In alto: immagini dello scoppio di Sannazzaro del Dicembre 2016.
In basso: immagini dello scoppio di Sannazzaro del Settembre 2019.
Sono in Italia.
Lavoricchio dopo pranzo e tutto concitato mi chiama mio padre dall'altra stanza.
C'e' una esplosione dell'ENI a Sannazzaro de' Burgondi.
Le immagini del telegiornale, il TG3 delle 2:30pm non lasciano spazio ad equivoci.
Una enorme lama verticale gialla, rossa, grigia e nera invade il nostro televisore.
Arrivo in ritardo per il servizio completo ma sento solo le parole rassicurante della signorina del telegiornale.
Nessun problema per la qualita' dell'aria.
Seeeehhhhh.
Ma come possono pensare che tutta quella robaccia in atmosfera che esce fuori dal nostro schermo non abbia conseguenza alcuna per chi invece la vede entrare nei propri polmoni?
Ma ci credono davvero quelli dell'ENI o del TG3 o del PD o del M5S o della giunta comunale che davvero la qualita' dell'aria resta immutata dopo uno scoppio del genere?
Se lo credono sono scemi.
Intanto vado su internet ad indagare. Pare che il tutto sia iniziato alle 6:30 di questa mattina, 17 Settembre 2019. Non ci sono stati feriti, per fortuna ma il boato si e' sentito nel raggio di circa 15 km.
Il tutto-sotto-controllo e' arrivato sia dell'ENI che dal sindaco Roberto Zucca che da Raffaele Cattaneo, assessore regionale all'Ambiente.
Loro stessi hanno parlato di "una densa colonna di fumo nero", pero' ci tengono a precisare che tutto e' stato "subito domato", e che in soli dieci minuti e' tutto rientrato nei parametri normali. Pure l'ARPA locale di Pavia/Lodi rassicura che non ci sono state alterazioni significative della qualita' dell'aria. Addirittura non saranno necessari ulteriori accertamenti.
Dal canto suo l'ENI precisa che non si tratta di un incendio, ma solo di una fiammata.
Chissa' che differenza c'e'.
Precisa ulteriormente Raffaele Cattaneo che non c'e' stata fiamma, quindi neanche un incendio. L'unico vero danno e' stata la rottura di un vetro.
La stampa locale invece parla di aria irrespirabile.
E intanto la raffineria e' tornata al suo lavoro di sempre.
Tuttapposto, presto, veloce e all'unisono.
Prima osservazione. In Italia ci vogliono sempre giorni e settimane e mesi per venire a capo di qualsiasi cosa, e qui in meno di mezzagiornata hanno stabilito che e' tuttapposto. Come in Giappone insomma, efficenza perfetta! Chissa' perche' questa efficenza esiste solo quando c'e' da rassicurare tutti su guai ambientali dell'ENI!
E' infatti cosi ogni volta da 12 anni che faccio questo lavoro - che sia Pavia o Potenza non e' mai niente di grave. Mai.
Seconda osservazione. Bene, se e' tutto cosi innocuo, perche' non facciamo una raffineria a cielo aperto, con le stesse fiamme funzionanti 24 ore su 24? E meglio ancora perche' non mandarci a vivere quelli dell'ENI assieme con il sindaco Roberto Zucca e con l'assessore Raffaele Cattaneo? E con tutti i loro discendenti, figli e mogli. Tanto e' tutto sotto controllo.
Ovviamente non e' la prima volta che succede.
Un altro incidente il 5 Febbraio del 2017 e poi ancora precedentemente il 1 Dicembre 2016 un'altra esplosione, con ordine alla popolazione di tenere chiuse le finestre a causa dell'alta colonna di fumo provocata dalle fiamme. Pure qui l'ENI disse che tuttapposto e non c'era inquinamento.
E certo.
I fumi neri sono un elisir di lunga vita!
Il Corriere invece ricorda che "il rogo" ha interessato un impianto di gassificazione, in una zona vecchiotta dell'impianto per il quale era programmato un fermo per manutenzione.
Morale della favola: questi impianti non sono fatti per durare in eterno, ci sono sempre problemi piu o meno grandi per la natura stessa delle operazioni che si portano avanti qui. L'ENI e i politici non diranno mai "abbiamo un problema Houston", invece diranno sempre che e' tuttapposto.
Sta a noi non crederci, fare tutto il possibile affinche di questi schifi ambientali non ne venga fatto neanche uno in piu' ed esigere che le nostre case e le nostre automobili vengano alimentate da energia green, dove non ci sono ne scoppi ne colonne di fumo ne tuttapposti bugiardi dell'ENI.
Al massimo c'e' il sole che splende.
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