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Friday, March 26, 2010

Multe americane


L'altro giorno qualcuno mi ha chiesto perche' qui negli USA le raffinerie non si fanno piu' dal 1976. Fra i vari motivi c'e' il fatto che i controlli, le limitazioni, i requisiti sono tutti cosi' stringenti che e' difficile farne una con un ampio margine di guadagno. E in caso di incidenti o di cose fatte male le multe sono salate. Meglio raffinare i prodotti petroliferi altrove o usare quelle che gia' ci sono. Giusto o sbagliato che sia, e' cosi.

E allora ecco qui in giro per l'America un po di multe petrolifere di vario genere. La maggior parte le ho trivate online, sono sicura che ce ne sono tante altre:

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2009: La Exxon-Mobil dovra' pagare 1 miliardo di dollari allo stato del Texas - 1000 milioni di dollari - per avere sabotato i propri pozzi di petrolio in quello stato. Hanno avuto un contenzioso con la famiglia O'Connor, co-proprietaria di alcuni pozzi con la Exxon stessa, e cosi hanno abbandonato questi pozzi. Praticamente non sono riusciti a mettersi d'accordo su come spartire i soldi ricavati dall'estrazione di idrocarburi. Ma prima di andarsene, per impedire alla famiglia O'Connor di poter estrarre petrolio da se', hanno sabotato i propri impianti.

Praticamente, hanno riempito i pozzi dimessi con rifiuti di varia natura, testate di cemento illegali ed esplosivi in modo che nessun altro potesse trivellarli in futuro.

La multa e' stata calcolata sulla base di $10,000 al giorno per pozzo.

La Exxon ha cercato di difendersi dicendo che queste opere erano necessarie per la sicurezza dei pozzi, ma nessuno gli ha creduto. Nel report della apposita commissione che ha studiato il caso, presieduta da Jerry Patterson si dice:

Exxon committed irrefutable, intentional and flagrant violations of state rules regulating the oilfield. The senseless waste of our natural resources, the sabotage of a producing oilfield and cover-up by Exxon is a malicious act that must be dealt with by the state of Texas.

La Exxon ha commesso un innegabile, intenzionale e flagrante violazione delle regole di stato che governano le concessioni petrolifere. Lo spreco insensato di risorse naturali, con il sabotaggio di un campo di petrolio ancora attivo e i tentativi di insabbiatura da parte della Exxon e' un atto malizioso che deve essere affrontato dallo Stato del Texas.

Chiaro. 1 miliardo di dollari di multa.

Per mettere le cose in prospettiva: per lo scoppio della petroliera Exxon-Valdez in Alaska, finora la Exxon ha pagato finora 5 miliardi di dollari di multa.

Un miliardo di dollari rappresenta il 2% del suo fatturato annuo. Patterson dice che ha cercato di spingere la multa al massimo che ha potuto, ma che non e' potuto andare oltre. Avrebbe voluto lui fargli male alla Exxon ma e' lui stesso a riconoscere che questa cifra non intacchera' minimamente i profitti della Exxon, una delle piu' grandi aziende petrolifere del mondo. Guadagna circa 45 miliardi di dollari l'anno - 6 dollari per ogni uomo, donna, bambino, vivente sul pianeta.

E' piu' un danno di immagine si dice, ma intanto gli hanno mollato 1 miliardo di dollari di multa.

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2005: La ConocoPhillips dovra' pagare 540 milioni di dollari per avere violato la cosiddetta Clean Air Act, in quanto non aveva migliorato il proprio sistema di filtraggio e riparato le proprie perdite in Illinois. Sono anche stati condannati a tagliare le proprie emissioni di fumi tossici di circa 17,000 tonnellate l'anno.

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2009: La Frontier Oil Corporation del Kansas e del Wyoming dovra' pagare 128 milioni di dollari per avere sfondato i limiti di emissioni. Dovra' anche diminuire le emissioni stesse. In quella occasione l'EPA (una specie di ministero dell'ambiente americano) disse:

Today's settlements demonstrate EPA's continuing efforts to reduce emissions of nitrogen oxide and sulfur dioxide, which can cause severe respiratory problems and contribute to childhood asthma, smog and haze, as well as other health and environmental effects.

Gli accordi di oggi mostrano i continui sforzi da parte dell'EPA di ridurre le emissioni di nitrati e di solfati che possono causae gravi problemi respiratori e contribuire all'asma dei bambini, smog e nebbia e altri problemi all'ambiente e alla salute.

