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Wednesday, March 21, 2018

L'ultimo rinoceronte bianco



E' morto in Kenya. Si chiamava Sudan ed aveva 45 anni.

Era l'ultimo esemplare maschio del rinoceronte bianco del nord sul pianeta. Restano solo due altri esemplari di questa specie: la figlia di Sudan, che si chiama Najin e la nipote Faru, entrambe femmine.

Sudan, il rinoceronte gentile e' stato sottoposto ad eutanasia perche' afflitto da dolori tipici della vecchiaia.

Tutto il mondo ne ha parlato, tutto il mondo avrebbe voluto salvarlo.

Ma nessuno ci e' riuscito.

Qui il racconto commovente del fotografo Ami Vitale di National Geographic che ha immortalato Sudan piu' volte.

Manca poco allora all'estinzione completa della specie del rinoceronte bianco del nord, visto che non ci sono piu' maschi viventi. E non sarebbe neanche la prima delle estinzioni di una specie di rinoceronte, visto che il rinoceronte nero del nord e' gia' scomparso.

Non ci sono piu' ne maschi ne femmine.

Restano invece alcuni esemplari di rinoceronti bianchi del sud. 

La storia di Sudan e' una storia di bracconaggio, dell'uomo che non si cura della vita animale sul pianeta finche' non diventa troppo tardi, degli habitat che scompaiono, di gente disperata.

Sudan era nato in Sudan, ma era stato trasportato quando aveva pochi anni nella repubblica Ceca, in uno zoo, assieme ad altri quattro esemplari. Erano tempi in cui sul pianeta ce ne erano abbastanza di rinoceronti come Sudan. Poi, nove anni fa ci rese conto che la specie stava scomparendo.

Restavano solo otto esemplari sul pianeta.

E cosi nove anni fa, nel 2009, si penso di portare Sudan in Kenya assieme a tutti gli altri.  La speranza era che tornati al loro habitat naturale i rinoceronti potessero riprodursi piu' facilmente fra loro o magari con altre specie di rinoceronte.

Ma non e' successo.

Sudan ha vissuto gli scorsi nove anni in una riserva privata chiamata Ol Pejeta Conservancy che, fra le altre cose, cerca di proteggere gli animali dai bracconieri.

Ami Vitale fece delle foto a Sudan la prima volta che ha fatto un bagno di fango nella riserva, e quella che ha potuto interpretare come gioia del rinoceronte di fronte al suo habitat naturale.

Ma Sudan aveva sicurezza armata 24 ore su 24.

Perche'?

Per proteggerlo dai cacciatori.

Esagerazione?

Non proprio: basta pensare che in Francia un rinoceronte di 4 anni e' stato ucciso  con un colpo di pistola dentro uno zoo per rubargli le corna.

E se questo accade in uno zoo a 40 miglia da Parigi, figuriamoci in Kenya quanta maggior protezione e' necessaria!

Non e' nemmeno una esagerazione dire che i bracconieri hanno decimato la specie dei rinoceronti, spinti dall'ingordigia, o dal piu' banale spirito di sopravvivenza.

Le corna di rinoceronti sono considerate pregiate in Cina e in Vietname e vengono usate per scopi "medici".

La morte di un rinoceronte significa soldi per chi li ammazza.

E non c'e' sensibilizzazione che tenga quando si vede la morte di un animale come l'unico modo per tirare avanti e per sfamare le proprie famiglie.

E probabilmente Sudan e' sopravvissuto per 45 anni proprio grazie a quello zoo della repubblica Ceca che l'ha tenuto lontano dai bracconieri cosi a lungo.

Secondo CNN, la corruzione in Kenya e' cosi endemica che il Kenya Wildlife Service, l'organismo che gestisce i parchi nazionaili del paese e' accusata di avere assassinato e fatto scomparire persone, spesso minoranze etniche, in nome della sua lotta anti-bracconaggio. E la corruzione fa si che non sempre lo scopo di proteggere la vita animale viene rispettato.
A volte si chiude un occhio o due. 

Non e' un caso che il rifugio dove viveva Sudan e' gestito da privati e non dal Kenya Wildlife Service.

E che dire della Cina, dove tutte queste corna di rinoceronte finiscono?

L'appetito dei cinesi per l'avorio di elefante e corna di rinoceronte pare essere senza limiti. Nel 2017 hanno finalmente vietato l'avorio grazie alle pressioni internazionali, ma manca qui una vera coscienza ecologica. I cinesi hanno una enorme influenza in Africa grazie a tutti gli scambi commericiali in atto, lo sfruttamento cinese della risorse africane.

