"What this shows is the magnitude of the contamination,"
Edward Mitchell, University of Neuchatel, Svizzera
Edward Mitchell, University of Neuchatel, Svizzera
E' uno studio appena pubblicato su Science ed eseguito da un gruppo di scienziati dell'Universita' di Neuchatel in Svizzera guidato da Edward Mitchell, biologo.
Le conclusioni sono inquietanti: i tre quarti del miele prodotto in tutto il mondo contiene tracce di pesticidi, e ben pochi sono gli angoli del pianeta esenti da questo tipo di inquinamento.
Mitchell e i suoi colleghi hanno analizzato ben 200 campioni di miele alla ricerca di pestidici, quelli piu' comuni sono chiamati neo-nicotinoidi e contengono composti chimici simili alla nicotina.
Chi li ha inventati?
La Shell, ditta petrolifera, negli anni ottanta, poi seguiti dalla Bayer. Fra queste sostanze c'e' la cosiddetta Imidacloprid che e' in questo momento l'insetticida piu' usato del mondo.
Gia' a partire dalla fine degli anni novanta si punto' il dito contro questi neo-nicotinoidi per i loro impatti ambientali, e anzi gia' allora si collego' l'uso di questi insetticidi al colony collapse disorder (CCD) cioe' la moria di api e alla perdita successiva di animali piu' grandi, come per esempio gli uccelli, a causa della riduzione degli insetti che rappresentavano il loro cibo.
In Europa in questo momento esiste un divieto parziale contro alcuni di questi neo-nicotinoidi, dal 2013.
In questo studio Mitchell trova che l'inquinamento da :
- Nel Nord America, l'86% dei campioni e' inquinato dai neo-nicotinoidi'
- In Asia, l'80 %
- In Europa il 79%
- In Africa il 73%
- In Australia il 71%
- In Sud America il 57%
Di questi campioni la maggior parte conteneva almeno due i piu' neo-nicotoidi, e il dieci percento dei campioni aveva quattro tipi diversi di inquinanti.
Che effetti ha questa roba sulla salute umana? Forse non piu' di quanto possa causare una mela contaminata da quattro tipi di pesticidi diversi. Ma il problema e' molto piu' grave per le api stesse, perche' le api usano il miele per cibarsi durante i periodi invernali senza fiori.
Circa un terzo dei campioni, cioe' quasi tutti quelli contaminati da pesticidi, avevano concentrazioni di neo-nicotoidi dannosi alle api.
Il consumo di neo-nicotoidi infatti porta a problemi di apprendimento e di memoria nelle api, che fa si che si confondano quando cercano cibo e si organizzano tutte assieme per andare verso zone con cibo abbondante.
Oltre ai problemi nella ricerca di cibo, e anche se le concentrazioni di pesticidi non sono letali, l'esposizione ai neo-nicotoidi porta a danni alla crescita delle api, al sistema immunitario, al sistema neurologico, riproduttivo e respiratorio. La regina puo' ammalarsi e non sopravvivere e questo a volte porta al collasso dell'intera colonia di api.
E' tutto esagerato?
Beh, non proprio. Nel 2014, uno studio a livello mondiale di neo-nicotinoidi concluse che l'uso di questi pestifici stava avendo gravi impatti sulla produzione di cibo. La conclusione fu che
"The consequences are far reaching and cannot be ignored any longer."
Senza api non c'e' l'impollinazione. Senza impollinazione non c'e' l'agricoltura cosi come la conosciamo.
1 comment:
Quando iniziamo a organizzarci per non far morire completamente il pianeta azzurro? Non vi sembra sia giunta l'ora? Presto! Studiamo una rivoluzione.
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