Claudio Descalzi
La piu grande fake news del mondo
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Accettiamo tutto, ma non la
disinformazione
e l'accusa di essere dei mostri e degli
assassini".
Claudio Descalzi,
agli studenti lucani in visita a San Donato Milanese.
Bene -- decida lei che appellativo vuole.
Santo?
Santo subito?
Claudio Descalzi, CEO dell'ENI e dopo tutti gli scandali sull'embiente lucano degli scorsi giorni, mesi ed anni, dice che tutto cio' sono fake news:
-- la più grande incidenza di tumori in Italia non e' in Basilicata, che invece e' la regione italiana meno colpita dopo la Calabria. Le più colpite sono quelle del Nord, dove non c'è produzione di greggio.
-- ci hanno accusato di inquinare il lago del Pertusillo ancora prima che iniziassimo le produzioni
-- non c'è nessuna correlazione tra produzioni e contaminazione del lago.
-- già all'epoca dei romani il lago presentava affioramenti superficiali di olio, ma oggi siamo noi a produrre e ci prendiamo le colpe
-- da controlli effettuati non da noi, le acque esterne non sono contaminate, lo sono quelle interne e stiamo lavorando con Arpa, Regione e Ispra" per la bonifica.
Ahhhhh!!!
Claudio Descalzi,
da dove iniziare a commentare cotanta assurdita.
Credo che in parte il CEO dell'ENI ci crede pure a queste cose che dice, avvolto da una fitta benda sugli occhi che da San Donato milanese lo porta a dire cose che sono in completo contrasto con la realta'.
Come sempre, lui e l'ENI e tutta la cricca di affaristi che ruotano attorno al petrolio, possono fare finta che va tutto bene -- come si dice in Abruzzo "riammantare" le cose brutte -- ma la realta' resta: le trivelle portano morte e distruzione DAPPERTUTTO e la Basilicata non e' diversa dalla Nigeria, dal Texas, dall'Ecuador, dalla Russia.
E sa cosa caro Descalzi? Lei si nasconde dietro dei cavilli, della mancanza completa di prove, per negligenza di chi doveva indagare o monitorare, o del fatto che le prove sono mescolate ad altri fattori, e quindi le e' facile dire "non siamo noi."
Mi ricordo ancora quando la sua ditta diceva che la colpa dell'inquinamento non rimediato in Basilicata era... la pastorizia!
Suvvia. Lo sappiamo ormai che e' impossibile produrre petrolio senza ammazzare il territorio e questo brain washing ai ragazzi se lo poteva anche evitare.
Vogliamo parlare di real news?
Bene. Da dove iniziamo?
Dalle "real fiaccolate" del Centro Oli che ogni giorno sputano monnezza in aria? E non ci venga a dire che quelle ce le hanno messe gli antichi romani!
O delle "real 400 tonnellate di petrolio" riversate attorno a Viggiano? Ci sono arrivate con il tele-trasporto quelle? O ce le ha messe Babbo Natale?
O delle "real evacuazioni" che ogni tanto ci sono a Viggiano per "anomalie di funzionamento" che non si sa bene cosa siano, ma che spesso si accompagnano a "real puzze" di idrogeno solforato?
O del "real materiale radioattivo" scovato nei rifiuti petroliferi di Tecnoparco, i cui limiti erano volte superiori alla norma? O anche li, erano rifiuti dei babilonesi?
O vogliamo parlare della "real disperazione" di quelle persone che avevano campi e pascoli confinanti con il Centro Oli di Viggiano e che adesso si ritrovano con un pugno di mosche avvelenate in mano? Io li ho visti a suo tempo e le assicuro che non erano lacrime da telenovela, quanto una "real disperazione" di non avere piu' niente in mano dopo una vita di sacrifici.
O vogliamo parlare delle "real api" che producono miele con dentro il "real petrolio"? Ah certo, potrebbe essere che ce le hanno messo gli antichi romani il petrolio nel corpo delle api, certo, certo.
O vogliamo parlare dei "real tumori" fuori da ogni norma nei pressi dello stabilmento ENIchem di Manfredonia che venne imputata al troppo consumo di ... aragoste?
O vogliamo parlare dei "real bambini deformi" di Gela nei pressi della raffineria ENI?
