Ho vissuto per vari anni a Padova, e ci torno ogni tanto. Non spessissimo, ma abbastanza da riconoscerla e sentirla ancora mia. E ogni volta che ci torno cerco sempre di trascorrere un giorno a Venezia - forse la citta' ai miei occhi piu' bella del mondo. Specie se visitata fuori dai mesi piu' turistici. Venezia non ti lascia mai indifferente.
Ci sono stata a Settembre del 2019.
Ho preso il treno e ho vagato senza meta, ritrovandomi per strane calli, facendo amicizia con un sacrestano che mi ha fatto salire sopra un campanile semi-abbandonato, scendendo giu' per una cripta antica, scoprendo il collegio armeno in festa. Ho comprato unguenti da un gruppo di frati a base di intrugli erborei. C'erano ancora bambini che giocavano in una piazzetta sul finire d'estate. Cercavo di fotografare la loro palla colorata sullo sfondo di una chiesa marmorea. Mi sembrava un bel contrasto. A un certo punto mi sono ritrovata davanti alle scale di Santa Maria della Salute dove una coppia giovane si teneva stretta, cercandosi, baciandosi sull' imbrunire. Ho cercato di essere il meno invadente possibile.
A piazza San Marco ho pure scoperto il negozio Olivetti di Carlo Scarpa, che ora si chiamerebbe Olivetti Store - anche se la Apple e' arrivata decenni dopo. Sapevo che il negozio Olivetti esisteva ma non sapevo che fosse proprio li. Sono rimasta esterrefatta a guardare l'eleganza di quella vetrina che non credo vendesse piu' niente. Ero li, orgogliosa della mia italianita', della bellezza della piazza orientaleggiante, della lungimiranza di Adriano Olivetti.
Fra qualche giorno sarei ripartita per gli USA e quella sera mi sembrava tutto romantico e triste, e lo era.
Venezia, Murano, Burano, San Servolo, il Ghetto. Tutti posti che in un tempo o in un altro della mia vita ho avuto l'onore di assaporare per un po.
E cosi vedere quelle foto di Venezia sommersa dall'acqua fanno male, a me, come a tutti. Pare che sia la peggior acqua alta in 50 anni, dopo l'alluvione del 1966, con l'acqua che e' arrivata fin nei meandri sotterranei di San Marco.
Che dire. Sono i cambiamenti climatici? Le condizioni meteo eccezionali? Il Mose che non ha funzionato?
Non lo so. So solo che voglio bene a questa citta' e che a volte l'Italia, le sue contraddizioni, la sua gente e gli affetti che ho lasciato, mi mancano. Vorrei solo vederla felice.