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Thursday, October 27, 2011

930 no alla Forest Oil Corporation


L'arroganza di Giorgio Mazzenga e di Mr. John Klein non ha mai fine. Adesso fanno la parte degli offesi e dicono che hanno pronte "33" risposte integrative da dare alla regione Abruzzo - dopo due anni che gliele hanno chieste! - per trivellare sul lago di Bomba e che occorre dargli risposte concrete e veloci anche se tutto l'Abruzzo gli ha detto di no, ripetutamente.

SCIACALLI!

Sono due anni che noi persone normali e tutti i 930 abitanti di Bomba abbiamo detto tutti i nostri no alle trivelle sul lago e che le ripetiamo. Sono i motivi del buonsenso, dell'intelligenza. Sono i motivi che spinsero la stessa ENI a decidere di non trivellare 40 anni fa. Sono i motivi che Antonio Sorgi, presidente della commissione VIA che ha il potere di dire no, si ostina a non volere ascoltare.

Caro Mazzenga se ancora non lo sai: il lago corre il rischio di smottamenti, frane, subsidenza, alluvioni. Il lago e' zona a rischio Vajont, lo dice la tua stessa ditta. Il lago e' zona turistica, i fumi finiranno dentro le case della gente, e ci si ammalera'. Il lago e' zona verde, agricola. Non e' zona di industria pesante.

Lo scellerato Mazzenga afferma che per presentare le loro "integrazioni" ci hanno messo quasi 2 anni per la

complessità degli argomenti trattati e al loro diretto impatto sull'ambiente esterno.

Al fine di fornire risposte di alto livello tecnico-scientifico ai quesiti posti dalla Regione, sono stati coinvolti professionisti e specialisti italiani e stranieri, anche a livello accademico: tale scelta ha comportato un allungamento dei tempi di redazione delle risposte.

Tradotto in Italiano: hanno dovuto cercare di arrampicarsi sugli specchi e non sapevano come giustificare qualcosa di abominevole che nessuno vuole. Nessuno scienziato indipendente, lo posso assicurare, dira' mai che andra' bene trivellare un lago dove non si e' potuta nemmeno costruire una diga per troppo che il territorio e' traballante.

Dicono che il loro progetto e' stato eseguito nel "pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza e tutela dell'ambiente" e che

le dichiarazioni di contrarietà al proprio progetto, espresse da esponenti politici del Comune di Bomba a seguito della visita della IV Commissione Regionale, vadano supportate e integrate dalle opportune motivazioni. Tali ragioni dovrebbero spiegare in particolare perché un amministratore locale manifesti opposizione a un progetto in grado invece di portare occupazione, investimenti e risorse per le pubbliche amministrazioni, nel pieno rispetto e tutela dell'eco-sistema.

Giorgio Mazzenga, tesoro mio: non siamo mica scemi! Tu sei che devi mostrare che il tuo progetto e' giusto per questo territorio, e lo sappiamo tutti, te compreso, che non porterai niente di buono a Bomba.

E' tutto solo speculazione per la Forest Oil. E' solo denaro facile per la Forest Oil e non certo per noi persone normali. Lo sappiamo tutti.

Questo e' quello che volete voi, ma noi no e noi diciamo: no grazie.

Capisci caro Giorgio Mazzenga?

Do you understand Mr. John Klein? We don't want your rigs here. And that's that. And the land is OURS not yours, do you get it? Go drill Boulder Colorado. Go drill Denver, Colorado. JUST LEAVE US ALONE.

We don't want you here. In what language do you want us to tell you?

Finalemente la nota della ditta di Mazzenga dice:

Un 'no' a prescindere e senza motivazioni non aiuta i cittadini a comprendere le valutazioni espresse dagli amministratori locali. L'aziende ritiene inoltre precisare che, a differenza di quanto riportato sulla stampa, non tutti gli assessori comunali sono contrari al progetto: tra questi l'assessore all'Urbanistica del Comune di Bomba Luigi Gentile, che ha espresso il proprio parere favorevole al progetto, con le opportune motivazioni.

I cittadini hanno capito tutto, cari Mazzenga e caro Klein.

Siete ridicoli, e veramente piccoli, arroganti, senza vergogna.

E va bene, siamo a 929 contro 1. E ora SPARITE e portatevi Luigi Gentile con voi.



21 comments:

Giorgio Mazzenga said...

