Ho esitato a lungo prima di scrivere di Greta.
Mi pareva che di attenzione ne avesse gia' tanta, che sapesse il fatto suo, che fosse determinata e certa, e che avesse smosso tante coscienze con la sua incoscienza di sedicenne, bella e innocente. E mi pareva che di lei fossero state scritte gia' tante cose, nel bene e nel male, delle sue trecce dei libri scandinavi di quando ero io adolesecnte, dei suoi viaggi in barca attraverso l'oceano, dei suoi sit in invece che andare a scuola, dell'idea di darle il premio Nobel per la pace.
Non avevo niente da aggiungere, per pudore verso una ragazzina caparbia ed idealista con una meta.
Ed e' sempre bello vedere le persone giovani avere degli ideali, quali che siano.
E invece vederla quasi in lacrime all'ONU ha smosso in me un sentimento di tenerezza, di una persona probabilmente stanca e forse un po confusa, che si e' ritrovata simbolo di una cosa piu' grande di se stessa e che cerca di fare del suo meglio in questo calderone mediatico in cui si e' ritrovata.
Uno ci deve pensare: a sedici anni a parlare a tutti questi imbalsamati della politica che non fanno un passo se non tutto il gotha dell'economia, dell'establishment, delle banche non ha prima dato il suo benestare, mentre che tutto il mondo la critica o la squadra.
Ho visto la sua impazienza, la sua rabbia, la certezza cristallina dentro di se che il clima e' davvero la cosa piu' importante del pianeta, piu' dell'immigrazione, della fame nel mondo, dei diritti delle donne e di Trump, Salvini e Macron. Perche' senza un pianeta sano, e tutto quello che rende il pianeta sano, alberi, animali, cieli blu e acqua limpida, non c'e' nemmeno tutto il resto.
E ho visto la sua frustrazione di fronte a codesti pseudoadulti di fronte a lei che non capiscono, che non si rendono conto che basta sedersi li, prendere decisioni logiche, e voila', si puo' iniziare domani a creare un pianeta senza fossili, migliore, per noi, per Greta e per tutti quelli che verranno dopo di noi.
La scienza e' chiara, l'evidenza e' lampante di fronte a noi, adesso, nel nostro quotidiano. Come fanno a non capire? A non vedere? A parlare di denaro, di crescita perenne, come se il pianeta fosse fatto per sfruttamento eternamente crescente. Come fanno a non pensare a quello che e' accaduto negli scorsi cento anni, e quanto peggio saranno gli anni a venire ora che tutto e' diventato fuori controllo. Ne parlo qui ogni giorno, ghiacciai che scompaiono, foreste distrutte, specie animali devastate, perdite di petrolio, inquinamento malato. Come non rendersi conto che non esistono prorita' piu' prioritarie di queste?
Evidentemente ci vuole il candore di una sedicenne a ricordarcelo.
E noi altri? A noi altri resta questo insegnamento: tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa, nel nostro piccolo o grande che sia per questo pianeta, che e' di tutti, specie dei nostri figli. Lo dico sempre: chi e' genitore ha una responsabilita' molto maggiore di comprare ai figli l'ennesimo gadget o vestito alla moda, ed e' quella di agire per il pianeta. Piantare alberi, stare attenti allo spreco, denunciare gli scandali, arrabbiarsi, protestare, essere strumenti di intralcio a speculatori e schifosi, trovando tempo e coraggio anche laddove non ci sono. E questo perche' non c'e' dono piu' grande di un ambiente sano per le generazioni future.
Greta, cara. Ti voglio bene e ti ammiro. Sii forte, continua ad urlare la tua verita', non accontentarti delle parole, esigi i fatti. Non avere paura di loro, persone troppo immerse nella melassa e paralizzate. Ti assicuro che sono loro ad avere paura di te, perche' non hai niente da perdere, perche' non devi scendere a compromessi, perche' hai ideali puri. Circondati di persone che ti vogliono bene, cerca di prendere del tempo per te, e riposati ogni tanto. E quando sei stanca pensa a quante cose buone hai fatto in questi pochi mesi per il mondo intero.
Ti voglio bene, e ti sono grata.
No comments:
Post a Comment