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Monday, August 3, 2015

Saipem e le mazzette brasiliane a Petrobras -- arte e contanti




Update da Reuters, 
13 Agosto 2015

Saipem e' stata raggiunta da avviso di garanzia dalla procura
di Milano per la corruzione del 2011.


Gli affari vanno maluccio,
considerate le perdite economiche
i guai giudiziari e i procedimenti giudiziari per corruzione.

Made in Italy.



Update dalla stampa di Brasile,
21 Settembre 2015

Renato Duque condannato a 20 anni e otto mesi di galera
per le mazzette ENI Saipem

Accertate almeno 27 pagamenti di tangenti

Duque paghera' 300 milioni di dollari di multa
assieme a lui condannato João Vaccari Neto, quindici anni di galera
altre condanne devono ancora essere quantificate




"Those denounced participated in a corruption and
money-laundering scheme to favour the Italian
company Saipem in the contracting of works at Petrobras".

Dai procuratori dello stato brasiliano di Parana',
che svolgono le indagini
su possibili petromazzette Saipem





Si chiama João Antônio Bernardi Filho, e' un rappresentante della Saipem ed e' accusato di avere pagato mazzette per conto della Saipem in Brasile. A riceverle un dirigente della Petrobras, la ditta nazionale petrolifera Renato de Souza Duque che e' gia' in carcere per tangenti.

Le accuse per Bernardi, Duque ed altri tre sono di corruzione e di reciclaggio di denaro. Secondo l'accusa dei procuratori dello stato di Parana che guida le indagini, gli accusati "hanno partecipato in un giro di corruzione e reciclaggio di denaro per favorire la ditta italiana Saipem nel ricevere contratti di lavoro presso Petrobras."

Per la precisione, nel 2011 la Sapiem cercava di ottenere ``favori" nell'assegnamento di contratti per la costruzione di un sistema di condotte sotterrranee di circa 19 chilometri per lo sviluppo di campi di petrolio ultraprofondi Lula and Cernambi, nell'offshore brasiliano, di proprieta' di Petrobras e dal valore di 250 milioni di real, circa 70 milioni di euro.

Non e' la prima volta che ci sono scandali di tangenti alla Petrobras, con flusso di denaro fra petrolieri e politici che hanno conivolto anche i sud-coreani della Samsung e gli svedesi della Skanska. E' la prima volta che viene implicata anche la Saipem.

Gli investigatori definiscono i metodi Saipem fra i piu' innovativi e creativi mai incontrati finora nelle indagini riguardanti la Petrobras. Perche'? Perche' pagavano in contanti ma anche con opere d'arte. Siamo Italiani, no? Secondo il procuratore Diego Castor de Mattos almeno in Brasile, nessuno aveva mai pensato ad opere d'arte per nascondere pagamenti illeciti a Petrobras. Come dire, anche in reparto mazzette straniere, "Italians do it better".

Funzionava cosi: Bernardi ed altri due consociati gestivano due societa' di copertura, una in  Uruguay, la Hayley SA, con conti bancari in Svizzera, e l'altra in Brasile, la filiale Hayley do Brasil tramite cui si reciclava il denaro. Bernardi utilizzava Hayley do Brasil per comprare opere d'arte alle aste che poi diventavano di proprieta' di Duque. Fra le opere d'arte comprate con le petrol-mazzette “Phantastic Panacea” dell'artista brasiliana Adriana Varejão e “Flower Party” di  João Antônio da Silva, anche lui brasilano. Alla fine, Renato Duque ha ricevuto da João Bernardi 13 opere d'arte per il valore di 170mila euro. Il totale versato da Bernardi per conto della Saipem a Duque secondo le indagini e' di circa un milione di euro.

Ma qualche volta alle pentole dei petrolieri mancano i coperchi. In uno di questi incontri per il pagamento delle mazzette, quando era quasi arrivato alla sede della Petrobras di Rio De Janeiro, Bernardi viene derubato e vanno in fumo 100mila real, circa 30mila euro.

La Saipem non ha niente da commentare, se non che quando sara' il momento, "collaboreranno" .

Se fosse tutto vero, certo e' che queste sono noccioline per la Sapiem, che e' di proprieta' dell'ENI al 43%. La ditta infatti e' accusata del pagamento di oltre otto miliardi di euro per contratti petroliferi in Algeria e per cui e' indagato anche l'ex capo Paolo Scaroni.

E grandi o piccole che siano queste  tangenti , le cose per la Saipem non vanno poi cosi a gonfie vele: hanno appena annunciato il taglio di 8800 posti di lavoro, il ridimensionamento di operazioni in Canada e in Brasile, e perdite di 1 miliardo di euro nel secondo quadrimestre del 2015. Ci si aspettavano 39 miloni di profitto.  Invece hanno accumulato piu' di 5 miliardi di euro di debiti.

Qui altre varie disavventure della Saipem nel corso degli anni: incidenti, fiamme, trivellazioni senza certificazioni, e chi piu ne ha piu ne metta.
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Secondo la giustizia brasiliana, un ex dirigente della Petrobras -- Renato Duque -- ha preso mazzette da un rappresentante Saipem nel 2011. In palio l'assegnazione di lavori petroliferi per la costruzione di condotte sottomarine per il trasporto di gas dai campi in mare Lula e Cernambi. Con queste mazzette la Saipem cercava trattamenti di favore.
 
Duque e' gia' sotto processo per corruzione e assieme a lui in questo scandalo, sono coinvolte altre quattro persone.

La conduttura di circa 19 chilometri avrebbe portato 14 milioni di metri cubi di gas ad est di Rio De Janeiro, per conto della Petrobras che e' proprietaria del 65% delle concessioni,  per il restante  25 percento dal gruppo inglese BG (che presto fara' parte della Shell) e infine dal gruppo portoghese Galp Energia SGPS SA al 10%.

Saipem non commenta. 

Il commento della D'Orsogna invece e': se e' vero, e se la Saipem (ENI) pagava mazzette in Brasile,
in quanti altri posti le paga? 





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