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Friday, May 26, 2017

La monnezza petrolifera nelle ciliegie e nelle mandorle








Succede nella Central Valley della California.

In pochi la conoscono, se non come un posto attraverso cui guidare per andare da Los Angeles a San Francisco, e per andarci in fretta. Di solito i turisti prendono tutti la Pacific Coast Highway, con le sue vedute blu sul mare disteso, e cosi questa Central Valley e' un po un mistero per chi non vive qui.

Ma e' dalla Central Valley che arriva gran parte degli ortaggi e delle verdure di questo stato, che finiscono sulle tavole del resto d'America e anche sulle tavole delle nazioni dove esportiamo -- noci, mandorle, pistacchi, vino e prugne.

E' anche qui nella parte meridionale di questa valle, che si concentrano i piu grandi giacimenti di petrolio di California, molti dei quali vecchi ma ancora pompanti.

Sono le contee di Kern County e la San Joaquin Valley.

Come e' potuto sucedere che petrolio e agricoltura insieme?

Beh, c'era prima l'agricoltura, ovviamente, ma nel 1899 si inizio' a scavare per cercare oro nero, e lo trovarono.

Bakersfield, in Kern County divento' la capitale delle trivelle di California. E nel 1903 la California stessa divento' il principale produttore di petrolio della nazione. Le trivelle iniziarono a divorare sempre piu terreno, inclusi quelli piu vicini al suolo agricolo, sposandosi verso la San Joaquin Valley.
 
Non ci si rendeva conto ne dei rischi ne delle conseguenze.

E cosi arrivo' una serie di campi petroliferi in mezzo ai campi agricoli, nelle localita' di Coalinga, McKittrick, Lost Hills, San Ardo. Fra questi anche il campo Midway-Sunset con il cosiddetto Lakeview Gusher che esplose nel 1910, in modo spettacolarissimo.

Ma questa e' un altra storia.

Il punto e' che dopo tutta questa attivita' di cento anni fa, ci sono ancora adesso la bellezza di circa 48mila pozzi in tutto lo stato.

In particolare, la San Joaquin Valley ha 22 mega campi di petrolio che hanno prodotto circa 100 milioni di barili ciascuno, con quattro super-giganti che invece ne hanno prodotti oltre un miliardo di barili:  Midway-Sunset, il piu grande campo degli USA se si esclude l'Alaska, South Belridge, Elk Hills e Kern River.

Entra in scena Mike Hopkins che di tutto questo sa poco e niente, e che coltiva ciliegie e mandorle nel suo Palla Farms, a Bakersfield. L'ex capitale petrolifera di California e degli USA.

Otto anni fa si accorse che le sue piante appassivano, le foglie diventavano marroncino, e le ciliegie e le mandorle soffrivano.

Non sapeva cosa fare, e cosi fece fare delle analisi all'acqua, al terreno, alle piante, per capire dove fosse il problema.

A spese sue.

Dalle analisi dell'acqua che Mike usava per le irrigazioni, e che pompava dal sottosuolo, venne fuori che c'erano dentro dei contaminanti a base di cloro e di boro. Non a livelli di tossicita' estrema, ma c'erano. E c'erano a sufficenza da portare danno agli alberi.

Guarda caso, li vicino c'erano dei pozzi di reinizione di monnezza petrolifera, dismessi. Uno in particolare era ad un miglio dall'azienda agricola di Mike. La ditta che gestiva il pozzo prima che fosse dismesso si chiama San Joaquin Facilities Management.

Ovviamente la domanda e' sempre la stessa: con tutto questo petrolio pompato per decenni e oltre un secolo, dove finisce la monnezza?

Sottoterra, nei pozzi dismessi, e' ovvio, no?

E infatti, ogni giorno nella nostra amata, verde, eco-tutto California finiscono sottoterra milioni di litri di monnezza petrolifera. Ogni santo giorno. Non lo sappiamo e non ci pensiamo, ma e' cosi. E siccome la gran parte del petrolio e delle trivelle si trova nella Central Valley, la maggior parte della monnezza pure finisce sotto la Central Valley, vicino all'agricoltura.