Gentile Dott.ssa D’Orsogna,



ritengo che alcune precisazioni in merito a quanto da lei scritto sul nostro conto siano d’obbligo.

Innanzitutto mi permetto di segnalare che la richiesta dalla Regione Abruzzo delle 33 integrazioni al progetto che proprio oggi andiamo a consegnare ci è pervenuta solamente in data 23 maggio 2011, e non due anni fa come da lei erroneamente dichiarato. Considerando che abbiamo volutamente richiesto al nostro team di tecnici esperti in diversi settori di adoperarsi in questo senso con la massima accuratezza possibile, e che di conseguenza abbiamo prodotto un documento complessivo di circa 400 pagine di studi e ricerche di alto profilo ad integrazione del progetto originale, capirà bene come 5 mesi siano in realtà un tempo più che ragionevole.

Per quanto concerne la rinuncia al permesso di ricerca da parte di ENI è noto come il motivo di tale scelta sia da imputarsi principalmente agli elevati costi di realizzazione del progetto e alla mancanza, all’epoca, di una tecnologia efficace per l’abbattimento dell’acido solfidrico presente nel giacimento di Bomba. Problematiche queste che ora vengono risolte dall’impiego di tecnologie all’avanguardia e rispettose dell’ambiente già testate in un paese attento a queste tematiche come l’Olanda.

Lei inoltre parla dell’impossibilità di installare un impianto come quello da noi progettato in un territorio in cui non si è potuto nemmeno costruire una diga. Mi risulta che la diga esista da molto tempo e che sia diventata non solo un elemento caratterizzante di questo territorio, visto che il lago da essa originato rappresenta una delle maggiori attrattive turistiche della zona, ma anche la base fondante di un progetto di sviluppo che, a detta dello stesso comitato gestione partecipata del territorio, allo scadere dell’attuale contratto di gestione Acea, potrà rappresentare, se ben gestito, una fonte di guadagno per la comunità, utile in particolare al rilancio del turismo.

È dunque chiaro a tutti che questo territorio ha delle concrete esigenze di sviluppo e siamo felici di constatare che almeno uno tra gli amministratori locali è stato in grado di riconoscere pubblicamente tali necessità oggettive nonostante il clima di generale contrarietà, evidenziando come i benefici economici che il progetto Forest potrebbe apportare sarebbero un importante passo avanti per Bomba e un incentivo per la sua crescita.

Il progetto Forest prevede che saranno versati circa 30,4 milioni di euro alla Regione Abruzzo (2 milioni all’anno) e 5,37 milioni al Comune di Bomba (383 mila euro l’anno) per le sole royalties. Senza poi contare le tasse generate dall’ attività produttiva, IRES, IRAP e contributi sociali su stipendi e salari, che saranno conferite allo Stato (148,2 milioni di Euro), alla Regione Abruzzo (IRAP stimata in 20,477 milioni di Euro) ed al comune di Bomba (95.000 Euro derivanti da tasse e contributi sociali su stipendi e salari ai quali andranno aggiunti ICI e TOSAP al momento non quantificabili) nell’ arco di 14 anni.

Vi saranno inoltre positive ricadute occupazionali in quanto 12 persone saranno assunte direttamente dalla Forest per lavorare nell’impianto durante la fase di produzione mentre oltre 470 lavoratori verranno impiegati nei tre anni di costruzione e di successivo ripristino del sito al termine dei lavori. In tutto questo non sono conteggiati i posti di lavoro e i ritorni economici che saranno legati all’indotto del progetto.



Cordialmente (ed educatamente),



Giorgio Mazzenga.

spol666 said...

Caro Giorgio Mazzenga,
la stragrande maggioranza della popolazione locale non vi vuole e questa è l'unica cosa che conta. E a ragione, visto che volete estrarre una quantità piccola di gas di qualità infima (come da lei confermato, pieno di acido solfidrico) per quattro soldi alla comunità locale. La zona contribuisce già alla produzione di energia con la diga e con centrali eoliche nelle vicinanze, energie pulite al contrario dell'immondizia che volete estrarre dal fondo di un lago artificiale costruito in zona franosa. Per favore, andate cordialmente (ed educatamente) a distruggere e inquinare un'altra parte del mondo.

