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Saturday, September 28, 2019

Louisiana: esplode un cluster di pozzi di gas. Fiamme per un mese e fiamme ancora.





Ogni tanto, per abitudine, controllo in giro per il mondo scoppi e simili di infrastruttura petrolifera.

Come detto in passato, per quanto possibile voglio tenere viva l'idea che trivellare non e' mai cosa buona e giusta, specie in un paese come l'Italia, ed e' per questo che continuo a voler tenere alta l'attenzione.

Ed ecco qui. Una serie di pozzi di gas naturale dove si trivella con la tecnica del fracking sono scoppiati nel nord-est della Louisiana, il giorno 30 Agosto e sono ancora che li ardono, un mese esatto dopo l'episodio.  Secondo i tecnici locali il tutto ardera' ancora per molto. 

Lo scoppio e' avvenuto proprio il giorno dopo le operazioni di fracking, in localita' Coushatta nella cosiddetta Red River Parish, con una torre di fuoco che era ben visibile a 30 miglia di distanza.  La citta' grande piu' vicina si chiama Shreveport. Non e' ben chiaro perche' il pozzo iniziale sia esploso, ma il fatto e' che fiamme e boato sono stati fortissimi. Il pozzo e' parte dello Haynesville Shale, un'area ricca di gas metano.

Qui ogni cluster contiene una serie di pozzi collegati. Non si sa nel caso specifico quanti pozzi siano scoppiati, alcuni siti parlano di due pozzi, altri di almeno quattro, che e' il numero minimo di pozzi collegati in ciascun cluster.  Non si sa.

Ovviamente c'e' preoccupazione per tutti gli inquinanti rilasciati in atmosfera sopratutto considerato che il blowout ha sputato robaccia per un mese.

Il gas dentro questi pozzi e' sotto pressione e cosi quando scoppiano, letteralmente tutto quello che e' mescolato con il gas, fluidi di perforazione, acque di scarto, residui petroliferi, tutto viene rivomitato dal sottosuolo in superficie.

Ovviamente visto che siamo in Louisiana, una specie di Basilicata d'America, ma peggio in quanto ad impatto ambientale e corruzione, l'ente predisposto per la protezione del creato, il Louisiana Department of Environmental Quality (LDEQ) dice che e' tuttapposto e che il "gas e' pulito".

Ahh, allora!
 
Comunque continuano a monitorare alla ricerca di SO2, H2S, composti organici volatili e .. altri esplosivi.  Ma, come detto, e' tuttapposto.

Ma come puo' essere? 

E il metano che esce in atmosfera non conta? E le fiamme che ardono davvero non rilasciano niente, ma proprio niente di dannoso?

A quanto pare no.

Ce' gente che vive a circa due chilometri dallo scoppio e a loro non e' stato comunicato niente.

Ma intanto i pozzi continuano ad ardere. Cosa fare?

Si potrebbe trivellare dei pozzi parallelo per in qualche modo catturare il gas e le altre sostanze di risulta in modo che non vengano rilasciate in atmosfera, ma questo e' difficile e costoso, e abbisogna di molto tempo.

E quindi per ora la sola soluzione e' lasciare che il tutto arda fino alla fine.

Intanto, il metano che viene rilasciato e' un potente gas serra che, secondo alcuni studi e' anche 86 volte piu' potente della CO2 in quanto a provocare surriscaldamento sulla terra.

Si stima che negli USA almeno, i pozzi di gas e di petrolio rilascino in atmosfera enormi quantita' di metano, di piu' di quanto non dicano le stime ufficiali. Anzi, fino al 60% in piu'!

Qui non si sa nemmeno quanto metano in totale finora e' stato rilasciato e di quante migliaia di metri cubi sara' la conta finale di metano, nitrati e altri gas volatili che portano a inquinamento, effetto serra, e alla fine cambiamenti climatici.

E i residenti?

Ovviamente sono arrabbiati. La ditta che gestisce il pozzo, la GEP Haynesville, appunto non ha avuto niente da dire, da comunicare. La gente pero' ha visto e avvertito fiammate, puzze e tremori delle loro case.  Ogni tanti ci sono scoppietti addizionali.

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