Come mai da nessuna altra parte d'Italia si ritrovano idrocarburi nei fiumi e nei laghi, mentre, guarda caso, in un lago a valle dei vostri pozzi ci sono idrocarburi? Come mai le mele della Val d'Agri non sono piu' quelle di una volta? Come mai ci sono campi abbandonati di fagioli, diventati tali poco dopo l'arrivo del Centro Oli? Come mai solo in Basilicata ci sono le api al petrolio? E gli idrocarburi nella sorgente, questa si degli antichi romani, "Acqua dell'Abete", chi ce l'ha messa?
Fu chiusa nel 2009 e mai piu' riaperta.
Anche qui gli antichi romani?
E si lo so che adesso lei dira': ah ma potrebbe esserci una vaghissima possibilita' che quegli idrocarburi ci sono arrivati trasportati dal vento dalla Libia. Certo, tutto puo' essere, ma come insegna il principio del rasoio di Occam, e' la risposta piu' semplice, quella dalla quale partire.
Voi producete petrolio. Probabilmente, anzi quasi sicuramente, e' il vostro petrolio ad avvelenare l'ambiente. O comunque a contribuire in gran parte a tale inquinamento.
Sui dati tumorali: non si sa niente, semplicemente perche' non c'e' nessuno che prende dati in maniera affidabile. Ma, come detto, respirare petrolio e aria inquinata certo non migliora le cose.
E non faccia ridere i polli e le api e le pecore che voi state collaborando con Arpa, Regione, Ispra, il papa e Madre Teresa di Calcutta. Dobbiamo veramente credere che quello che avete combinato in venti anni e di cui non sappiamo che una minima parte non ha avuto alcun effetto, e che adesso siccome siete dei santi aiutate i poveri lucani con l'inquinamento portato da chissa chi altro?
Ma si rende conto?
Vede, quello che lei miseramente ignora e' che tutto quello che state facendo in Basilicata viene pagato con la vita delle persone, della natura, degli equilibri millenari.
Tumori, aria, acqua inquinata. Puo' darsi che ci siano delle concause a spiegare questi eventi. Ma di certo il petrolio non migliora le cose.
LO PEGGIORA SOLO.
Tutto il resto e' mitologia.
E poi, ma ... perche' ha incontrato gli studenti a San Donato Milanese?
Perche' non e' andato a dire queste pillole di saggezza ai lucani, nelle loro case?
O meglio ancora, perche' lei non va a vivere a Viggiano, o non ci manda la sua famiglia in vacanza? Ma deve prendere casa proprio a 50 metri dal centro oli. E poi ne riparliamo degli antichi romani.
Naturalmente le altre "real news" si possono vedere si possono vedere anche fuori dall'Italia.
Vogliamo parlare delle "real news" dell'ENI in Nigeria per esempio?
Mezzo mondo (non la sempre ossequiosa stampuccia italiana) ha parlato dei suoi scandali da UN MILIARDO DI EURO in Nigeria, con soldi destinati alla corruzione. Da come la vedo io, l'inquinamento della democrazia non e' meno grave delll'inquinamento di aria e polmoni.
O vogliamo parlare delle "real cause in tribunale" che avete con i Nigeriani adesso anche in Italia per inquinamento del delta del Niger?
O vogliamo parlare dei "real scoppi" dei vostri oleodotti e pozzi in Nigeria per cui ci sono morti e non potete neanche chiedere scusa e pagare risarcimenti?
O vogliamo parlare delle fiaccole ENI accese in Nigeria per gas flaring 45 anni fa e che ancora li ardono, causando asma e bruciature a i residenti?
O vogliamo parlare dei "real dossier" che ogni mandate alla SEC americana con pagine e pagine e pagine di "criminal proceedings" in tema ambiente?
O vogliamo parlare di tutti gli scandali Guidi e il suo amante di un anno fa?
O vogliamo parlare di incidenti in Norvegia a causa della vostra "mancanza di competenza" - parole dell'ENI stessa!
O vogliamo parlare di quando siete la vostra filiale Saipem e' stata "really chiamati in giudizio" dalla Norvegia per mancanza di sicurezza?
O vogliamo parlare della prepotenza dell'ENI che insiste e diabolicamente persiste a volere trivellare terreni dove non ce li vogliono, come la microscopica Carpignano Sesia che da cinque anni resiste al cane nero?
Ciascuno puo' decidere per se la designazione di mostri e di assassini e' applicabile a queste che sono tutte "real news", e se le parole di Descalzi, secondo il quale la protezione dell'ambiente e' una priorita' per l'ENI, e' solo fake propaganda.
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