Anonymous said...

certo sembra proprio che la regione non essendo in grado di affrontare i propri sperperi e la mala gestione abbia bisogno di questi 2milioni l'anno, poichè abbiamo dopo 1 anno la richiesta di ennesime integrazionidalle ultime richieste e 2 anni dall'inizio iter. La regione non vuole dire no per buona pace della Forest e dei cittadini tutti? la legge che regola l'iter della VIA, prevede in prima fase che il progetto venga reso pubblico per eventuali osservazioni, allo scadere dei termini dopo aver valutato tutto, l'apposita commissione può richiedere se occorre ulteriori delucidazioni/integrzioni alla ditta proponente che nel nostro caso ha già fatto, ora ci ritroviamo con l'ennesima richiesta di integrazioni, per capire cosa sto dicendo basta leggere l'articolo che di seguito allego: " D.lgs152/06-Art. 26. Decisione
... l'autorità competente conclude con provvedimento espresso e
motivato il procedimento di valutazione dell'impatto ambientale nei centocinquanta giorni successivi alla presentazione dell'istanza di cui all'articolo 23, comma 1. Nei casi in cui è necessario procedere ad
accertamenti ed indagini di particolare complessità, l'autorità competente, con atto motivato, dispone il prolungamento del procedimento di valutazione sino ad un massimo di ulteriori sessanta giorni dandone comunicazione al proponente." L'ENI parla di un territorio idrologicamente instabile, e anche un somaro sa che il fattore rischio si calcola valutando un insieme di fattori che ruotano intorno al progetto, per capirci anche il via vai di autobotti in una zona così fragle potrebbe essere dirimente, uno stress climatico ecc., non ho letto a riguardo gli ulteriori approfondimenti, ma ho sentito un geologo strutturale raccontare la complessità di quel territorio, e gli ecosistemi non ragionano per compartimenti stagni, ma come organismi complessi quali sono,dove le variabili sono infinite, le immagini della Liguria sono ancora vive, vivo è il dolore per le vite spezzate. Maria Rita da scienziata, abituata a provare sino all'ultima virgola o parentesi tonda, fa bene ad indignarsi.
Fabrizia

enzo said...

I signori del petrolio pensano di comprare tutto con i soldi e di dare un valore alle cose sempre attraverso il valore dei soldi. Che poi, nella realtà, ne danno una milionesima parte rispetto a quello che nella realtà dovrebbero versare a comuni e regioni e cittadini per le effrazioni violente e invasive che fanno alla loro quotidianità. Ma ragionare tutto in termini di soldi è un ragionamento fossile, come fossile è la materia che questi signori trattano. E la loro forza, in Italia, sta solo nel fatto che è un Paese senza regole democratiche, dove una sparuta classe di dirigenti corrotti, va contro la volontà dei cittadini disinformando sui più e concedendo arbitrari permessi di coltivazioni minerarie dove nessuna ragione umana lo consentirebbe. In Basilicata, terra fertile per i petrolieri, adesso perforeranno anche alle sorgenti del fiume Agri, un fiume che dà da bere a 4 milioni di persone e da irrigare ai campi di due regioni, la nostra e la Puglia. In cambio di 4 soldi e tante promesse inevase da 20 anni alle quali oramai fanno finta di crederci gli stessi complici delle scelte minerarie. E sotto il centro oli di Viggiano, le pecore che pascolano nell'erba alle emissioni più disparate sono diventate sterili.
Si può essere così fossili e più matti di così?

Anonymous said...

GIORGIO MAZZENGA: SI TENGA I SUOI SOLDI E SE NE VADA VIA!

Anonymous said...

Caro Mazzenga, la D'Orsogna è uno scenziato vero: lei è venuta a parlare con i residenti e ci ha spiegato tutto sull'idrogeno solforato, sul centro oli. Di lei ci fidiamo. Invece il suo innominato "team si tecnici esperti" non ne sa niente dell'Abruzzo. Per voi siamo solo un fastidio. Quando sono venuti dall'America vi abbiamo detto in tutti i modi che non vi vogliamo.

A torto o a ragione, non siete i benvenuti. E grazie sempre a Maria Rita per quello che hai fatto per l'Abruzzo in questi anni.

Anonymous said...

Sig. Giorgio Mazzenga, non siamo nè maleducati nè scortesi, non credo sia il caso di insistere su una questione chiusa... Può offrirci tutti i fantastilioni che vuole, fatto sta che amiamo la nostra terra, ed è un patrimonio che non diamo in cambio per nessuna cifra al mondo. Lei finge di non capirlo, siamo forti e gentili, ma non fessi! non portiamo l'anello al naso, e comunque non le crediamo; le sue affermazioni non sono in buona fede, perchè alimentate dalla logica del profitto. Quindi cordialmente ed educatamente, giri i tacchi, come farebbe chiunque non è ben voluto!!! Questo sarebbe molto dignitoso da parte sua! Ilaria

Lorenzo said...

