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Saturday, March 17, 2018

Amnesty International: ENI e Shell hanno mentito ai nigeriani sull'inquinamento






















Non e' che non lo sapessimo, o che la cosa purtroppo sia una novita'.

Ma fa un po impressione sentire che adesso anche Amnesty International punta il dito contro Shell ed Eni per le loro malefatte in Nigeria che vanno avanti da decenni ormai.

Immagine dopo immagine della Nigeria al petrolio ci mostrano quanto devastante sia stato l'arrivo dei petrolieri italiani e olandesi in questa nazione. E siccome l'ENI e' del 30% nelle mani pubbliche, tutto questo deve farci arrabbiare perche' viene fatto in nome di ciascuno di noi.

Che la Nigeria sia stata distrutta dal petrolio e' innegabile. E non solo l'ambiente, ma anche la politica, la corruzione, tutto cio' che poteva essere e non e' stato, tutto cio' che era e che ora non e' piu'.

Alcune di queste cose sono fuori il controllo di ENI e Shell, come la corruzione o il modo di gestire l'enorme quantita' di denaro che e' arrivata alla Nigeria.  Di certo ENI e Shell non si sono tirate indietro quando la corruzione gli ha fatto comodo, sono state anzi attive partecipanti ai giochi di potere ogni volta che e' stato possibile.

Altre cose invece non erano fuori dal loro controllo. e hanno sempre tirato la corda facendo cose che non avrebbero potuto fare in occidente, perche' la legge non glielo avrebbe permesso, perche' sarebbe stato troppo.

Cosa?

Gas flaring da 50 anni, campi intrisi di petrolio mai bonificati, fiumi al petrolio, monnezza a cielo aperto, rifiuti petroliferi a mare. La regione che soffre di piu' e' il Niger Delta, a sud del paese un tempo terra di mangrovie e di pesca.

Tutto questo inquinamento, tutti questi incidenti spesso arrivano senza che nessuno ripulisca in tempi ottimali, chieda scusa, risarcisca chiccessia. A volte i compensi non arrivano mai. Ovviamente a pagare il prezzo piu' alto e' stato il popolo di Nigeria, afflitto da morte della pesca, agricoltura, acqua inqunata, terra inquinata, aria inquinata.  E queste cose si vedono ed ENI e Shell non possono negarle.

E cosi' una delle cose che l'ENI e la Shell cercano di propagandare e' che le perdite di petrolio dai loro impianti non e' dovuta alla loro negligenza, al fatto che i protocolli di sicurezza sono obsoleti, al fatto che essenzialmente non gliene importa niente.

No, l'inquinamento e' colpa del sabotaggio.

Cioe' sono i nigeriani stessi, i ribelli e le gang di sabotatori che vanno a distruggere i campi di petrolio e le raffinerie o per far dispetto ad ENI e Shell o per rivendere il petrolio sul mercato nero.

E certo, queste cose esistono in Nigeria. Ma ENI e Shell, secondo Amnesty International hanno usato questa scusa per evitare di pagare compensi ai Nigeriani in almeno 89 casi di perdite petrolifere.

Perche'? Perche' dare la colpa ai sabotatori per l'inquinamento fa si che loro stessi debbano pagare meno compensi alle comunita' locali.



Di queste perdite, 46 sono della Shell (dal 2011 in poi) e 43 sono dell'ENI (dal 2014 in poi). Fanno varie dozzine di comunita' che avrebbero dovuto essere compensate dai petrolieri e che non lo sono state.

Perche' ENI e Shell? Perche' sono loro le piu' grandi multinazionali del petrolio nel paese. A seguire ExxonMobil, Chevron e Total che lavorano tutte in concerto con la Nigerian National Petroleum Corporation, la petrolditta di stato.

E che possono dire ENI e Shell?

Ma certo, che e' Amnesty International che dice cose false:

The allegations leveled by Amnesty International are false, without merit and fail to recognize the complex environment in which the company operates,” 

La Shell risponde cosi e dice che la Nigeria e' "complessa".  E dicono pure che loro stessi “responds to spill incidents as quickly as it can and cleans up spills from its facilities regardless of the cause.”
 
Questo fa ridere perche' l'evidenza pluriannuale e' totalmente opposta a quello che dicono, e infatti pure l'ONU dice che a ripulire tutto lo schifo che hanno fatto in Nigeria, ci vorrebbero 30 anni! E certo non ci sono state solo ENI e Shell in Nigeria, ma la parte del leone l'hanno fatta loro.

Dal canto suo l'ENI dice che hanno diminuito i volumi di monnezza riversata accidentalmente in ambiente del 50% nel 2017 se raffrontato al 2014.  E danno addosso pure loro ad Amnesty International dicendo da San Donato Milanese che

“Amnesty International statements are not correct and, in some cases, not acceptable”

Intanto Amnesty International stessa ha mandato tutti i dettagli al governo di Nigeria che promette di investigare.

Per chi non lo ricordasse, ENI e Shell sono a processo in Italia dal 5 Marzo per questioni di tangenti in Nigeria.

Sono accusati di avere pagato la bellezza di $1.1 miliardi di dollari al governo di Nigeria per trivellare le loro coste nel 2011.

E' uno schifo, da qualunque visuale uno adotti. 

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