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Sunday, June 9, 2019

La Petroceltic piegata dai debiti muore, ingoiata da una hedge fund




La Petroceltic cede di essere quotata in borsa (AIM) nel 2016
perche' le azioni erano calate a picco.

La parabola della Petroceltic, o meglio il declino monotonico, si e' estinto.

Non esiste piu'.

Sono nati nel 2003 con grandi sogni di gloria con una prima licenza trivellante in Algeria, si chiamava campo Ain Tsil. La licenza esiste ancora e la stanno ancora sfruttando con la ditta nazionale di stato algerina Sonatrach e con l'italiana ENEL. Pian piano si sono allargati: in Egitto, attorno al delta del Nilo e anche qui in cooperazione con la ditta di stato Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC) e con la Mansoura Petroleum Company d'Egitto.  Poi in Bulgaria, Romania, Grecia, Iraq.

E come tutti sappiamo in Italia, dove controllavano pozzi in Adriatico, in Abruzzo con una decina di concessioni sotto l'ombrello Elsa in mare e con Civitaquana in terra, in Puglia, alle Tremiti, in Sicilia, nel Golfo di Taranto, e in Piemonte con le concessioni Carisio, Ronsecco, Vercelli che interessavano anche Carpignano Sesia.

Erano anche quotati sulla borsa minore di Londra, la AIM (Alternative Index Market) dove alternativo sta per "rischioso" in termini terra terra.

Insomma, erano ambiziosi. A un certo punto sono arrivati a 180 milioni di sterline di capitale.


Ma le cose non le sono andate poi cosi bene.

In Egitto si sono inimicati la petrolditta statale, la EGPC: secondo la Petroceltic i pagamenti che la EGPC le doveva non sono arrivati in tempo. 

In Bulgaria sono arrivate accuse di trasferimenti illegali di denaro.

In Italia, come abbiamo visto, tutti i posti dove volevano trivellare gli si sono rivoltati contro.

Aggiungici il crollo dei prezzi del petrolio a livello mondiale, aggiungici l'ascesa delle rinnovabili, aggiungici i debiti, ed aggiungici pure delle lotte interne fra vari investitori che non andavano d'accordo sul modo di gestire la ditta, ed il disastro e' presto fatto.


Alla fine, quando le azioni erano crollate, si sono dovuti arrendere.

Hanno messo di essere quotati sulla AIM e si sono venduti al prezzo di 3 pence per azione alla Worldview Capital Management Limited, avendo 250 milioni di dollari di debito.  C'erano stati altri potenziali acquirenti, nel 2014 per esempio fu il turno della Dragon Oil, ma alla fine i draghi hanno rinunciato e alla fine era o questa Worldview, una hedge fund svizzera senza scrupoli guidata da tale Angelo Moskov, o niente.

E cosi, tornati in mani private hanno dovuto rifarsi i conti ed eccoci qui. Pian piano hanno iniziato a disfarsi di tante concessioni, incluse quelle d'Italia. Si sono venduti ad altri, o hanno rinunciato da soli oppure il governo li ha bocciati. 

L'unita' specifica di questa Worldview che si occupa di energia e di petrolio si chiama Sunny Hill, ed da poco il nome Petroceltic e' cambiato, in appunto Sunny Hill. 

La conversione ufficiale c'e' stata il giorno 30 Aprile 2019.
Ovviamente pure questo in pompa magna.  

Cosa dicono?

Dicono che sanno facendo rebranding perche' si sono evoluti dalle loro tradizioni "irlandesi". Dicono che hanno puntato tutto sull'Algeria e che ora hanno appunto un modello piu' snello per arrivare ad ottimizzare profitti e a portare stabilita'.

Sara'.


Ma il nome sole?

E chi lo sa, ma di sole in questa melma petrolifera non c'e' niente.







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