L’istanza Villa Mazzarosa e il parere favorevole del Comitato di VIA
Già
nell’autunno 2005, quando scattai questa foto, che ritrae alcuni
tecnici intenti ad effettuare sondaggi abusivi al confine del Parco a
mare Mazzarosa, cominciai a temere una possibile
deriva petrolifera. E chiamai i Carabinieri e la Guardia Forestale che
compilarono due distinti verbali.
L’istanza
denominata Villa Mazzarosa, per la ricerca di idrocarburi in un’area di
13,4 Kmq., da Cologna a Scerne di Pineto e dalla battigia alla collina,
venne presentata il 31 marzo 2006
dalla società Intergas Più, diventata poi Medoilgas Italia.
E da quella data ho sempre seguito l’iter procedurale attraverso i Bollettini mensili del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’ultimo passaggio è stato effettuato l’11 novembre 2011, con la pubblicazione sul B.U.R.A. dell’Avviso di attivazione della procedura di Valutazione Impatto Ambientale.
A distanza di tredici mesi, il 6 dicembre 2012 il Comitato di Via, senza aver minimamente considerato le migliaia di osservazioni inviate da Associazioni, partiti politici e privati cittadini, ha dato parere favorevole, ad eccezione dell’area “riperimetrata” della Riserva naturale Borsacchio e di alcune zone del territorio comunale.
Guarda caso, nella Regione Basilicata, dopo la riperimetrazione dello stupendo Parco nazionale Val d’Agri – Lagonegrese, sono iniziate le ricerche di idrocarburi, ed oggi i 60 pozzi petroliferi in attività, e il Centro Oli di Viggiano, con le sue esalazioni tossiche e i continui riversamenti inquinanti, hanno stravolto la qualità della vita dei residenti.
Occorre inoltre considerare che già il sentir parlare di ricerche petrolifere a Roseto, causerà ricadute molto negative sul nostro turismo, sulla nostra agricoltura e sulle attività correlate.
E siccome i sondaggi abusivi hanno avuto riscontri positivi, cosa succederà quando la Medoilgas Italia inizierà l’estrazione di petrolio e di altri idrocarburi?
A fronte di un parere così irragionevole e ingiustificato, da contrastare in tutte le sedi, sono rimasto letteralmente trasecolato quando ho letto la seguente dichiarazione dell’assessore rosetano all’Ambiente: “Esprimiamo soddisfazione per il parere espresso dal Comitato Via che impedisce qualsiasi tipo di ricerca di idrocarburi all’interno del perimetro della Riserva del Borsacchio, e di altre aree”.
Purtroppo, come nella Val d’Agri della Basilicata, la scellerata riperimetrazione dell’area protetta, fortemente voluta e votata dalla maggioranza del Consiglio comunale, ha spalancato le porte alla petrolizzazione del nostro territorio.
E insieme all’assessore, e alla Giunta capitanata dal sindaco Pavone, esprimeranno tanta soddisfazione la società Medoilgas Italia e l’Assomineraria!
2 comments:
molto interessante la denuncia del 2005, si può avere? per il resto piccole inesattezze, purtroppo il parco della Val D'Agri ha la stessa storia del Parco della Costa Teatina, quest'ultimo è stato istituito ma dopo 11 anni si aspetta ancora la perimetrazione. La perimetrazione del Parco Val D'Agri è stata fatta dopo aver dato le concessioni ai petrolieri e quindi perimetrato come faceva comodo ai petrolieri. La Riserva del Borsacchio è già perimetrata, certo che non possono trivellare, sbatacchiare la terra con massa battente, Viboesis, pozzetti esplosivi ecc. Ma la cosa grave è che la VA- Valutazione di Assoggettabilità- è stata data sul nulla, o su ipotesi. Come dice il giurista Enzo Di Salvatore, che ricorda la legge regionale 48 del 2010, tutti i progetti inerenti gli idrocarburi liquidi devono andare in VIA, non è che se io scrivo che c'è il gas- immaginandolo-, la commissione VIA gli dice come ha fatto, ok ok va bene pure la VA. Ma dovrebbe dire la commissione VIA, che siccome c'è quella legge, tutte le istanze vanno in VIA.
Se l'assessore di Roseto è contento, mi sa che non ha capito molto, eppure mi è sembrata una persona intelligente, attenta al proprio territorio ecc.
Fabrizia
MR, quelle che vogliono fare a Roseto, per i soli sondaggi, si chiama fracking anche quello?
Post a Comment