Caro Dottore, le dispiacerebbe rendere pubbliche le 400 pagine di integrazioni del suo team di esperti. Dopo il divertentissimo primo episodio, devo dire che muoio dalla voglia di vedere il secondo.
Già che c'è mi spieghi anche dov'è che si parla di acido solfidrico nella precedente rinuncia alla concessione di coltivazione.
Le chiedo infine - cortesemente - di fornirci l'indirizzo di casa sua in modo che, in caso di necessità, gli abitanti di Bomba e il sottoscritto possano parcheggiare nel suo giardino (senza disturbare troppo ben s'intende).

hermes said...

Gentile Dott. Mazzenga,

tutte le sue argomentazioni rivelano in modo lampante i suoi veri obiettivi e quelli della Forest.
Lei attribuisce a tutto un prezzo, quindi per lei niente ha valore.
Non c'è bisogno nemmeno di ricorrere a tutte le informazioni e nozioni scientifiche che la Professoressa D'Orsogna ci ha insegnato in questi anni per demolire le pietose favolette che raccontate di solito agli indigeni italiani; forse siete stati illusi dai soliti politici (spesso vostri 'amici'; sono tanti, di ogni schieramento, a livello nazionale e locale) abituati a trattare i cittadini come sudditi ignoranti. Purtroppo per voi, la situazione è cambiata. Siamo informati, siamo battaglieri e non lasceremo più che arrivi il deus ex machina di turno a promettere l'eldorado compromettendo per sempre i beni comuni in nome del suo vorace ed egoistico profitto.
Al nostro fianco, a illuminarci, abbiamo Scienziati come Maria Rita D'Orsogna (non sedicenti cattedratici e/o tecnici di parte...) che lavorano in modo altruistico solo per il bene dell'Umanità.

Un educato commiato.

Anonymous said...

Sig. Giorgio Mazzegna,
mi sembra inconcepibile la sua volontà e quella della sua azienda di continuare a perpretare una azione di convinzione verso coloro (la maggioranza dei cittadini) che hanno rifiutato e continuano a rifiutare integralmente il vostro progetto di impiantare un'attività che è ed è ritenuta, sia scientificamente, ma anche per i "desideri" e i "pensieri" del popolo e delle genti d'Abruzzo che ormai hanno maturato che il loro territorio debba essere il vero "oro" per il loro futuro. Ormai è chiaro che la coscienza maturata dagli Abruzzesi, specialmente in questo momento di grandi cambiamenti a livello del mondo intero globalizzato, dove paesi emergenti stanno vivendo il loro momento dell'industrializzazione, mentre la nostra Europa sta cercando di trovare nuove strade per il proprio sviluppo economico e sociale basato maggiormente nella sostenibilità delle attività umane, è di vedere il proprio territorio come risorsa unica ed irripetibile utilizzabile per attività di qualità e di sostenibiltà: quindi attività assolutamente incompatibili con l'estrazione di idrocarburi di bassissima qualità e molto inquinanti. E' quindi chiaro che il popolo abruzzese ed in particolare quello di Bomba ha scelto di voler utilizzare il proprio territorio per attività non inquinanti e non pericolose per la salute e l'incoluminità delle sue genti e delle sue generazioni future. Ormai si ha coscienza che il territorio lasciato integro da attività così impattanti offre la vera ricchezza per il futuro: per realizzare un turismo ed attività di qualità, che diano veramente la possibilità di uno sviluppo che porti benessere diffuso e non solo per pochi. Quindi basta. Al contrario vogliamo imprenditori che guardino al futuro, che investano in ricerche positive che si leghino bene alle vere peculiarità delle nostre terre caratterizzate da un altissimo livello di qualità dal punto d vista ambientale, turistico, agricolo ed agro-alimentare. Se veramente avete a cuore le sorti delle nostre popolazioni non venite per proporci attività basati sugli idrocarburi: SONO INCOMPATIBILI CON IL NOSTRO TERRITORIO E CON LE NOSTRE ASPETTATIVE DI SVILUPPO BASATO SULLA QUALITA' E NON SUL MERO GUADAGNO FACILE. E tutto questo tenendo presente che di idrocarburi ce ne è poco e di BASSISSIMA QUALITA'. Non siamo più una popolazione di analfabeti ed emigranti, ma al contrario vogliamo NOI ESSERE I PROTAGONISTI DEL NOSTRO FUTURO, QUINDI CHI VIENE AD INTRAPRENDERE, dovrebbe avere la gentilezza di CAPIRE LE RAGIONI DEL DISSENSO FORTE E NETTO DELLA MAGGIORANZA CHE VUOLE UNO SVILUPPO DIVERSO DA QUELLO CHE INVECE SI VUOLE CERCARE DI IMPORRE A TUTTI I COSTI.
Quini cordialmente ed educatamente, la prego, Sig. Mazzenga, si faccia portatore dei nostri sogni, dei nostri desideri, dei nostri progetti per il futuro.
Ci guardi da un'altro punto di vista. Anche noi abbiamo in mente di dare posti di lavoro, di far vivere al meglio i nostri figli. La prego non offuschi i nostri progetti. Sono da anni che ci battiamo contro proposte simili, dal centro Oli di Ortona, ai progetti di perforazione ed estrazione a pochi km dalla costa nel mare. Capisco che lei ha sempre lavorato nel settore idrocarburi. Ma una domanda: come mai solo adesso tutto questo interesse per gli idrocarburi di bassissima qualità in Abruzzo? Non sarà per caso che oramai state raschiando il fondo del barile e che quindi pur di guadagnare non guardate in faccia a nessuno? Questi interrogativi li lessi in un articolo di Repubblica (il giornale nazionale)dove spiegava che piccole compagnie andavano alla ricerca di idrocarburi da estrarre in quanto i grossi giacimenti del mare del nord stanno finendo e che quindi l'Italia sarebbe diventata eventuale terra di conquista.
Ma l'Italia non è un mare, non è un deserto,ma al contrario una terra molto popolata e con una richezza ambientale e territoriale (paesaggisticha, storica, culturale, ecc) ineguagliabile nel mondo.QUESTA RICCHEZZA SI' E IL VERO NOSTRO PETROLIO. NON CREDE?
Pasquale

