E' stata una iniziativa del primo ministro, Abiy Ahmed, che e' stata seguita da studenti, agricoltori, ambientalisti, professionisti, e pure da rappresentanti stranieri.
L'idea di Abiy Ahmed e' di piantare 4.7 miliardi di alberi entro Ottobre per combattere i cambiamenti climatici.
La serieta' dell'iniziativa e' anche qui: per tutto il giorno le scuole e gli uffici pubblici sono stati chiusi perche' studenti e ufficianti sono stati incoraggiati a partecipare all'iniziativa. L'obiettivo era 200 milioni alberelli; sono invece arrivati a 350 milioni. Era stato tutto programmato per molto tempo e la distribuzione delle piantine era stata effettuata tre giorni prima l'evento.
Ci sono un po di critiche: e' davvero possibile piantare 350 milioni di alberi in un giorno? Quanta terra e' stata usata, e dove? Alcuni dicono che tutto cio' e' stata una mossa politica per sviare l'attenzione dalle varie lotte interne che hanno creato 2.5 milioni di profughi.
Ad ogni modo, quale che sia il motivo ed il numero esatto di alberi, l'Etiopia non e' sola. Anche l'India e la Cina hanno deciso di riforestarsi per recuperare habitat e erosione. C'e anche un "Earth Day Network" che ora preme per la piantumazione di 7.8 miliardi di alberi il prossimo Aprile, il giorno di Earth Day, uno per ogni persona sulla terra.
All'inizio del 1900 circa un terzo dell'Etiopia era coperto da foreste ma adesso siamo a meno del 4%, un declino fortissimo. Nel frattempo la popolazione e' cresciuta da 20 milioni nel 1960 a 100 milioni.
Ovviamente tutto questo porta se sempre piu' richiesta di terre arabili e di legname, portando alla devastazione della foresta.
Sulla terra ci sono circa 900 milioni di ettari di terra, un'area grande tanto quanto gli interi USA, che non sono usati dall'uomo e che potrebbero essere riforestati: secondo gli studiosi dell'ETH di Zurigo, se piantassimo alberi in tutta quell'area, a maturazione, circa i due terzi della CO2 prodotta dall'uomo dalla rivoluzione industriale ad oggi potrebbe essere riassorbita.
Il potere di un albero, eh?
No comments:
Post a Comment