I lettori dell'Abruzzo sanno bene cosa sia una FPSO, perche' su questo blog ne abbiamo parlato tante volte.
E' una Floating Processing and Storage Offshore unit, una nave dove arriva petrolio di scarsa quantita' pompato dal mare. Sulla FPSO il petrolio viene parzialmente trattato e stoccato per poi essere spedito altrove. Insomma, una piccola raffineria a mare, con tanto di unita' desolforante e con inceneritore e fiaccola perenne.
I lettori dell'Abruzzo sanno cosa sia perche' ce ne volevano appioppare una davanti alla costa dei trabocchi fra il 2008 e il 2016 come parte di Ombrina Mare. Il pozzo sarebbe stato a 5.5 km da riva, e la FPSO a nove.
Tante sono state le opere di sensibilizzazione e di disseminazione di informazioni. Ogni volta pero' le ditte proponenti per l'Abruzzo, la Mediterranean Oil and Gas prima e la Rockhopper Exploration dopo ci hanno ripetuto ad infinitum la pappardella che era tutto sicuro, che non sarebbe mai successo niente, che le FPSO non hanno mai perdite e che tutto e' biodegradabile, pulito, e dagli effetti nulli e trascurabili.
Entra in scena proprio in questi giorni di addio alla FPSO d'Abruzzo, un'altra FPSO, la Girassol dell'Angola, di proprieta' della francese Total.
Girassol sta per girasole in portoghese e da satellite si vedono immagini di una scia di petrolio dalla FPSO Girassol che si protrae per circa 19 chilometri.
Diciannove chilometri di petrolio in mare!
E poi ce n'e' un'altra di FPSO chiamata Pazflor che invece di petrolio ne rilascia una scia di circa 17 chilometri.
La maggior parte del petrolio dell'Angola arriva dal mare, dal blocco 17, che e' stato soprannominato "Blocco D'oro" e che viene sfruttato da circa 20 anni. Il petrolio e' scadente, ed e' appunto "pesante" e "amaro" cioe' dalle molecole C-H lunghe e con impurita' sulfuree che le FPSO vanno ad eliminare nei loro trattamenti iniiziali.
Ci sono qui concessioni (e FPSO) Girassol, Dalia, Pazflor e CLOV (che sta per Cravo, Lirio, Orquidea and Violeta, tutti campi distinti ma uniti geograficamente).
La concessione Girassol e' di completa proprieta' della Total ed e' in azione dal 1996.
La concessione Pazflor contiene quattro giacimenti distinti, Perpetua, Hortensia Zinia e Acacia. L'operatore e' la Total, proprietaria al 40% e poi altri partner sono la Statoil di Norvegia al 23%, la ExxonMobil al 20% e la BP al 17%.
Anche la concessione Dalia e' di proprieta' congiunta Total-Statoil-ExxonMobil-BP e nelle stesse percentuali della Pazflor. L'installazione della FPSO Dalia nel 2006 ha coinciso con l'entrata dell'Angola nel gruppo dei paesi produttori di petrolio, l'OPEC.
Infine, CLOV raggruppa altre quattro campi tutti collegati alla FPSO dal medesimo nome.
Ebbene, e' da Maggio 2017 che si continuano a vedere scie di vario genere sia dalla FPSO Girassol che dalla Pazflor. Dalla Total, dal governo di Angola non si muove mosca, e cosi si pensa che siano delle perdite croniche, o dalle FPSO Girassol e Pazflor oppure dai 39 pozzi e dai vari chilometri di oleodotti che li collegano fra loro, incluso alcuni campi minori chiamati Rosa e Jasmin.
Nomi delicati di donna, venti chilometri di petrolio, nessuna altra informazione.
Ma Girassol, Pazflor, Dalia e CLOV non sono sole. In tutto l'Angola ci sono una dozzina o piu' FPSO.
A dicembre 2016 e' entrata in produzione la FPSO Armada Olombendo dell'ENI che ha iniziato a trivellare il blocco 15 dell'Angola a meta' del 2017.
Queste tutte le altre:
Armada Cabaca FPSO
ENI
Chissonga FPSO
Maresk
CLOV FPSO
Total
Dalia FPSO
Total
Gimboa FPSO
Saipem
Girassol FPSO
Ma Girassol, Pazflor, Dalia e CLOV non sono sole. In tutto l'Angola ci sono una dozzina o piu' FPSO.
A dicembre 2016 e' entrata in produzione la FPSO Armada Olombendo dell'ENI che ha iniziato a trivellare il blocco 15 dell'Angola a meta' del 2017.
Queste tutte le altre:
Armada Cabaca FPSO
ENI
Chissonga FPSO
Maresk
CLOV FPSO
Total
Dalia FPSO
Total
Gimboa FPSO
Saipem
Girassol FPSO
Exxon
Exxon
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