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Saturday, February 23, 2019

Australia: si alle ispezioni sismiche nel Great Australian Bight, la casa delle balene








La psiche politica di questa nazione non mi e' ben chiara.

E' tutto un susseguirsi di decisioni senza capo ne coda, un giorno in favore dell'ambiente, un altro in favore dei petrolieri. E quindi posso solo concludere che non sanno quel che fanno e che i petrol-quattrini sono troppo piu' luccicanti dell'onesta' morale ed intellettuale.

L'altro ieri annunciano un miliardo di alberi, oggi annunciano che fra Settembre e Dicembre 2019 ci saranno nuove operazioni di airgun in un area di 30mila chilometri quadrati alla ricerca di giacimenti di petrolio e di gas nel Great Australian Bight. A eseguire il tutto la compagnia petrolifera PGS.

I pescatori di tonni sono sorpresi,  arrabbiati ed agguerriti.

Siamo nei pressi della Kangaroo Island e della citta' di Port Lincoln dove c'e' una consistente pesca, specie di tonni.  Il National Offshore Petroleum Safety and Environmental Management Authority (NOPSEMA) dell'Australia, ha dato il permesso all'airgun proprio in questa zona.

La PGS, che sta per Petroleum Geo-Services, ha ricevuto l'ordine di non interferire con balene e tonni che hanno qui la propria casa. Come se fosse possibile, o come se uno potesse dire a balene e tonni: attenti! Non andate per di qua che dobbiamo sparare!

La Southern Bluefin Tuna Industry Association, che rappresenta i pescatori, dice per bocca del proprio portavoce Brian Jeffriess, che se veramente le prescrizioni indicate saranno seguite, sara' veramente difficile per la PGS andare avanti. Dal canto suo, la Wilderness Society, associazione ambientale non ha avuto mezze parole.

L'airgun e' dannosa alla vita marina, e porta a lesioni, danni all'udito e perdita del senso dell'orientamento delle balene. I rumori vanno avanti senza sosta per settimane e mesi e di certo interferiranno con le attivita' di comunicazione della vita marina.

E poi ci sono domande sul turismo della zona, sulla bellezza, sulla possibilita' di scoppi, e la domanda fondamentale che e' sempre la stessa: se davvero vogliamo liberarci dalle fonti fossili, rispettare gli accordi di Parigi, come possiamo giustificare la nuova ricerca di petrolio?

E no, non bastano un miliardo di alberi. 

Ovviamente i petrolieri rispondono con le loro solite panzane.

La Australian Petroleum Production and Exploration Association cos'altro puo' dire? Che hanno una lunga tradizione di trivelle ed airgun in piena sicurezza, e che anche se si continua a trivellare, sono in pieno supporto delle energie alternative, ma che il petrolio ci serve.

I Ponzi Pilati dell'ambiente!


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