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Monday, April 26, 2010

Louisiana - disastro ambientale








*** Per le osservazioni di Bomba tutte le info sono qui ***



Mi pare di rivedere la piattaforma Montara dell'Australia che scoppio' e che per due messi e mezzo rilascio' petrolio non stop, inquinando fino in Indonesia.

Qui in Louisiana le cose sono peggiorate. Ora la piattaforma scoppiata e crollata tira fuori 1000 barili di petrolio al giorno, cioe' 42,000 galloni, cioe' circa 160,000 litri ogni giorno.

Un altra piattaforma di petrolio, distante 10 miglia dalla prima e' stata evacuata per precauzione. Un robot sottomarino che doveva tappare il buco ha fallito la sua impresa.

Ora stanno cercando di costruire una sorta di imbuto che possa catturare il petrolio e riportarlo in superficie in maniera controllata. Ci vorranno come minimo due settimane.

I tecnici arlano di mille altre alternative su come arrestare il flusso di petrolio, ma la realta' dei fatti e' che nessuno lo sa bene cosa fare.

Undici persone sono morte.

A riva ci sono paludi e riserve marine con alligatori, delfini, uccelli acquatici.

A 30 miglia ci sono le isole Chandeleur, dove c'e' un parco per la vita marina, con paludi e dove la natura regna sovrana.

La macchia finora e' di 50 miglia per 40, circa 5,000 chilometri quadrati.

L'istituto Nazionale di Oceanografia e dell'Atmosfera degli USA afferma che ci vorra' ancora qualche giorno prima che il petrolio giunga alla costa e che potrebbe arrivare fino in Florida.

Dice il direttore del Dauphin Island Sea Lab in Alabama, George Crozier:
 
I don't think anybody knows with confidence what the effects will be. We've never seen anything like this magnitude.

Nessuno sa quali saranno le conseguenze di questo riversamento a mare. Non abbiamo mai visto nulla di cosi grande.


I governatori di Mississippi, Louisiana e Florida hanno gia' preparato navi per contenere il petrolio nel caso arrivasse a riva, specialmente per preservare santuari marini dove vivono alligatori e uccelli vicino al Mississippi, e le zone turistiche della Florida.

La domanda sorge spontanea: e se questo succedesse in Abruzzo? Noi non ce l'avremmo il lusso di una settimana di tempo per organizzarci a contenere le uscite di petrolio perche' qui in Louisiana si tratta di 80km. In Abruzzo sono solo 5, se ci va bene.

Vi risulta che la regione Abruzzo abbia in dotazione navi apposite per raccolgiere il petrolio fuoriuscito? E chi saranno i tecnici che verranno a costruire da noi imbuti, tappi o altri tipi di ingegni per fermare i flussi petroliferi?

E Gianni Chiodi mettera' tutti all'erta, opppure dira' come ha detto a Cupello, ma tanto di quel petrolio li fra 10 anni non vedrete piu niente?

Fonti: MSNBC, New York Times

9 comments:

hermes said...

Di questo disastro ha parlato diffusamente Linea Notte del Tg3.
Già Rai Tre non è seguitissima, in più questa trasmissione va in onda a mezzanotte; così Chiodi ma anche il governo italiano tutto atomo&idrocarburi, possono stare trnquilli: pochi cittadini conoscono i reali pericoli che ambiente e salute corrono con queste fonti d'energia vecchie, dispendiose, superate, letali.
A Milano la Moratti dice che piantare alberi costa troppo! Sugli abusi edilizi e le infiltrazioni mafiose per MilanoExpo tace...

Intanto, San Francisco trasforma la Treasure Island dedicata a Stevenson in un'isola dell'Utopia: niente auto, niente rifiuti, zero inquinamento, consumi d'acqua e energia ridotti al minimo indispensabile!

E Parigi, mentre ci rifila una tecnologia nucleare salatissima, insicura e scaduta, trasforma i Campi Elisi in una riserva naturale della biodiversità, con orti e boschi!

wanadobee said...

LA BP ha anche mentito al mondo intero. Il primo giorno hanno cercato di raccontare che tutto era sotto controllo e che la fuoriuscita di greggio non c'era dal pozzo.

Come al solito una banda di pallonari. Starmeo a vedere, non penso che per la BP finisce qui anche se ci mettono il tappo. Vediamo quante cause di risarcimento partono.

Intanto si, Chiodi tace. Ma cosa puo' dire uno che risponde ad ordini dall'alto ?

Anonymous said...

questa mattina ho sentito questa notizia su canale 5 notizia breve e frugale ma l'ha detto,
purtroppo in second'ordine visto la portata della notizia però è stato detto.

maria rita said...

La prima causa e' gia' arrivata - la vedova di uno degli 11 ha citato la BP per "gross negliglence".
Grazie Raffaele per avermelo segnalato

Anonymous said...

Ecco il link del servizio del tg2
http://www.youtube.com/watch?v=usZ0LMZ_fSk


Nn penso proprio che non se ne parli piu o che continui a rimanere una notizia di second'ordine,
ne ho sentito parlare tra la gente,
insomma se ne parla, inizia a ar scalpore.

wanadobee said...

nel solito update mattutino su NPR hanno parlato a lungo del blowout preventer che non ha funzioato. E la BP, la piu' grande azienda petrolifera al mondo non ne riesce a venire a capo.

Chiunque ha letto le 400 e passa pagine di un progetto dei pozzi di petroli in Abruzzo o Adriatico sa quanto vengono decantate le lodi dei blowout preventer. Coem volevasi dimostrar eun cumulo si spazzatura visto che come tutti gli oggetti creati dall'uomo, testati e ritestati, prima o poi falliscono.

Intanto in Lousiana, si preparano al disastro ambientale, le prime vittime: turismo e industria della pesca che va fortissimo nella zona. Anzi, andava.

Chiodi ma ci fai o ci sei ? La BP non ne viene a capo, figuriamoci se succedeva a una delle ditte squattrinate impegnate in Abruzzo.

supertramp said...

chiodi, orecchie da mercante...

supertramp said...

la trivella che è andata a fuoco e che è affondata nella louisiana è la deepwater horizont della transocean, che è propietaria anche della G.H. Galloway che trivellò il pozzo esplorativo "ombrina mare 2" nel nostro adriatico, medita chiodi, medita...

FR:D said...

Certo, come al solito la stampa più vicina alla realtà si confina dopo la mezzanotte e il giorno ci sorbiamo la Ventura e la De Filippi.
Per quanto riguarda i politichetti nostrani si dimostrano non tanto diversi da tutti gli altri più "grossi" che se non sono abbastanza carismatici evitando direttamente il discorso.