chiamata AIDESEP ha deciso di occuparsi del caso, a "loro insaputa".

Hanno chiesto che governo implementi la riserva come dagli accordi del 2006 con lo scopo esplicito di proteggere gli indigeni con meccanismi che vadano in azione immediatamente. Sono anche arrivate cause in tribunale con la richiesta di modificare i lotti petroliferi e di vietare le trivelle nelle aree dove vivono i Yavari-Tapiche.

Si chiede che le concessioni piu' pericolose, i lotti 135 e 137, siano annullate, perche' mettono gli Yavari-Tapiche a rischio di estinzione, occupano le terre coltivate da un altra tribu, i Matses, e vanno contro la costituzione del paese.  Trivellare qui significherebbe portare elicotteri, detonare esplosioni sotterranee, l'arrivo dell'uomo bianco, e far passare camion e macchinari nella foresta. Potrebbero esserci pure tensioni e violenza.

Ma finora, nada.

Intanto pero' la ditta che avrebbe trivellato entrambi i lotti, il 135 e il 137, la ditta canadese Pacific Stratus Energy ha abbandonato i suoi piani, anche grazie alla vergogna a livello mediatico e internazionale.  Il che e' una piccola grande vittoria in se.

Ma Perupetro non demorde e pensa di assegnare le concessioni ad altri.

I canadesi hanno detto questo, in merito alla loro rinuncia:  

As you may know, the company has a new management and post evaluations of current opportunities, it has made the decision to relinquish its exploration rights in Block 135 and return the block to Perupetro effective immediately. To date legal processes are underway. We wish to reiterate the company’s commitment to conduct its operations under the highest sustainability and human rights guidelines, avoiding damages to cultures and their surroundings; a value promise we feel remains intact.

Vedremo come andra' a finire. Intanto noi continuiamo con lo scandalo, se non altro per farli vergognare.

Per chi volesse far qualcosa di buono, si possono scrivere lettere al governo del Peru con la richiesta di lasciare vivere gli Yavari-Tapiche nelle loro terra, senza trivelle, e senza altre interferenze con la nostra civilta'. 
 
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Qui la lista delle concessioni peruviane che mettono a rischio le popolazioni indigene dell'Amazzonia, contattate o no. Alcune sono state sconfitte, altre hanno visto la rinuncia spontanea dei trivellatori.

1. Il lotto 132 che comprende territori della tribu Murunahua nel sud-est del Peru. Nel 2008 e' stata ridisegnata per escludere gli indigeni e sotto pressione da organizzazioni ambientaliste.

2. Il lotto 133 che comprende la riserva Madre de Dios e dove vivono anche qui tribu' non contattate. Anche questo lotto venne ridisegnato nel 2008 per escludere gli indigeni e sotto pressione da organizzazioni ambientaliste.

3. Il lotto 139 che comprende quasi tutta la riserva Isconahua dove vivono tribu non contattate. Nel  2008 doveva essere messa all'asta ma non lo e' stata. Perupetro dice che l'asta non c'e' mai stata anche grazie alle organizzazioni ambientaliste che hanno protestato.

4. Il lotto 110 che comprendeva quasi tutta la riserva di Murunahua. Era della Petrobras del Brasile che non l'ha mai sfruttata. Ora e' stata eliminata dalla lista delle concessioni della Petrobras.

5. Il lotto 113 che comprendeva quasi tutta la riserva Madre de Dios. Nel 2006, Sapet, una sussidiaria della China National Petroleum Company rinnucio' a trivellarla.

6. Il lotto 57 che comprendeva quasi tutto il territorio Kugapakori-Nahua-Nanti dove vivono tribu' non contattate attorno all'area di Cusco. Nel 2003 venne ridisegnata per escludere gli indigeni.

7. Il lotto 39 che copriva piu' del 50% della riserva Napo-Tigre dove vivono tribu non contattate nella parte a nord del Peru al confine con l'Ecuador. Venne riminesionata nel 2013-2014. E' tuttora di proprieta' dell'anglo-francese Perenco ed e' ancora una concessione attiva.

8. Il lotto 117 che comprende parte della riserva Napo-Tigre. Nel 2013 il contratto con Petrobras del Brasile e' scaduto e il lotto non e' stato mai sviluppato (finora almeno).

9 Il lotto 121 che comprende parte della riserva Napo-Tigre. Nel 2013 il contratto con Perenco, ditta anglo-francese e' scaduto e il lotto non e' stato mai sviluppato (finora almeno).

10 Il lotto 142 che comprende parte della riserva Yavari-Mirim dove vivono tribu non contattate. Nel 2009 il contratto con l'americana Occidental e' scaduto ed il lotto non e' stato mai sviluppato.


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