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Wednesday, May 9, 2012

Stoccaggio Gas Plus San Martino, San Benedetto


Sono quasi uguali. Due piccioni con un fava per la Gas Plus.

"Rischi di incidente rilevante per cittadini e lavoratori"

"In fase di esercizio dello stoccaggio sara' possibile che l'onda di petrurbazione possa creare microsismicita'. Si prevede tuttavia che la magnitudo di questi sismi sara' molto bassa e non percepibile dall'uomo."


Ne avevamo gia' parlato qualche tempo fa, la Gas Plus di tale Davide Usberti decide di stoccare gas in un giacimento di idrocarburi a San Martino sulla Marrucina, localita' Piano Palomba, paese micorscopico delle montagne d'Abruzzo. Lo stoccaggio sara' chiamato Poggio Fiorito. Allo stesso modo, vogliono fare stoccaggio a San Benedetto del Tronto.

Cosi, si svegliano la mattina e decidono di prendere paesi - turistici o di montagna, non importa - e portare il "progresso" che guarda caso fa arricchire solo loro.

I progetti sono scaricabili sopra e sono aperti per chi volesse fare le osservazioni. Il termine e' il 3 Giugno 2012 per San Martino e il 4 Giugno per San Bendetto.

Notare che i testi sono quasi tal quale per San Benedeto del Tronto e per San Martino sulla Marrucina. L'Italia parcheggio del gas!

Il progetto inizia con scenari drammatici.  "La profonda recessione del 2009 ha ridotto le domande di gas", "Il collasso dell'economia", "Il tasso di disoccupazione della Provincia di Chieti" come dire, per risolvere i problemi del mondo stocchiamo gas in una zona sismica!

I comuni interessati sono San Martino sulla Marrucina, Casacanditella, Fara Filiorum Petri, Ari.
A 4 km di distanza c'e' un area protetta deta "Parco dell'Annunziata", c'e' vincolo idrogeologico,
a causa dei rischi di subsidenza. L'area e' classificata zona sismica UNO dove possono esserci forti terremoti. Lo dice pure la Gas Plus.

Casacanditella ha gia' problemi di subsiendenza. Pare che alcuni condomini abbiano presentato gia' problemi di instabilita' in passato.

Nel testo della Gas Plus, la parola subisdenza noncompare neppure una volta.

La Gas Plus vuole prendere vecchi pozzi dimessi e metterci dentro e tirare fuori il gas a piacimento.
Lo iniettano da aprile ad ottobre, lo tirano fuori da novembre a marzo.

Vogliono fare due pozzi nuovi e riadattare un pozzo vecchio, detto Poggio Fiorito bis dir 1A.

Vogliono costruire una unita' di compressione per la distribuzione, e installare una "unita' di trattamento" per rendere il gas estratto conforme alle specifiche di vendita.

Che significa l'ultima frase? Che trattamento e'? Ci saranno ciminiere?  Chi lo sa.
Dicono che useranno "setacci molecolari" utili per eliminare "particelle solide e liquide".
Non si sa che particelle.

Ovviamente si trattera' di sbancare l'area, usare fanghi e fluidi perforanti, produrre monnezza, tanta monnezza, e martoriare ancora, incessantemente, madre natura cosi' la Gas Plus puo' speculare con i giochini del gas, e cercando di passare per eroi dell'umanita'.

Interessante che vogliono stoccare al massimo 150 milioni di metri cubi di gas. In Italia ne consumiamo 440 al giorno. Cioe' tutto questo stravolgimento per accumulare, nel giro di sei mesi,
tanto gas quanto basta all'Italia per mezza giornata!!

E' tutta speculazione, niente altro.

Questo progetto deve essere approvato dal Corpo Forestale, dalla Sopraintendenza per i beni archiettonici e paesaggistica per l'Abruzzo, e dall'Autorita' dei Bacini di Rilievo Regionale dell'Abruzzo e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro.

Ovviamente la Gas Plus dice che e' tuttapposto, che non ci sono problemi.

Ma se uno guarda le carte, e guarda in particolare il Piano di Stralcio di Bacino per l'assetto idrogeologico della  regione Abruzzo, ente che dovra' pronucniarsi pure lui su questoprogetto della Gas Plus, viene fuori che sia Casacanditella, che Fara, che Ari, sono tutte ad alto rischio - P3.