Ma mancano programmi di assistenza alle comunita' locali in cambio di tale sfruttamento; programmi che davvero facciano gli interessi degli africani.

Siamo tutti abituati a puntare, giustamente, il dito contro ENI e Shell, Nestle e Nike che arrivano e distruggono l'Africa e tutte le comunita' meno sensibili e istruite, ma le ditte cinesi non sono meglio. Potrebbero fare tanto considenrata tutta l'influenza che hanno in Africa, ma finiscono con il non fare niente e a concentrarsi solo su cio che gli fa comodo.

Degli USA di Trump meglio non parlarne, e' tutto un gran disastro sull'ambiente, le trivelle, la cancellazioni di leggi dell'era Obama per l'aria pulita e il (sognato) ritorno del carbone. L'Africa non interessa nessuno. Anzi, il figlio di Trump, Donald Junior, pare che sia un gran patito di caccia di specie esotiche in Africa.

Figuriamoci che gli importa di rinoceronti in via di estinzione.

L'unione Europea? Non pervenuta.

E infine, sono le nazioni africane stesse che, per la maggior parte, non hanno progetti a lungo termine e che vanno avanti con lo status quo di corruzione, di improvvisazione, di natalita' esplosiva, di giovani che non sanno cosa fare di se stessi. E di sfruttamento senza intelligenza delle proprie risorse.

Ed e' in questo clima di abuso cieco delle risorse che si inseriscono i bracconieri.

E' un altro modo per spremere tutto lo spremibile da cio' che ci circonda senza pensare alle conseguenze. E questo vale ancora di piu' quando uno non sa cosa mettere sulla tavola la sera a cena e quando ammazzare rinoceronti e' visto come un modo per sbarcare il lunario.

Che fare?

Da un lato ci sono alcuni scienziati che parlano di nuovi metodi per salvare la specie. Da Sudan il rinoceronte appena morto sono stati prelevati campioni con il suo materiale genetico e si pensa di usare la fecondazione artificiale per creare nuovi rinocerontini. 
Ma ne Najin and Fatu sono in grado di portare avanti alcuna gravidanza, essendo imparentate a Sudan.

Esiste pero' una associazione non profit chiamata Helping Rhinos che ha per obiettivo l'uso di specie terze per creare nuovi rinoceronti.

Non sarebbe la prima volta che specie quasi estinte ritornano in vita. Presso le isole Galapagos dell'Ecuador si sta sperimentando il ritorno in vita di una specie di tartaruga estinta, la tartaruga Floreana, usando come "mamma" esemplari di specie diverse ma facendo si che le nuove generazioni somiglino geneticamente di piu' all'animale scomparso invece che alla mamma.

Ripetendo il processo per varie generazioni si pensa che alla fine si possa arrivare ad una nuova tartaruga Floreana. In teoria questo si potrebbe fare anche per il rinoceronte bianco del nord, se si trovano campioni genetici "mamma" adeguati.

Ed e' anche gia' successo. Nel 1895 si pensava che il rinoceronte bianco del sud fosse estinto. Ma quello stesso anno si scoprirono circa 100 animali. Con le cure adeguate da quella popolazione di 100 si e' ora arrivati a 20,000 esemplari.

Ovviamente, tutto questo non e' facile.

Ci sono sul pianeta solo altre cinque specie di rinoceronti: tutti a rischio di estinzione. 

I rinoceronti di Javan e di Sumatra sono pochissimi, alcune dozzine i primi e circa 200 i secondi. Ironicamente solo i rinoceronti bianchi del sud, quelli che si pensavano estinti nel 1895, sopravvivono in numeri adeguati.

Dall'altro canto, c'e' invece qualcosa di molto meno sexy e pratico. Come sempre e' il buon senso.

Occorre che tutti ci rendiamo conto che decimare la vita animale sul pianeta e' controproducente per tutti noi. Ci vogliono campagne di informazione, dall Cina al Vietnam che l'avorio non risolve alcun problema medico, ci vogliono maggior investimenti affinche queste specie animali vengano viste come risorse per il turismo invece che utili solo da morti, ci vogliono multe, ci vogliono opportunita' per una vita dignitosa che non sia ammazzare rinoceronti, e istruzione, istruzione, istruzione, specie per le donne, con l'obiettivo di dimunire la natalita'.

Degli uomini, non dei rinoceronti.

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