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Thursday, January 10, 2019

Scriviamo a Vannia Gava: l'Italia resti libera dalle trivelle una volta per tutte



Non posso approvare una impostazione tutta volta a dire 'No' come quella che sta alla base dell'emendamento dei 5 stelle sul tema delle trivelle. È sbagliato bloccare le autorizzazioni: non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo 


Scriviamole:
gava_v@camera.it 

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Cara Vannia, le trivelle sono il regresso piu' buio del pianeta.
Il progresso si chiama sole, si chiama risparmio energetico,
significa automobili elettriche.

Il petrolio e' fossile, e' morte, e' malattie, e' disoccupazione,
e' subsidenza, e' rischio sismico, e' falde inquinate,
e' speculare sulla pelle dei deboli.

Lo chieda a quelli di Gela, Viggiano, Marghera, Porto Torres, 
Manfredonia, Sarroch, Ravenna, Augusta.

La risposta sara' univoca: le trivelle non portano a niente 
di buono mai a chi ci abita vicino.

Voti l'emendamento M5S.

Le generazioni future, e la maggior parte degli italiani
 le saranno grata.

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Proviamo cosi, allora.

Io non so e non voglio sapere cosa ciascuno dei miei lettori abbia votato; so pero' che le cose non cambiano e non cambieranno mai in Italia se continuiamo a fare il tifo per il partito del cuore, o a gufare contro i partiti dei nostri nemici. Occorre invece lavorare con quel che si ha, tenendo l'obiettivo a mente, lavorando con tutti, restando indipendenti e svegli. Le elezioni sono solo il punto di partenza, e' il dopo che richiede il nostro impegno costante.

PD, PDL, M5S, Fratelli d'Itali, Verdi, IDV, DC o qualsiasi altro partito: quando si entra li dentro, tutto diventa un calcolo, un compromesso, un prepararsi alle prossime elezioni.

Sta allora a noi mettere pressione affinche' siano prese le decisioni giuste, e questo si fa con l'unica arma che abbiamo: i nostri numeri, la nostra voce, in modo coordinato ed intelligente.  Altrimenti, se aspettiamo i politici vince quello che e' piu' facile fare, che spesso e' l'interesse del piu' forte. Dobbiamo allora fargli vedere e sentire cosa vogliamo, perche' hanno tutti paura di perdere la poltrona, e della rabbia popolare. Incanaliamo la nostra voce per le cose buone.

Volli fortissimamente volli, no?

In questo momento, io credo, fra dritte e storte, il M5S ha giocato una carta che potrebbe essere importante, quella dell'emendamento che bloccherebbe per 3 anni 36 pozzi. Se tutto questo e' realta' o fantasia non lo so;

Pero' dobbiamo far si che passi, e che gli amici della Lega stiano a sentire.

Mi imbatto oggi in un articolo in cui il sottosegretario leghista all'ambiente, Vannia Gava dice:

 "Non posso approvare una impostazione tutta volta a dire 'No' come quella che sta alla base dell'emendamento dei 5 stelle sul tema delle trivelle. È sbagliato bloccare le autorizzazioni: non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo".

Che questo sia detto in buona o cattiva fede non lo so.

Ma di certo e' una affermazione che non corrisponde a verita'.

E allora, facciamo l'unica cosa che possiamo fare: scriviamole direttamente. 
Il suo indirizzo e'  gava_v@camera.it

Cara Vannia,

Chi si oppone alle trivelle non ha paura, e' solo informato. La paura presuppone che ci sia una incognita, che non si sa cosa verra' fuori. Ma con il petrolio non c'e' incognita alcuna. E' una certezza che le trivelle non portano niente di buon o a nessuno. Mai e' successo e mai succedera', ne in Italia ne da nessuna altra parte.

Il petrolio non e' sviluppo - il petrolio e' il medioevo dello sviluppo, e' l'essere ancorati al passato, al voler perpetuare la lunga lista di malattie, incidenti, fiammate, agricoltura morta, spopolamento, subisdenza, rischio sismico, spiaggiamenti, e aria malata che abbiamo gia' documentato in ogni angolo del pianeta.

Ci sono passati gia' in tanti, dalla Nigeria alla Louisiana, dal Venezuela alla Basilicata, dall'Ecuador all'Albania, dal Texas all'Alberta. Tutti riportano la stessa storia: il petrolio e' stata una maledizione per chi di deve vivere vicino. Occorre allora prendere esempio, ed imparare dagli altri affinche' il loro dolore sia un monito per noi che possiamo ancora scegliere.

Se l'hanno messa all'Ambiente, voglio sperare che lei ci tenga all'Ambiente. Legga, si documenti, ma da fonti vere, non dalle pappardelle che spara l'ENI. Si chieda perche' ci sono movimenti di resistenza popolare in tutto il mondo contro il petrolio e i petrolieri, perche' in California non abbiamo piantato un solo pozzo nei nostri mari dal 1969 ad oggi, perche' la stragrande maggioranza degli italiani svincolati dall'ENI e' contraria ad altri buchi nei nostri paesi, nei nostri campi, nei nostri mari.

L'Italia ha votato gli accordi di Parigi del 2015, tutti sappiamo che il nostro clima cambia, e che la colpa di tutto e' del petrolio. Che li abbiamo firmati a fare quegli accordi? Non e' folle continuare su questa strada? Perche' insistere, e diaboliocamente persistere?

Voti l'emendamento, e' un regalo che lei fara' a tutti quei cittadini che non ci hanno dormito la notte per salvare le loro cittadine da Mr. Petrolio. E' un chiedere scusa a tutti quelli che invece le trivelle e le raffinerie ce le hanno da anni dietro casa.

Voti l'emendamento. Ci guadagna il mare, ci guadagna il paese, ci guadagna la nostra immagine all'estero: l'Italia sara' vista come una nazione all'avanguardia. Ci guadagnera' lei personalmente in affetto popolare.  

Sopratutto ci guadagneranno le generazioni future a cui lei avra' regalato un futuro migliore.

Grazie
MR









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