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Wednesday, November 14, 2012

Beni Chevron sequestrati in Argentina

Inquinamento Chevron/Texaco nella foresta amazzonica dell'Ecuador


Environmental crime will not go without punishment 

Pablo Fajardo, contadino, avvocato


Della storia del popolo di Ecuador che cerca di ottenere riscarcimenti dalla Chevron per avergli inquinato e distrutto l'ecosistema per decenni, abbiamo parlato tante volte.

La Texaco aveva operato vari campi di petrolio in Ecuador dal 1972 al 1990, nel pieno della foresta amazzonica, inquinando senza rispetto alcuno per gli abitanti.  Questa ditta e' poi stata comprata dalla Chevron nel 2001, la quale ne ha ereditato pozzi, raffinerie, pompe e... problemi legali e di inquinamento.

E' da circa 20 anni che i residenti di Lago Agrio cercano di avere giustizia, e che esigono che il disastro lasciato dietro dalla Texaco/Chevron venga ripulito e riscarcito.

Venti anni di cause in tribunale in cui la Chevron ha cercato di fare di tutto per non pagare - chiedendo di spostare tribunali, dicendo che c'era frode, malafede, che non c'era piu' l'inqiuinamento, che non spettava a loro ripulire.

Venti anni. Ci sono delle storie veramente edificanti, di una piccola comunita' che non si da per vinta, di avvocati USA che hanno lavorato gratis contro la Chevron per venti anni in favore degli indigeni dell'Ecuador, del contadino Pablo Fajardo che diventa avvocato per dire la sua.

Ecco alcuni post in merito:

Qui

Qui

Qui

Finalmente, dopo vari tira e molla, ricorsi negli USA e in Ecuador, un tribunale ecuadoriano ha deciso di mollare alla Chevron ben 19 milardi di dollari di multa, per ripristino ambientale, per le morti causate, per l'inqunamento delle acque della foresta amazzonica.

E' stata una sentenza storica per tanti motivi, per l'ammonto, per il fatto che fosse per inquinamento ambientale, per il fatto che la Chevron e' un colosso abituata a fare il comodo suo.

La Chevron, pero' fedele alla sua storia, se n'e' infischiata - o cosi credeva di poter fare - dicendo che non vuole pagare niente perche' come dice James Craig, il responsabile della Chevron in America Latina ed in Africa:

The Ecuador judgment is a product of bribery, fraud, and it is illegitimate
 Il giudizio in Ecuador e' un prodotto di corruzione, frode, ed e' illegittimo

Ovviamente, detto da loro e' un bel dire - visto che sono esperti di "corruzione, e frode".

E allora cosa hanno fatto in Argentina?

Hanno deciso di dare una mano all'Ecuador e di mettere un embargo su TUTTI i profitti della Chevron in Argentina.

Il giudice responsabile del procedimento si chiama Adrian Elcuj Miranda e riguarda tutti i depositi bancari e proventi delle vendite fino a che non si arriva a 19 miliardi di dollari.

Questo vale per il 100% delle azioni, profitti, investimenti  che la Chevron ha in Argentina.

Perche' l'Argentina? Perche' e' un paese dove e' forte la presenza della Chevron che qui produce circa 26,000 barili di petrolio e 1.5 milioni di metri cubi di gas naturale al giorno. La Chevron ha anche altri progetti per fracking di shale gas in Argentina.

Il giudice Enrique Bruchou ha poi detto che questo sequestro e' un qualcosa di "esemplare" e che lo fanno per dare un messaggio agli investitori che occorre usare gli stessi standard ambientali in tutte le parti del mondo, e che non e' che perche' sono in Ecuador possono fare quello che in California non sarebbe ammesso per nessun motivo.

Dice Bruchou:

We're making history in the preservation of the environment.

This is a ruling that sets an example. What we're telling the world is that in Latin America we want to demand that whoever comes to exploit does it following the same health an environmental standards as they do in their countries of origin.

Amen, brother!

Intanto il lavoro degli avvocati Ecuadoriani e del team New Yorkese che ha seguito la vicenda continua: l'Argentina e' solo primo passo. Chiederanno alla Colombia di fare lo stesso, e lo chiederanno anche ad altri paesi in Asia ed Europa.

La battaglia contro i petrolieri e' lunga e difficile, ma non e' impossibile.

3 comments:

Anonymous said...

Bene, hanno trovato in Argentina il modo di riempire un po' le casse nuovamente vuote...per la seconda volta sono in bancarotta! Forse c'è qualcuno peggio degli italiani...Stanno usando un metodo un po' più sofisticato di quello usato da Chavez in venezuela che almeno ha avuto il coraggio di effettuare l'esproprio, vero furto legalizzato come quello fatto da Gheddafi in Libia agli italiani tanto tempo fa...ma la storia non è il pezzo forte della professoressa che invece sa di matematica...
Chavez l'ecologista petroliere: non è che non estrae più petrolio e che ora lo raffina, lo vende e ci guadagna anche, un vero genio!
Dai dai che la guerra è lunga, l'importante è che la benzina non ci manchi mai e che i costi rimangano bassi, poi che ci frega di chi ci guadagna! HAsta la victoria siempre!Serge Latouche

Anonymous said...

lei non ha capito niente, caro anonymous... quei soldi non sono per le casse argentine. Sono per l'Ecuador.

Anonymous said...

Il primo commento è un esempio della solita tecnica di distrazione e disinformazione che a tappeto usano per smorzare l'efficacia di post informativi "nocivi".
Il commento non riguarda il nocciolo della questione riportata dal post, ma spinge il lettore a pensare gli argentini sono in malafede e, di conseguenza, che questo post sia da ignorare in quanto inaffidabile.