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2005: La British Petroleum paga 21 milioni di dollari per non avere adeguatamente installato i sistemi di sicurezza in una raffineria Texana. Il 30 Ottobre del 2009, siccome l'EPA ha stabilito che i sistemi non erano migliorati, la multa e' stata quadruplicata a 87 milioni di dollari.

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In Basilicata, in modi e tempistiche diverse, sfondamenti, porcherie rigettate nel sottosuolo sono all'ordine del giorno. Sul sito della OLA l'Organizzazione Lucana Ambientalista ci sono innumerevoli esempi di scempi ambientali dell'ENI che la gente scopre per caso. Non ho mai sentito di commissioni, di studi, di enti TERZI fare indagini serie e portare a multe serie contro l'ENI in Basilicata. Mai.


Per il riversamento di petrolio nel fiume Lambro, le cui conseguenze sono state molto piu' gravi dei pozzi sabotati in Texas o delle misure di sicurezza non aggiornate o degli sfondamenti in Kansas, finora, non e' colpa di nessuno. Anzi, il nostro governo depenalizza gli scarichi tossici!

Nessuno avra' paura di rifare un gesto simile in futuro. Nessuno pensera' al dopo, alla legge, alle punizioni, ai danni d'immagine. Non avremo imparato nulla.

Speriamo almeno che l'ENI paghi la multa da 1.9 miliardi di Euro per avere inquinato il lago Maggiore a Pieve Vergonte con il DDT per sei anni. Sono al ricorso e dicono di considerare del tutto infondati la condanna e l'ammontare del risarcimento danni quantificato. Cioe' non vogliono pagare.

Evviva l'Italia.

1 comment:

Anonymous said...

L’Italia diffida l’Eni a pagare subito 2 miliardi di euro
Per le tangenti in Nigeria, oltre a pagare 240 milioni di $ al Departments of Justice USA, l’E.N.I. S.p.A. ha pagato cash altri 130 milioni di $ alla SEC (US Securities and Exchange Commission).
Quando l’han saputo le autorità italiane più di qualcuno ha avuto un tracollo di bile. Cacchio, com’è possibile che l’ENI in Italia uccida sistematicamente l’ambiente, ammazzi l’ecosistema, viene condannato in tribunale per disastro ambientale e non scucia un baiocco? Invece negli Stati Uniti che è successo? Appena le autorità di controllo han inquisito l’ENI per le tangenti pagate in Nigeria a membri del Governo africano, Scaroni (Amministratore Delegato dell’Eni) ha pagato subito - senza fiatare - oltre 370 milioni di dollari!
E’ un paradosso! Più che un paradosso una vera presa per il culo.
Così l’unico funzionario governativo illuminato ch’è rimasto sulla faccia di questa sfigatissima penisola s’è preso la briga di prendere carta e penna ed inviare a Syndial Spa (controllata dell’ENI) una cazzutissima diffida a pagare del seguente tenore:
“in forza della sentenza n. 4991 del 1° luglio/8 luglio 2008 del Tribunale di Torino la Syndial Spa Attività Diversificate (già Enichem Spa) deve al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la somma di Euro 1.833.475.405,49 con maggiorazione di interessi legali dalla data della sentenza al saldo (ed oltre alle spese legali liquidate in Euro 16.884.981,87). Con la presente si invita a dar corso al pagamento del dovuto, salva l’attivazione al fine della eventuale transazione globale, delle procedure di cui all’art. 2 della Legge n. 13/2009. All’uopo dovranno essere presi diretti e pronti contatti con il Ministero che legge per conoscenza. Si avverte che, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dal ricevimento della presente, si agirà esecutivamente. L’Avvocatura Distrettuale dello Stato”.
Ecco. Se l’Eni cha tutte quelle centinaia di milioni di dollari per pagare d’amblè le sanzioni alle autorità statunitensi allora che metta subito mano al portafogli e paghi immediatamente per i gravi danni ambientali che ha prodotto in casa sua (in primis il disastro ambientale di Pieve Vergonte). Gli azionisti ed i loro dividenti posso aspettare (la prossima volta cos imparano ad investire i loro quattrini in una società a più alto tasso di eticità).
Sennò è capace che qualche ufficiale giudiziario possa capitare dalle parti di San Donato Milanese a sequestrare dal mobilio ai computers sino alle mazze dal golf del Presidente Paolo Scaroni (tanto con l’handicap che si ritrova ne sentirà poco la mancanza).
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