Baton Rouge, Louisiana.
Scoppia un incendio dalla raffineria della Exxon Mobil alle 2:30 del mattino.
Non e' una novita' in questa zona, con raffinerie e impianti petrolchimici che si snodano uno dopo l'altro. Quando non scoppiano ci sono puzze e perdite. Tutti i giorni.
Siamo infatti a Cancer Alley -- la stradina del cancro lunga circa cento miglia lungo il fiume Mississippi fra Baton Rouge e New Orleans. Come da copione, la Exxon manda comunicati tranquillizzanti -- e' tuttapposto e non ci sono danni. Li manda subito. Di routine.
Punto, fine. Nuovo inzio, nuova corsa. Ma come fanno a dire sempre cosi subito, e senza ombra di dubbio che e' tuttapposto?
La cosa interessante e' che questa raffineria non e' lontano dalle altre otto della Exxon Mobil che e' stata sotto indagine dall'agenzia per la protezione dell'ambiente (EPA) e del dipartimento per la giustizia americano per inquinamento.
Oltre ai 300 milioni altri 2.5 milioni in pene civili.
E' tanto? E' poco?
Beh certo, per la Exxon, una delle ditte piu' ricche del pianeta, gli importu con tanti zeri alla fine da pagare non sono cosi un grande problema. La cosa importante pero' e' che almeno questi soldi verranno spesi per il monitoraggio e la salvaguardia dell'ambiente.
E certo questa soluzione e' la soluzione "meno peggio". Perche' come sempre, il monitoraggio e le multe e i sensori non sono che contentini.
L'aria continuera' ad essere malsana perche' le emissioni continueranno ad esserci e non puo' essere altrimenti.
Il petrolio non porta mai aria fine, porta invece benzene, composti organici volatili, idrogeno solforato. E queste cose non fanno bene a nessuno.
Come sempre, la soluzione e' l'abbandono repentino dell'uso, la produzione e la distribuzione dell'energia fossile e' abbracciare il sole il vento con tutta l'energia e la volonta' che possiamo avere.
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