Anonymous said...

Gentile signor Mazzinga,
mi complimento per il copia e incolla di risposta alla D'Orsogna.
Sarà un 'operazione che dovrà compiere spesso, quella del copia e incolla....ora ha contro solo Bomba e dintorni ma misà che vuole "assaggiare" un po' di abruzzesismo.
L'eni e altre ditte sono dovute scappare e voi in confronto ci fate solo ridere: smonteremo qualunque progetto avete in mente, QUALUNQUE.
Un consiglio: statevi con un i vostri guai e andate a morire ammazzati. Di Cuore.

Marco, Ortona a Mare.

Anonymous said...

Al sig. Mazzega e a tutti i petrolieri, non crediamo al vostro sviluppo, non crediamo ai vostri soldi, non crediamo che la vostra attività sia senza conseguenze sul territorio, anzi crediamo che dopo aver pompato dal sottosuolo quello che vi interessa ci lascerete con i vostri fanghi, le sorgenti inquinate e con le spese sanitarie a venire tutte a nostro carico.
DUNQUE! ANDATEVENE! I soldi spendeteli per cercare energie più pulite.
Senza amicizia Renzo

renzo said...

Al sig. Mazzega e a tutti i petrolieri, non crediamo al vostro sviluppo, non crediamo ai vostri soldi, non crediamo che la vostra attività sia senza conseguenze sul territorio, anzi crediamo che dopo aver pompato dal sottosuolo quello che vi interessa ci lascerete con i vostri fanghi, le sorgenti inquinate e con le spese sanitarie a venire tutte a nostro carico.
DUNQUE! ANDATEVENE! I soldi spendeteli per cercare energie più pulite.
Senza amicizia Renzo

astronik said...

La tracotanza non ha limiti. E' indecente che le popolazioni debbano subire imposizioni sulla propria terra. Tocca alle popolazioni decidere delle sorti dei propri territori, se ne facciano una ragione e la smettessero nell'insistere....

maria rita said...

Mazzenga, che posso dire di piu'. Come vede siamo tutti contrari. L'Abruzzo e' nostro e noi la Forest Oil non ce la vogliamo.

Si rassegni.

E poi, lei parla di cifre, soldi occipazione per il territorio.