E che dice questo Piano? Dice:

Art. 14 - Disciplina delle aree a pericolosità molto elevata (P3)

Fermo restando quanto disposto agli art. 9 e 10 del precedente Capo I delle presenti Norme, nelle aree a pericolosità molto elevata sono consentiti esclusivamente:

opere ed interventi finalizzati alla mitigazione del rischio e della pericolosità gravitativa ed erosiva;


opere urgenti realizzate dalle autorità di Protezione Civile o dalle autorità competenti, per la tutela di persone, beni ed attività in condizioni di rischio immanente;


attività di manutenzione delle opere di consolidamento e di risanamento idrogeologico esistenti;


le opere strettamente necessarie alle attività di sfruttamento minerario ed idrogeologico di corpi rocciosi nel rispetto della normativa vigente e purché nell’ambito dello Studio di compatibilità idrogeologica, di cui all’Allegato E alle presenti norme, si dimostri che l’attività di estrazione, produzione ed esercizio non alteri o incrementi le condizioni di instabilità in un intorno significativo dell’intervento e non contribuisca ad innescare fenomeni di subsidenza incompatibili con le finalità di tutela del presente Piano.

Nelle aree a pericolosità molto elevata è quindi vietato:

a) realizzare nuove infrastrutture di trasporto e di servizi (strade, ferrovie, acquedotti, elettrodotti, metanodotti, oleodotti, cavi elettrici di telefonia, ecc.), fatti salvi i casi previsti nel successivo articolo 16,


b) realizzare opere pubbliche o di interesse pubblico, quali ospedali, scuole, edifici religiosi, ed altre opere di urbanizzazione secondaria, di edilizia residenziale pubblica, insediamenti produttivi, nonché le opere a rete a servizio di nuovi insediamenti previsti dai piani di insediamenti produttivi e dai piani di edilizia economica e popolare;


c) impiantare nuove attività di escavazione e/o prelievo, in qualunque forma equantità, di materiale sciolto o litoide, fatta eccezione per le attività relative allaricerca archeologica e per gli interventi finalizzati alla eliminazione della pericolosità idrogeologica;


d) impiantare qualunque deposito e/o discarica di materiali, rifiuti o simili;


e) realizzare opere private di canalizzazione di acque reflue;


f) qualsiasi tipo di intervento agroforestale non compatibile con la fenomenologia del dissesto in atto;


g) in genere qualunque trasformazione dello stato dei luoghi, sotto l’aspettomorfologico, infrastrutturale ed edilizio, che non rientri tra gli interventi espressamente consentiti di cui ai successivi Art.15 e 1.

Il documento continua, ed e scaricabile nel link in alto, ma  a me non pare che la Gas Plus abbia risposto a nessuna di queste domande.

Di nuovo, la parola subsidenza non compare mai in tutti il rapporto!

Ci vorrebbe qualcuno che studiasse il progetto in dettaglio...

Franco Caramanico, paladino dell'ambiente ha qualcosa da dire? O e' piu' facile saltare sul carro quando sono stati gli altri a prepararglielo, come nel caso di Bomba?

Guardiagrele non e' lontana.

Come sempre, la denuncia deve partire da altri, in questo caso da Los Angeles!

Perche' nessuno parla di questo progetto?

Lo sanno a San Martino sulla Marrucina?


2 comments:

nogat said...

Conosco bene la zona di San Martino. A poche centinaia di metri dal sito in oggetto c'è una zona denominata "la frana". Fatevi un giro da quelle parti e vedete cosa è già successo e cosa può accadere di nuovo da quelle parti. Alcune case sono rimaste appoggiate su soli 3 lati e sono quasi sospese in aria, altre sono crollate ed altre ancora seriamente lesionate.
Inoltre quella vallata è di una bellezza unica e vengono da lontano a cercare casolari da ristrutturare e dove passare le vacanze. Tempo fa c'è stato uno speciale di "My place in the sun della BBC" che parlava proprio di quelle parti, e proprio lì un inglese ha comprato e ristrutturato una vecchia casa... ci vengono da lontano perchè è un posto speciale e noi non siamo capaci di proteggerlo e valorizzarlo!
Comunque adesso a San Martino qualcuno lo sa e spero si attivino.

Anonymous said...

Sono un martinese,che ci provassero solo a fare una cosa del genere e li aspettiamo con i fucili!!!!!!!