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Friday, November 17, 2017

La Norvegia a divestire tutti i fondi sovrani da oil and gas - un bottino di 40 miliardi di dollari



Era quasi l'ora, no?

Per una nazione che aspira ad essere il piu' possibile rinnovabile e progressista e attenta alle politiche ambientali, non era molto green che parte del suo fondo sovrano fosse investito in oil gas gas, da Exxon a Shell.

Ma poi, la Norvegia da questo punto di vista e' un po una nazione atipica visto che il suo fondo sovrano, uno dei piu' grandi del mondo, di circa 1 trillione di dollari!, e' stato in gran parte finanziato grazie alle estrazioni di petorlio degli scorsi decenni.  Anzi, a tuttoggi, il petrolio e il gas
rappresentano il 20% della sua attivita' economica.


Il 60% di questo questo trillione e' investito in borsa -- seicento miliardi di dollari, l'1.5% delle azioni di tutto il mondo. Una enormita' di denaro e di azioni e di potere.

Adesso decidono che gli investimenti nel petrolio e nel gas sono troppo rischiosi, datosi il clima internazionale cosi ostile al petrolio, i titoli in borsa che calano, i rischi finanziari associati ai cambimenti climatici.

E cosi, la banca centrale norvegese annuncia stanno considerando l'opzione di divestire tutto il fondo sovrano dal petrolio. Per evitare rischi economici, per diversificare i loro risparmi, e questo dopo avere gia' divestito dal carbone. Evidentemente fanno tutto questo per business, non per amore. Ma non importa, l'importante e' che lo facciano.

Si tratta in totale di 40 miliardi di dollari, quasi tutti investiti in Exxon e/o Shell.

Il fondo norvegese e' in realta' molto scrutinato da cittadini, investitori e dall'opinione pubblica, proprio perche' e' cosi' grande e cosi potente. A volte hanno divestito da alcune industrie per motivi etici, come ad esempio armi o sigarette, altre volte a causa di decisioni economiche o politiche. Questa del petrolio e' appunto una sorta di via di mezzo, visto che il fondo stesso e' stato creato dal petrolio!

Il fondo e' *raddooppiato* in valore negli scorsi cinque anni. E anzi, adesso non solo si vogliono usare investimenti piu' sicuri, ma anche passare dal 60% del totale investito in borsa al 70%.  Per la prima volta nel 2016 hanno dovuto attingere dal fondo perche' a causa del calo dei prezzi del petrolio esportato dalla Norvegia, le spese erano troppo grandi, e cosi invece di diminuire servizi e programmi nazionali, hanno usato quelli del fondo.

E' anche per questo che decidono di divestire le azioni dal petrolio: siccome lo producono in casa, nelle annate grasse, usano gli introiti diretti, in quelle magre, se ce ne saranno ancora, useranno quelli del fondo, che adesso saranno svincolati da investimenti petroliferi. Come dire, meglio non mettere tutte le uova in solo cestino.

Uno si chiedera' e perche' il fondo non investe in ditte petrolifere norvegesi? Risposta: perche' la Statoil e' gia' della nazione.

Non sappiamo se davvero questa decisione verra' messa in atto, ma se si, sara' nel 2018 e il mondo del petrolio avra' allora ricevuto un altro, forte colpo in attesa della morte definitiva.

Ci arriveremo, prima o poi.

Mica posso scrivere questo blog per sempre?
Un giorno il petrolio sara' storia remota.

E anche questo blog.



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