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Sunday, February 3, 2019

La Lega di Marco Marsilio a favore delle trivelle in Adriatico



Marco Marsilio e' un nome di politico che io non ho mai sentito nominare prima d'ora in Abruzzo. E' in questo momento il candidato della Lega come presidente della regione.

La sua biografia non offre molto, in termini di abruzzesita' - Wikipedia dice solo che e' nato a Roma nel 1968 da famiglia di origini abruzzesi e che e' professore a contratto di Estetica, Museologia e Marketing applicato ai Beni culturali presso l'Università Link Campus.

A Malta.

E' stato parte di vari movimenti studenteschi, e negli anni novanta consigliere della prima circoscrizione di Roma, cioe' del centro storico; e' stato anche consigliere comunale della capitale e ha lavorato per il Campidoglio come capogruppo di Alleanza Nazionale; poi nel 2008 diventa deputato alla camera per il PDL sempre per il Lazio,  e poi ancora fondatore di Fratelli d'Italia.

Insomma da un partito all'altro, ma sempre in area Roma/Lazio.

In questo momento mi pare di capire che sia senatore nelle fila di Fratelli d'Italia. E che (o mio dio!) Ignazio La Russa "ne ufficializza la candidatura a Presidente della Regione Abruzzo".

Non sono dunque sicura che questo personaggio sia il meglio che l'Abruzzo possa esprimere o che anzi, abbia qualcosa lui a che spartire con l'Abruzzo.

Esattamente cosa ha fatto il nostro eroe per questa regione durante la sua vita?
Cosa ne sa della nostra regione?
Non so. Ma voglio lasciargli il beneficio del dubbio. 

Pero' siccome parlo di petrolio, sento di essermi meritata di chiedergli: cosa vuole fare lui per l'ambiente di questa regione?

E visto che non credo rispondera' direttamente, sono sempre del parere che per conoscere le risposte a queste domande, occorre guardare al passato. Dove era Marco Marsilio mentre noialtri mangiavamo pane e lacrime per fermare l'ENI e tutte le sue amiche?

Si e' mai interessato all'Abruzzo e al suo ambiente?

Alle nostre epiche lotte contro Petroceltic, ENI, Mediterranean Oil and Gas, Rockhopper Exploration, Forest Oil e chi piu' ne ha piu' ne mette? 

Personalamente credo che questo Marsilio non abbia capito niente dello spirito fiero ed anti-trivellante di questa regione se va in televisione a dire che lui e' favorevole alle trivelle, a patto che stiano oltre le 12 miglia.

12 miglia, eh?

Allora 12.5 va bene?

E se qualcuno osasse ripresentarsi con Ombrina o con qualche altro scellerato progetto a 12.5 miglia, lui lo avvallera' se venisse eletto?  E ci puo' spiegare che differenza c'e' fra 12 miglia e 12.5 in termini di sicurezza e di ambiente pulito? E se vogliamo trivellare a 13 miglia, dunque, secondo lui andra' bene riversare monnezza a mare, o mandare petroliere a zonzo davanti alla Costa Teatina?

A proposito che ne pensa del parco nazionale della Costa Teatina?

E ai pescatori chi ci pensa?

Come sempre l'Adriatico e' un mare piccolo, dai fondali bassi, con poca circolazione di acqua; gli incidenti sarebbero davvero impattanti per tutti in un mare chiuso ed in un ecosistema cosi delicato. Per di piu' l'Adriatico e' un mare gia' fortemente inquinato, con tanti problemi di erosione, di coste che indietreggiano, di ripascimenti continui. Proprio in questi giorni sono stati riportati notevoli danni durante le mareggiate in varie parti d'Abruzzo. 

Ma chissa, forse che da dove Marsilio va al mare lui il rischio trivelle non c'e'?

Ovunque pero' lui vada al mare, sappia che invece il rischio trivelle c'e' per 100 chilometri di costiera d'Abruzzo e di gente che li vive lungo e che chiunque sia il prossimo governatore avra' il dovere di difendere.

Anche se va al mare ad Ostia o in Costa Smeralda.

E con le trivelle in terra invece come la mettiamo?

Ne sa qualcosa del Centro Oli di Ortona il nostro amico Marco Marsilio? Di quanto lavoro e' costato tutto questo? Se l'ENI si dovesse ripresentare ad Ortona, o le eredi della Forest Oil si dovessero ripresentare a Bomba, lui che da lato stara'? E come la mettiamo con il fatto che l'Abruzzo e' una regione fortemente sismica?

Boh.

E poi ancora, dando uno sguardo piu' avanti, a lui come a tutti i politici e giornalisti petrol-supporters: ma ... avete mai sentito parlare di cambiamenti climatici? Del fatto che occorre ridurre l'uso di fonti fossili, di emissioni di CO2? Del fatto che l'Italia ha firmato gli accordi di Parigi? Dodici o quattordici miglia non cambia niente: occorre svezzarsi dall'uso di petrolio. Semplice.

Ma non avete figli?
In che mondo vivete? 

Che cosa deprimente la politica italiana... 






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