Intanto, questo e' quello che ho da dire a Gianni Chiodi. Mi sono davvero sentita ferita che lui sia andato allegramente ad accogliere il condannato Paolo Scaroni all'Aquila e a portargli in dono la nostra terra e i nostri giovani e che continui a rifiutare di parlare con la gente dell'Abruzzo petrolizzato.
Come ho gia detto, se Paolo Scaroni voleva far qualcosa di buono per l'Abruzzo, prendeva i soldi suoi personali e li regalava all'Abruzzo. L'ENI poteva staccare un assegno senza chiedere nulla in cambio. Invece no, soneo venuti solo per speculare sulla tragedia e per assicurarsi altri yes-men al loro servizio.
Un dettaglio brutto e' che se uno va sul sito della regione Abruzzo, non ci sono email di nessun rappresentante. C'e' solo un area riservata per la posta elettronica a cui la gente normale non puo' accedere. Questo in un qualsiasi altra democrazia non sarebbe accettabile.
Comunque, sono in Spagna fino alla meta' di giugno. Il 24 Maggio sono a Corropoli per parlare con la cittadinanza e con chiunque volesse ascoltare. Saro' poi in Abruzzo per varie settimane di fine giugno-luglio. Vorrei tanto discutere della possibilita' di manifestare: secondo me e' importante.
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Caro Presidente Chiodi,
Le scrivo dopo avere letto della sua presenza all' Universita' de L'Aquila in occasione dell' arrivo di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell' ENI, gia' condannato in vari appelli per tangenti, corruzione, disastro ambientale e inquinamento.
In questo incontro l'ENI si e' impegnata a versare 20 milioni di euro all'Universita' per finanziare studi legati alla ricerca e all'estrazione di gas e petrolio. Si parla di circa cento ricercatori che lavoreranno non in liberta' ma su progetti commissionati dall'ENI.
Non vorrei dubitare della buona fede di Paolo Scaroni, anche se mi sembra alquanto infelice la scelta di arrivare in Abruzzo proprio adesso, quando la regione e' particolarmente vulnerabile agli attacchi delle multinazionali.
Sapra' meglio di me che abbiamo forti problemi di bilancio, che ci ha colpito un terremoto devastante - della scala 6.3 Richter secondo l'ente governativo americano, l'United States Geological Survey - e soprattutto quando c'e' meta' regione petrolizzanda, in gran parte per iniziativa dell'ENI stessa.
Quello che invece mi ferisce profondamente e' che lei sembra non essere minimamente interessato al problema della deriva petrolifera, che invece preoccupa buona parte della popolazione abruzzese, come testimoniano le innumerevoli richieste di conferenze informative che in sono giunte in questi giorni.
Sono altresi' ferita per il fatto che sono mesi che cerco di contattarla per dialogare con lei dell'
Abruzzo petrolizzato, per metterla al corrente dei pericoli a cui stiamo andando incontro.
Ho usato tutti gli strumenti che ho a mia disposizione: e-mail, persone che sono in contatto con il suo ufficio di relazioni pubbliche, il mio blog, richieste piu' o meno pubbliche per una moratoria trentennale senza mai riuscire a creare un vero dialogo con lei.
Sebbene lei si sia impegnato a non far realizzare la raffineria di Ortona, non ha mai affrontato direttamente la questione centrale:
L'ABRUZZO INTERO REGIONE MINERARIA,
DAL MARE ALLA MONTAGNA
DAL MARE ALLA MONTAGNA
Saro' il 24 Maggio a Corropoli (TE) per incontrare la cittadinanza e le istituzioni, e poi di nuovo alla fine di giugno e per tutto il mese di luglio in giro per l'Abruzzo a parlare di petrolio. Spero vivissimanente che lei vorra' finalmente incontrarmi a Corropoli, o in qualsiasi luogo o tempo che lei preferisce.
Credo di meritare almeno questo, visto che sono due anni che dedico tutto il mio tempo a questa causa con la fedina penale pulita e solo per amore.
Grazie,
MRD
7 comments:
Bagarre petrolio
Sulla possibilità dello Stato di centralizzare le scelte con le multinazionali del petrolio in merito alle estrazioni, ieri non si sono fatte attendere le reazioni contrastanti di diversi esponenti politici.
fonte:
http://ilquotidianodellabasilicata.ilsole24ore.com/it/basilicata/potenza_bagarre_santochirico_senato_petrolio_4561.html
Petrolio, il ministro Scajola
"Nessuna autorizzazione"
Nava aggiunge: «La legge prevede che siano ascoltati i sindaci e, posto che siano d’accordo, anche l’ente parco, il cui parere è vincolante. La normativa vieta perforazioni in aree di parco e tutte le altre attività salvo quelle espressamente autorizzate dall’Ente Parco stesso.
fonte:
http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/127706/
"OSSOLA"
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=67
giosuè:
ha ragione lorenzo, da quelle parti si incazzano subito e ottengono risultati immediati, da noi... che dire!
Petrolio ad Arcore?
http://dorsogna.blogspot.com/2009/01/petrolio-ad-arcore_29.html
be signori avete capito bene, la maria rita già il 29 gennaio ne parlava, tre mesi e mezzo fa.
... e troppo avanti!
dimenticato collegamento a documento di sospensione(pdf):
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/deposito/istanze/atti/067003050509.pdf
@ giosuè
Se non mi sbaglio il documento di cui parli è stato proprio quello che gli ha fatto sentire puzza di bruciato.
La cosa che mi fa invidia è che in 2 giorni (anche se con qualche piccolo aiuto esterno ;-) abbiano scatenato una tempesta contro le istituzioni che hanno cercato di fregarli.
Prossimamente sul mio blog
L'ente parco e' un ente politicizzato, dira' sempre di si.
Almeno negli articoli della legge che ho letto io, non si parla mai di comuni e di sindaci. Si dice solo che a loro verra' notificato che il permesso di ricerca e' stato dato e a cose fatte.
L'ente parco? Noi abbiamo questo Giuliante (pdl) che dice che "i pozzetti devono pur metterli da qualche parte". Ci aspettiamo davvero che tipi cosi dicano un no serio?
No, infatti una buona parte del parco nazionale d'abruzzo e' interessato dalle trivelle, nonostante tutte le chiacchere. Idem in basilicata.
Il problema e' che in Italia a livello decisionale tutti sono ingarbugliati con tutti gli altri, ci si fa favori e nessuno davvero fa l'interesse dell'ente, o dei cittadini che dovrebbe rappresentare.
Il Parco del Curone (http://www.parcocurone.it)non è un ente politicizzato, sta con la gente, e dirà sempre di no. La costituzione del comitato si tiene presso la sede del Parco.
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