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Saturday, May 26, 2012

La Aleanna dice di essere pronta a trivellare

Come sempre, se uno vuol sapere cosa accade sul suolo italiano, si devono leggere i comunicati stampa agli investitori stranieri per capire. Non c'e' verso di sapere granche' dal nostro governo - che sia Roma, che sia l'ultimo dei paeselli di montagna di Basilicata.

E questo e' gravissimo alla luce del fatto che il territorio emiliano continua a traballare e che tutta la zona della Pianura Padana e' pericolosa, sismica, prona a subsidenza.

Caro Monti, Caro Clini, Caro Passera, Caro Scaroni, ma non sarebbe il caso di fermare tutto e di *capire prima* e poi continuare con le trivelle selvagge? L'ho capito che stiamo qui a rastrellare l'ultimo centesimo, e che pure le briciole dei petrolieri fanno gola, ma distruggere cosi' un territorio, senza neanche spiegare niente alla gente e' veramente criminale. Com'e' possibile che queste cose uno debba apprenderle dai comunicati stampa agli investitori?

Ed ecco allora le ultime sul destino della Bassa Padana, direttamente da Dallas, Texas.

Il 16 Maggio 2012 infatti, la BRS Resources, una sorta di scatola magica che detiene il 17% della Aleanna Resources, dice che ha accellerato le sue attivita' burocratiche e che prevede di incrementare in modo 'sostanziale' le sue attivita' trivellanti. i

La Aleanna ha già eseguito campagne di acquisizione dati sismici nel delta del Po, fra cui Ponte dei Grilli, ma adesso occorre passare dalla sismica alle trivelle vere, dice Steven Moore il capo della BRS resources. 

...we have identified a myriad of drillable prospects. We want to help Italy boost its domestic production of natural gas, and we can only do that by drilling. During the next few months AleAnna plans to submit drilling applications for wells in a minimum of three permit areas. 

..we want to diversify our options and be in a position to move quickly when the opportunities arise.

Cioe' vogliono trivellare una miriade di potenziali localita' per diversificare e per "aiutare l'Italia" ad incrementare la sua produzione di gas naturale. E lo possono fare solo trivellando. Evviva.

Dicono che c'e' gia' infrastruttura presente, dicono che hanno nel complesso 3,250 chilometri quadrati di terreno, dicono che la Pianura Padana e' il secondo campo di gas piu' grande d'Europa e che ci sono circa 27 trillioni di metri cubi di gas.

Dimenticano di dire che la zona e' sismica, che ci sono gia' stati casi di subsidenza indotta, che la zona e' densamente abitata.  Chissa' se queste cose gliele ricordi qualcuno dei nostri eccellenti politici.

Io non so se le trivelle eistsenti siano collegate agli sciami sismici dell'Emilia di questi giorni, ma so che, come detto mille volte, meglio pensarci prima e non fare cose rischiose, piuttosto che sfidare la sorte. L'Emilia, l'Italia tutta, e' fragile, e li ci sono le case, i campi, le chiese, la vita delle persone. Non ci si guadagna niente con il trivellarla, nonostante le balle della Aleanna.

Se Mr. Moore vuole aiutare l'Italia, semplicemente se ne vada.



6 comments:

Aldo Piombino said...

