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Wednesday, May 22, 2019

Le tigri del Bengala in via di estinzione a causa dei cambiamenti climatici























Le tigri del Bengala vanno lentamente scomparendo. Paiono cosi ferocemente sicure di se, e invece zitti zitti, i cambiamenti climatici le stanne decimando.

E' quanto appare da uno studio guidato da Sharif A. Mukul e appena pubblicato su Science of The Total Environment.  Qui si mostra che la combinazione di cambiamenti climatici e di perdita "drammatica" di habitat ha portato i numeri delle tigri del Bengala a livelli cosi bassi da destare forti preoccupazioni per la preservazione della specie.

E le tigri del Bengala non solo sole:  altre 500,000 specie animali terrestri sono a rischio estinzione a causa di perdita di habitat, secondo le Nazioni Unite. Gia' la meta' dei mammiferi sulla terra ha avuto ripercussioni negative a causa dei cambiamenti climatici.

La Tigre del Bengala vive prevalentemente in una zona dell'Asia fra India e Bangladesh chiamata
Sundarbans, che significa "bellissima foresta" in bengali.  E' questa una zona paludosa che ospita la piu' grande mangrovia del mondo, e con se una grande biodiversita'. Le tigri della zona in questo momento formano il piu' grande nucleo di tigri allo stato selvaggio di qualsiasi specie di tigri del mondo. La zona e' stata dichiarata patrimonio UNESCO.

Ho cercato delle foto e le ho messe su, per mostrarne la incontenstabile bellezza.

Purtroppo pero' solo il 70% dei terreni e sopra il livello del mare il che significa che anche pochi cambiamenti agli equilibri climatici e ai livelli del mare potrebbero portare a conseguenze drammatiche per il Sundarbans e per tutte le specie che qui vivono. Gli scienziati danno pure una cifra e una stima: entro il 2070 non ci sara' piu' habitat per le tigri nella parte bangladeshi del Sundarbans.

Gia nel 2010, uno studio del WWF parlava di un possible aumento dei livelli del mare di 40 centimetri nei successivi decenni che avrebbe portato alla morte del 96% delle tigri. Ma non ci sono solo i cambiamenti climatici.  A partire dal 1900 la caccia e la perdita di habitat dovuta all'avanzamento dell'uoo hanno gia' portato ad un calo drastico di tigri nel mondo. Da 100mila esemplari stimati un secolo fa, siamo ora a soltanto 4,000 unita'. 

In futuro gli studiosi parlano anche di eventi estremi:  uragani, alluvioni, tempeste fuori stagione dovuti ai cambiamenti climatici che porteranno a mancanza di cibo per le tigri. Potrebbero anche esserci maggiori uccisioni di tigri da parte dell'uomo, visto che queste tenderanno a cercare altri posti per vivere, probabilmente piu' urbanizzati, e questo potrebbe portare a maggiori scontri fra tigri e persone.  In Bangladesh vivono gia' 160 milioni di persone, e temo che non andranno tanto per il sottile nel difendere le loro case dalle tigri.

Non sono da trascurare anche invasioni di insetti prima non tipici della zone e che potrebbero portare alla diffusione di malattie.

E' noto che la situazione in Bangladesh e' drammatica: i livelli del mare si innalzano qui molto piu' che in altre zone del mondo, a causa della sua conformazione geografica; in una baia nel delta del fiume Gange. 

Alcuni enti locali stanno pero' cercando di fare quel che possono per salvare le tigri. Zahir Uddin Ahmed, del dipartimento delle foreste del paese dice che si stanno sperimentando piantagioni che possono resistere la maggiore salinita' dell'acqua, e che sono stati costruite barriere di contenimento in mare. In alcune zone c'e' stata la "ridistribuzione dei sedimenti" che penso sia il ripascimento delle spiagge, il che, dice Ahmed, ha portato al rallentamento dell'erosione.

Ma tutti percepsciono che questi sono cerotti, discutibili in alcuni casi, e non cure.

Ma allora, qual'e' la cura?

Temo che non ci sia: non esistono habitat vergini, indisturbati dall'uomo dove mettere centinaia di tigri su questo pianeta.

Siamo troppi, io penso, e mentre i numeri degli umani continuano ad esplodere in molti paesi, quello degli animali e delle foreste, che rende il nostro pianeta diverso e speciale, continua a crollare, spazzando via tutta la bellezza del creato.

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