Ci dica invece, quanti soldi verranno in tasca alla Forest Oil sulla pelle dei Bombesi?

E a lei personalmente?

Ci dica, che siamo tutt'orecchi.

Assunta Di Florio said...

Gent. Dott. Mazzenga,
nel leggere le sue "precisazioni" vorrei dirle che a noi, persone contrarie all'insediamento della Forest, non interessa proprio nulla delle 33 integrazioni, delle 400 pagine di studi e dei vostri 5 mesi di lavoro.
Andatevene!
L'acido solfidrico è molto tossico e non ci incantate con l'alta tecnologia e bla, bla....!
Andatevene!
Parlate di turismo, bene, come si potrebbero conciliare il turismo lacustre, con tanti bambini che in aprile e maggio affollano le strutture del lago e la presenza dei vostri impianti? Non è solo l'impatto visivo a dare fastidio, ma preoccupa tantissimo la qualità dell'aria.
Andatevene!
Dite che un amministratore è d'accordo sui benefici dell'impianto. Chi è? Mandatemelo a scuola, l'hanno capito i bambini delle mie classi di scuola elementare che il vostro impianto non porterà nulla di buono. Bell'amministratore del territorio che non difende la sua terra e gli abitanti.
Potrei continuare, ma è tempo perso.
Andatevene, jatevenne!

Giorgio Mazzenga said...

Gentile signora D'Orsogna, dato che lei sposta tutto sul personale (vuole sapere quanto guadagno e cose del genere), dico personalmente a lei e ad ognuno dei suoi seguaci che stiamo muovendoci nella massima trasparenza delle operazioni e contando sul solo appoggio della bontà del nostro progetto e del rispetto di un iter approvativo pienamente democratico.
Rispetto al suo "siamo tutti contrari", non mi aspettavo certo di ottenere un improvviso appoggio all'interno del suo blog "No all'Italia Petrolizzata", dove mi si dà personalmente dello "Sciacallo"e dello "Scellerato" e sempre personalmente mi si manda "a morire ammazzato". Mi premeva solamente, lo dico nuovamente, fare alcune precisazioni in merito a grossolane imprecisioni su dati e informazioni (per le risposte abbiamo impiegato 5 mesi e una diga a Bomba esiste già!) che un grande scienziato come lei non dovrebbe certo trattare in maniera così superficiale.

Saluti,
Giorgio Mazzenga

Anonymous said...

Mazzenga, non le crede nessuno. Come dice la D'Orsogna, se ve vada a trivellare altrove! Nicola

angela said...

Sig. Mazzenga, ha già avuto risposte dai molti intervenuti,
aggiungo solo che gli abruzzesi non hanno l'anello al naso,
sanno perfettamente che gli impianti proposti dalla Forest oltre ad essere
pericolosi di propria natura per essere collocati
in un territorio idrologicamente instabile, non attingevano nemmeno alle migliori
tecnologie, e solo questo rende la misura
di come effettivamente voi speculate sui territori
e quindi sulla vita delle persone che li
abitano.
distinti saluti
angela

Paul G. said...

Mr. Mazzenga,

I am writing you in English, so that your colleagues in Denver may understand at least one comment on this blog in the unlikely chance they read it: my understanding is that they do not speak a word of Italian.

Have you ever heard of the "golden rule?" I surmise that you have, though I would like to remind you of what it is, since you apparently do not adhere to it:
treat others as you would like to be treated.

Would you like someone to come into your back yard and turn it into an unsightly, toxic cesspool?

Would you like it if you repeatedly tell someone to leave, only to see that person continually return against your will?

Do you like to be lied to?

What you represent, sir, is the short-sightedness and lack of empathy that is at the root of so many of the problems in the world today. The people of Bomba have shown you the door repeatedly, and you insist on returning -- in the name of more money for you and your colleagues in Denver -- and at their expense.

We will not pay the price to advance your career or the objectives of your company.

And don't worry: your competition won't get the deal either.

Your business is a filthy one -- one which has no consideration for life. Your relentless attempts to impose your endeavors on the beautiful land my family is from, and your insults to the intelligence of its inhabitants, will not be to your advantage.

You would be wise to heed the words:

"You are not welcome here.

We will fight to the bitter end.

We shall defeat you."

Look elsewhere, Mr. Mazzenga. Better yet -- look into a career change.

Sincerely,


Paul
New York, NY
USA

maria rita said...

Thank you Paul. Amen.