colgo questa occasione per dire che l'unica conseguenza geologica può essere un incremento del tasso di subsidenza, affiancoando a quella naturale una subsidenza indotta dallo svuotamento dei pori del sedimento prima riempiti dal metano in pressione.
Per fortuna siamo in presenza di rocce già fratturate e quindi non si pone il problema di fare il fracking, da molti erroneamente creduto attivo anche in Italia e che oltre ad inquinare può indurre attività sismica: il fracking è quindi una pratica ambientalmente indecente e da abolire immediatamente! La UE ha pubblicato un report recentemente in cui dichiara che non c'è bisogno in Europa di questa pratica ma non è ancora vietata.
Comunque si può escludere che l'estrazione di metano abbia come conseguenza un incremento della sismicità.
Quanto alla questione della sismicità dell'area era cosa nota da tempo: infatti la zona tra Modena e Ferrara era stata riclassificata nel 2006 e l'accelerazione provocata da questo terremoto è perfettamente in linea con quella aspettata.
Nella speranza di un mondo senza combustibili fossili tengo comunque a precisare che coltivazioni di gas e petrolio sono comunque attive anche in zone sismiche e senza gravi problemi e quindi questo non sarebbe un ostacolo.
La sismicità è invece un grave problema nel caso qualcuno volesse stoccare gas, come era stato richiesto, per il rischio di fuoriuscite durante un terremoto

Ilaria said...

ed è scandaloso come i media parlino poco o niente del fracking e di quello che provoca , ha provocato o provocherebbe una fuoriuscita di gas in zona sismica. Scandaloso.

corrado said...

chi ci governa ha da tempo come solo scopo quello di ridurci a schiavi e di avvelenarci, di sfoltire la popolazione mondiale

per loro guerre terremoti ed altre calamità sono una benedizione

Costoro non sono esseri umani

basta vedere cosa fanno in cielo

Roberto Milan said...

Ammiro i "tecnici" che elargiscono sentenze trascurando il buon senso, molto più utilizzato dai nostri nonni che ci hanno consegnato un mondo sano. E' proprio grazie a "tecnici" compiacenti e proni al denaro che molte catastrofi ambientali sono successe. Penso che il principio di precauzione debba essere di fondamentale importanza. L'essenza del principio non è niente di innovativo, e si basa sul comune buon senso, riassunto dall'aforisma "prevenire è meglio che curare". Esso può anche essere considerato come una generalizzazione moderna del principio di Ippocrate Primum non nocere. Se è difficile o impossibile trovare collegamento tra il sisma dell'emilia-romagna con i pozzi(39!!!) petroloferi e di gas della zona (a Mirandola c'è il pozzo più importante, trovo logico per lo meno impedire che altre estrazioni possano essere fatte in un territorio, ora sì, ritenuto sismico e fragile come appunto la pianura padana. BASTA TRIVELLE DOVE ESISTE UNA ALTA DENSITA' DI POPOLAZIONE!!!
Grazie Maria Rita.

Roberto Milan said...

Penso che molte catastrofi siano legate a "tecnici" così sicuri di loro che hanno trascurato invece il buon senso, molto più utilizzato dai nostri nonni che ci hanno lasciato un mondo sano. Dobbiamo utilizzare molto di più il proncipio di precauzione. Come dice Wikipedia: "L'essenza del principio non è niente di innovativo, e si basa sul comune buon senso, riassunto dall'aforisma "prevenire è meglio che curare". Esso può anche essere considerato come una generalizzazione moderna del principio di Ippocrate Primum non nocere." Ci sono troppi "tecnici" proni al denaro. Se per il sisma dell'Emilia-Romagna non si può provare un collegamento con le trivellazioni di idrocarburi(a Mirandola c'è uno dei pozzi petroliferi e di gas più importanti della regione, che interamente ne ha 39), almeno si blocchi le future prospezioni visto che il territorio è ora classificato sismico. Le trivelle devono stare lontane da territori fortemente popolati. E se l'ipotesi sisma-trivellazioni troverà fondamento, si dovrà ringraziare molti politici, tra i quali il governatore Errani che qualche mese fà ha dato via libera ad altri pozzi. Troppi soldi e troppo potere è in ballo. I tecnici facciano il loro dovere. Ma il principio di precauzione deve essere comune a TUTTI. Grazie Maria Rita.

Anonymous said...

più che il feacking in Emilia c'è da temere per lo stoccaggio: ti segnali il post di Mucciarelli, uno studioso rigoroso http://tersiscio.blogspot.it/2012/05/il-terremoto-in-emilia-il-fracking-lo.html