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Tuesday, November 13, 2012

La California e la tassa sulla CO2


Mary Nichols, 
California Air Resources Board


Mike Mielke, Silicon Valley

Diteglielo a Passera che sono queste 
le cose degli USA che si devono copiare!

Finalmente ci siamo.

Domani parte il "Cap and Trade" program dello stato della California, secondo il quale se inquini, devi pagare. E' considerato un programma rivoluzionario e il piu' ambizioso d'America nella lotta ai cambiamenti climatici.

Cap significa mettere un tetto massimo, trade significa scambiare.

La legge, detta AB 32 - Assembly Bill 32 -   era stata presentata nel 2006, sotto Arnold Schwarzenegger, e dopo sei anni di preparativi domani partira'.

Secondo questa legge, ciascuna industria avra' un tetto massimo di inquinamento consentito.

Se si vuole andare oltre questo tetto massimo, allora occorre comprare un "permesso inquinatore",
una cosiddetta "allowance".

Questi permessi saranno venduti all'asta in numero limitato e poi basta per il resto dell'anno. Saranno poi le ditte a doversele scambiare fra loro, ovviamente e pagamento e creando un mercato, che si spera incentivera' chi inquina a tagliare le emissioni invece che pagare per questi permessi.

Ed e' proprio domani che la California Air Resources Board vendera' all'asta i permessi "inquinanti" a circa 350 industrie - raffinerie in primis.

Per i primi due anni, il tetto massimo e' il 90% della CO2 prodotta.

Questo vuol dire che ciascuna ditta deve comprare il "permesso" ad inquinare per il rimanente 10%.

E' un tetto iniziale generoso, per dare tempo all'industria di adeguarsi, ma una volta implementato il tetto massimo si abbassera' gradualmente.

Si possono avere dei bonus se si presentano - e si realizzano! - piani di ri-forestazione o altri progetti che abbassano l'anidride carbonica nell'atmosfera.

Per l'anno fiscale 2012-2013 si prevede che gli inquinatori pagheranno quasi un miliardo di dollari per inquinare. Notare che questo inquinamento prima era a gratis perche' non dovevano pagare niente.

I soldi verranno usati per programmi di ricerca e di diffusione di energia rinnovabile.

Le compagnie inquinanti, interpellate, dicono che invece che compare i crediti per inqiunare sara' piu' conveniente per loro emettere meno anidride carbonica nell'atomsfera, proprio come la legge voleva.

Gli analisti predicono, come per tutte le cose, che l'esempio della California sara' seguito in altre parti degli USA e del pianeta, specie dopo l'elezione di Obama, e dopo il disastro dell'uragano Sandy che ha risvegliato le coscienze degli americani sui cambiamenti climatici. Questo e' ovviamente un passo, non una bacchetta magica, ma se il resto d'America va dove va la California, allora e' un passo enorme.

Ovviamente i signori inquinatori hanno tirato fuori un sacco di obiezioni - aumenta la disoccupazione, aumenta il costo dell'energia - ed hanno chiesto al governatore Jerry Brown di post-porre la data iniziale di questa "Cap and Trade".

Jerry Brown gli ha detto no.

Entusiasti  invece tutti gli altri - quelli della clean-tech, quelli che costruiscono prodotti efficenti, quelli che investono su cose che non sono le fonti fossili, quelli che producono i sistemi di monitoraggio della CO2. E infatti, da quando la legge AB 32 e' passata nel 2006, sono aumentati notevolmente i brevetti e gli investimenti nelle rinnovabili qui in California.

La California e' la nona piu' grande economia del mondo.

Se lo possiamo fare qui, lo possono fare tutti.

3 comments:

Anonymous said...

I 5 comandamenti per non inquinare:

1. non emettere;
2. se proprio non ne puoi fare a meno, cerca di limitare le tue emissioni, sempre di più;
3. pratica l'efficienza energetica;
4. a parità di costi e di risultati, scegli fonti rinnovabili di energia;
5. piuttosto che emettere, stocca le tue emissioni di CO2 sottoterra in un posto sicuro (rimandale al mittente).

Anonymous said...

stoccare sottoterra non mi pare un posto sicuro!

Anonymous said...

Forse la chiave del cambiamento è proprio la stima completa dei costi di produzione di beni e servizi, inclusi i costi sociali e ambientali che vengono tacitamente addebitati alla collettività. Questo è un primo passo, spero ne seguano tanti altri. Di certo noi saremo tra gli ultimi a fare qualcosa del genere...
Clemente