Oil operations in the region have penetrated further
and deeper than many had supposed
Drinking water is contaminated with high levels of hydrocarbons
Public health is seriously threatened
UN Environmental Program - UNEP
Il programma ambientale dell'ONU - Agosto 2011
Drinking water is contaminated with high levels of hydrocarbons
Public health is seriously threatened
Shell has created public health and safety issues
by failing to apply its own procedures in the
control and maintenance of oilfield infrastructure.
by failing to apply its own procedures in the
control and maintenance of oilfield infrastructure.
UN Environmental Program - UNEP
Il programma ambientale dell'ONU - Agosto 2011
In questi giorni e' stato pubblicato un libro di immagini sulla Nigeria e il petrolio: si chiama "Delta Nigeria: The rape of Paradise" a cura del fotografo George Osodi. E' da qui che sono tratte queste foto che mostrano come il petrolio abbia portato solo danni in quella nazione. Ci sono tutti a partire dalla Shell fino all'ENI e all'Agip. Ci siamo dunque noi italiani.
Della Nigeria abbiamo gia' parlato tante volte su questo blog.
Qualche giorno prima di Natale, l'ennesimo riversamento di petrolio: il piu' grande degli ultimi 13 anni, con 40,000 barili di petrolio riversati dal campo Bonga, di cui ENI e' comproprietaria al 12.5%. Il restante e' nelle mani di Shell e di altre ditte petrolifere.
Fanno 6 milioni e mezzo di litri di petrolio.
E poi, come se non bastasse, il giorno 16 gennaio 2012 un altra esplosione su una piattaforma della Chevron con due morti. Non si e' bene capita la dinamica dell'incidente, ma si parla di incendi durante operazioni di manutenzione. C'erano 213 persone sulla piattaforma.
Di tutte queste cose se n'e' parlato poco, perche' la Nigeria e' lontana e la notizia non fa rumore tanto quanto il golfo del Messico o la neve italica.
Ma non e' solo lo scoppio accidentale a fare rabbrividire, ci sono anche quelli "regolari": in Nigeria nel 2010 ci sono stati 150 riversamenti a mare separati - uno ogni 2 o 3 giorni, per un totale di 5 milioni di litri di petrolio.
5 milioni di litri, in condizioni normali, senza incidenti.
Nell'Agosto 2011 l'ONU ha diffuso un dossier sui 50 anni di petrolio in quella nazione.
Dopo 14 mesi di indagine, e 200 citta' visitate, in particolare nella regione dell'Ogoniland, gli inviati dell'ONU hanno concluso che l'Ogoni costituisce un enorme disastro ambientale: ripulirlo costera' circa 1 miliardo di dollari.
Questo perche' l'inquinamento e' globale: fiumi, fiumiciattoli, acqua da bere, terreni, mangrovie, pesca e uomini sono tutti contaminati.
Se mai si iniziasse, le operazioni di pulizia durerebbero 30 anni.
La gente soffre di cattiva salute, l'acqua e' contaminata, la pesca e' scomparsa.
In alcune zone l'acqua e' satura di idrocarburi, con concentrazioni di benzene 900 volte superiore quanto raccomandato dalle linee guide dell'ONU.
Novecento volte!
Alcune riserve acquifere mostrano strati superficiali di petrolio di circa 8 centimetri di spessore.
Alcuni pozzi di petrolio hanno subito perdite e inquinato i terreni che non sono mai stati bonificati.
La zona lagunare dell'Ogoniland e' degradata e sta scomparendo.
A causa dell'alta piovosita' della zona, l'inquinamento che non viene ripulito tempestiamente diffonde facilmente nei terreni.
Il report e' stato condotto dall'ONU su spese parziali della Shell, con forte pressioni da parte di Amnesty intenational, il cui presidente Audrey Gaughran ha dichiarato
Shell has had a terrible impact in Nigeria, but has got away with denying it for decades, falsely claiming they work to best international standards.
La Shell ha avuto un impatto terribile in Nigeria, ma e' riuscita a farla franca per decenni, con false rivendicazioni di avere lavorato secondo i migliori standard internazionali.
Ovviamente la gente protesta: oltre all'ambiente ci si lamenta di poverta', del fatto che la benzina costa troppo in un paese cosi devastato dalle trivelle, e perche' il governo e' corrotto. Tutti cercano di mangiare come possono, non solo la Shell.
Infine il triste racconto dell'inviato della BBC:
During a visit to a village in Ogoniland in 2007, I went to a small stream that gave people water for all their daily needs. The effects of oil spillage were clear. On the surface of the water there was a thin film of oil. Villages moved it with their hands before scooping water.
Villagers told me no fish had been seen in the stream for more than five years. They told me people had been killed by oil pipes exploding and others had developed health problems after inhaling fumes from burning oil well heads.
When I visited the village again in 2011, oil spillage had worsened. Villagers no longer drank water from the stream. They walked for up to four hours to get water.Durante una visita in un villaggio dell'Ogoniland nel 2007 sono andato presso un piccolo fiume che forniva l'acqua per tutto il villaggio e per tutti i loro bisogni. Gli effetti dei riversamenti di petrolio erano chiari: sulla superficie dell'acqua c'era uno strato di petrolio. Gli abitanti la spostavano con le mani prima di prendere l'acqua.
I residenti mi hanno detto che non si erano piu' visti pesci pier piu' di cinque anni. Mi hanno detto che gente e' morta a causa di scoppi di oleodotti, mentre altri si sono ammalati dopo avere resipirato fumi tossici dai pozzi di petrolio.
Al mio ritorno nel 2011 i riversamenti erano peggiorati. I residenti non bevevano piu' l'acqua dal fiume. Camminavano per ore per andarla a prendere altrove.
La Nigeria esporta petrolio per un totale di 59 miliardi di dollari.
Fonti: CNN
1 comment:
non ho parole per questa follia totale che è il mondo, se non una raccomandazione:
Dio -ti prego-
non far scendere più tuo Figlio,
ma scendi Tu,
adesso non è più un gioco da ragazzi.
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