Il vero buon senso e' non trivellare, ne adesso, ne fra 18 mesi, ne fra 180 anni.
Io non so chi lei sia, caro Nicola Campitelli.
Questo e' da ascrivere certo al fatto che non vivo piu' da tanti anni in Abruzzo, e che seguo per la maggior parte le faccende di politica ambientale e non piu' di tanto i deliri dei vari politicanti di turno. Ma delle faccende ambientali, la rassicuro, non mi sfugge una virgola.
Il che porta alla semplice conclusione che in dodici anni di petrol-battaglie, dal Centro Oli a Ombrina, passando per Elsa e Turchese, in Abruzzo e decine di altri progetti sparsi per l'Italia, di lei non ho mai sentito un fiato in favore della sua terra o per salvare il mare dei trabocchi d'Abruzzo.
E quindi mi fa strano sentirla dire in una intervista a TGmax queste parole:
Le trivelle? Per 18 mesi c’รจ lo stop, poi vedremo
No, lei mi sa che non ha capito. Il mare non s'ha da trivellare ne adesso, ne fra 18 mesi, ne fra 180 anni.
Queste sue parole cosi leggere e quasi annoiate sono uno schiaffo morale alle persone che per *anni* me compresa hanno dato tempo energia ed intelligenza affinche' l'Abruzzo restasse verde, per quel che ne resta. Vederla pronuciare queste parole con cosi tanta nonchalance e' veramente poco rispettoso.
E' grazie a noi, sa, che lei puo' andare al mare e non vedere FPSO ancorate lungo la costa teatina con tanto di fiammate e di fumate. E' grazie a noi che adesso non ci sono raffinerie ad Ortona, e che non e' iniziata la litania triste di perdite, incidenti, sversamenti, puzze, aumento di tumori, falde inquinate, laghi e fiumi al petrolio.
Aprire ogni tanto le pagine dei quotidiani di Basilicata, chissa' potrebbbe un po aprire anche gli occhi.
Mi sento anche ferita da un punto di vista morale, e come se tutte queste battaglie degli scorsi 12 anni non fossero servite a qualcosa di piu' grande, e cioe' inculcare il senso profondo del voler far meglio, del volere guardare al futuro, dell'osare.
Cosa mi sarei aspettata da questo Nicola Campitelli?
Che dicesse: questa regione merita meglio delle trivelle, e faro' di tutto per convincere Marsilio, Salvini e chicchessia che le trivelle non sono la risposta a niente, ne per l'Abruzzo ne per il resto d'Italia.
Che dicesse: questa regione e' stata fra le piu' attive nel combattere ENI e Medoil e Rockhopper e Petroceltic e Canoel, e io voglio adesso rendere piu' leggero il cammino di quei poveri scellerati che hanno dedicato notti insonni affinche' il mare restasse petrolio-free dagli avvoltoi di cui sopra.
Che dicesse: mi faro' portavoce ed interprete non solo delle istanze degli abruzzesi, ma anche del bisogno di andare oltre la barriera delle 12miglia, aprendo dialoghi con le altre regioni e sopratutto con la Croazia per arrivare ad un futoro senza trivelle di qua e di la del mare nostrum.
Perche' vede, caro Nicola Campitelli, 12 o 14 miglia non cambia niente: sempre petrolio e', sempre rischi di perdite ci sono, sempre infrastruttura a terra occorre costruire, sempre a snaturare l'ambiente si finisce.
E sopratutto sempre a contribuire ai cambiamenti climatici porta.
Non possiamo firmare accordi a Parigi e nello stesso tempo continuare a bucare il mare o la terra come tossici del 21esimo secolo.
Non so se lei abbia capito niente di me, o delle cose che scrivo, ma stia tranquillo caro Nicola Campitelli, non vado da nessuna parte e continuero' ad essere la spina nel fianco di lei e di tutti i politici come lei, cosi poco innamorati della propria terra, cosi' pressapochisti quando si tratta di ambiente.
Non vorrei farlo piu', perche' sono stanca e tutto questo e' un lavoro ingrate, ma ci saro' a difendere un mare e una nazione che non sono neanche piu' mie.
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