Le analisi dell'acqua di Mike portarono ad una strana coincidenza: l'acqua usata per irrigare aveva esattamente le stesse caratteristiche dell'acqua presa dal pozzo di reinizione dismesso anni e anni fa, a un miglio dagli alberi di Mike.

Ma come poteva succedere? In genere la monnezza viene iniettata a profondita' molto superiori rispetto alle falde acquifere. Cioe' la monnezza finisce molto piu' sotto delle falde, proprio per non causare rischi di inquinamento.

Le autorita' gli dissero che non ci si poteva fare niente. Il pozzo era orfano, abbandondato tanto tempo fa dalla San Joaquin Facilities Management. Doveva sbrigarsela da solo.

Vennero consultati dei geologi: quello che era successo, in sostanza, e' che la monnezza nel sottosuolo pompata da altri pozzi di reiniezione era diventata cosi tanta, che il pozzo abbandonato, l'unico dal quale non veniva immesso niente in profondita', funzionava come valvola di sfogo all'insu'.

Cioe' tutti gli altri pozzi di reinizione ancora attivi pompavano sottoterra, la pressione aumentava, aumentava, aumentava, finche' la monnezza si spargeva nel sottosuolo e trovava il pozzo dismesso. E questo pozzo dismesso diventava un canale bello pronto per alleviare la pressione sotterranea: riscucchiava tutta la monnezza degli altri pozzi e la riportava in alto, lasciando piu' spazio per il pompaggio di altra monnezza. Ma nello sfogo verso l'alto finiva con il contaminare le falde acquifere che Mike usava per annaffiare le piante.

Mike porto' in causa i petrolieri.

Tutto questo forse si poteva evitare se il pozzo dismesso fosse stato propriamente sigillato e controllato periodicamente.

E infatti gli avvocati di Mike puntano il dito contro l'ente statale incaricato di monitorare le trivelle di California: il Division of Oil, Gas, and Geothermal Resources (detto DOGGR) che non aveva fatto abbastanza per controllare ne la tenuta dei vecchi pozzi, ne tantomeno le acque di falda sotterrannee.

Ma davvero, con 48mila pozzi, come si puo' controllarli tutti?

E anche qui, tutto il mondo e' paese: i petrolieri dicono che non e' colpa loro, quanto della siccita' (che c'entra?) anche se il DOOGR conferma che il pozzo di Mike non fu mai sigillato.

Intervistati dalla stampa di Bakersfield, DOOGR fa sapere che tutte le indagini sulla sicurezza dei pozzi sono affidate ai petrolieri stessi e che funziona cosi da 50 anni a questa parte.

Perfetto!!! Come dare l'agnellino in pasto al lupo allora!

Mike Hopkins aaspetta di vedere cosa succedera', ma non puo' aspettare per sempre.

Ha tolto tutti i ciliegi ed ha piantato pistacchi, piu' resistenti, ma non e' convinto che potranno davvero dar frutto. Appena il ciclo delle mandorle finisce, spiantera' pure quelli.

Anche i suoi vicini si lamentano.

Qual'e' la morale di questa storia?

Che non possiamo prevedere il sottosuolo, i suoi meccanismi, i suoi tempi di reazione. E che quello che abbiamo fatto a madre natura tanti e tanti anni fa puo' avere delle conseguenze quando non ce lo aspettiamo.

E che spesso chi paga e' qualcuno che non c'entra niente.

Adesso si puo' incolpare DOGGR e la San Joaquin Facilities Management. Ma l'inquinamento resta.

E per noi che i pozzi non ce li abbiamo, occorre fare tesoro di queste storie, imparare e con tutte le nostre forze opporci alle trivelle e a tutto quello che portano con se.

Ai petrolieri portano soldi e speculazione, a noi persone normali, prima o poi, ma sempre, solo una montagna di guai. 


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