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Sunday, June 30, 2013

Romania: Monsignor Vasile contro la Chevron


"The Church does not interfere in politics 
but if the health or life of only one of my fellow men is put in danger,
 it is my duty as a priest to intervene,"

La chiesa non interferisce in politica, 
ma se la salute o la vita di uno solo dei miei concittadini e' in pericolo, 
e' mio dovere di prete intervenire

Mons. Vasile Laiu,
arcivescovo di Barlad, Romania contro il fracking
 



 God will judge each of us. 
We are born and we die only once
but I'd rather die standing than to lose my head in Chevron's mud

Dio ci giudichera' tutti. 
Nasciamo e moriamo una sola volta, 
ma preferisco morire in piedi che perdere la testa nel fango della Chevron. 


Mons. Vasile Laiu
 arcivescovo di Barlad, Romania contro il fracking

Vasile Laiu e' un arcivescovo ortodosso ed un teologo di circa 50 anni che vive a Barlad, nella Romania dell'est.

Barlad invece e' sede di una concessione mineraria della Chevron che possiede 600,000 ettari di terreno per esplorazioni petrolifere, e di shale gas in una zona rurale e povera della Romania.

Le due cose sono collegate perche' monsignor Vasile e' fra i piu' agguerriti oppositori dei progetti di fracking nella sua regione e non esita non solo a partecipare a tutte le manifestazioni di protesta, ma anzi ha portato la chiesa ad avere un ruolo primario in questa battaglia.

Quando la citta' ha vietato le operazioni di protesta, ha infatti aperto le porte della chiesa ai manifestanti ed ha definito il fracking un progetto che "threatens man, nature and future generations" e cioe' che "mette a rsichio l'uomo, la natura e le generazioni future".

L'attivismo di Laiu e' di vecchia data; dopo la caduta del comunismo nel 1989 ha cercato di aiutare i suoi fedeli ad adattarsi alla nuova vita del capitalismo senza regole e senza protezioni sociali che non ha portato qui ricchezza, ma un tasso di disoccupazione del 10%, il piu' alto della Romania.

Come sempre i trivellanti e i frackeranti parlano di lavoro, di energia a buon mercato, e rilancio dell'economia, ma anche in questo angolo lontano del pianeta sanno che non e' vero niente.

La cittadinanza e' preoccupata per la sua acqua potabile e per l'uso smisurato di acqua che il fracking richiede, essendo questa zona soggetta a siccita' e a carenze idriche. Sono preoccupati della monnezza tossica e delle acque di scarto piene di sali, sostanze carcerogene e radioattive, sono preoccupati per il bestiame e per gli ortaggi. Sono preoccupati di chi comprera' mai i loro prodotti se arriveranno i petrolieri a rovinare tutto.

Mutatis mutandis, e' la fotocopia delle nostre citta', dei nostri campi.

Sally Jones, portavoce della Chevron dice che opera con "the highest standards in terms of safety and environmental protection", e che la Chevron stessa "remains committed to being a responsible partner in Romania, actively contributing to the local communities in which it operates".

Il solito corporate-speak, cioe' il modo formale e vuoto dei petrolieri per far passare il messaggio che e' tuttappposto.

Ma Monsignor Laiu insiste e continua a levare la sua voce contro le trivelle a Barlad, e contro il governo centrale e locale, tutti favorevoli alle trivelle.

La situazione in Romania e' complessa: il primo ministro Victor Ponta, di centro sinistra ed al governo dal maggio del 2012 aveva fortemente criticato il governo precendente per avere assegnato le concessioni del fracking. Aveva pure messo una moratoria sulle trivelle in Romania.

Ma poi la moratoria e' scaduta nel Dicembre del 2012 e da quel punto sia il primo ministro che il suo opponente politico Traian Basescu si sono dichiarati a favore delle trivelle e del fracking in Romania - chissa', forse abbindolati dalle promesse anche loro.

Le stime sono di circa 538 miliardi di metri cubi di gas sparse fra Romania, Bulgaria e Ungheria.

Perche' Laiu fa tutto questo? Ecco cosa dice:

"Years ago, my four-year old daughter died from a tumour. When I asked the doctor why, he answered: 'Only God knows, father. But we are too close to Chernobyl and that could be the cause'.
I cannot remain indifferent when the environment is concerned. Life is more valuable than any money they offer us."

"Anni fa, mia figlia di 4 anni e' morta di tumore. Quando ho chiesto al dottore perche' mi ha detto 'Solo Dio lo sa, padre. Ma siamo troppo vicini a Chernobyl e questo potrebbe essere la causa'. Non posso restare indifferente quando c'e' di mezzo l'ambiente. La vita e' piu' preziosa di tutti i soldi che potrebbero mai offrirci."

Amen. 





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