Wednesday, November 18, 2009
L'ipocrisia di Paolo Scaroni
Leggo dal Corriere che l'amministratore delegato dell'ENI, Paolo Scaroni, gia' condannato in primo grado per disastro ambientale , gia condannato per corruzioni e tangenti, ora va in audizione a Palazzo Madama a dire di abbassare il riscaldamento per salvare il pianeta.
E si' e' proprio cosi' che si combatte il riscaldamento globale! Abbassiamo il riscaldamento dal radiatore!
D'altro canto, l'ENI e' in prima linea per la difesa dell'ambiente, gia' nei loro uffici promuovono il venerdi' senza cravatta cosi, in estate non si deve usare troppa aria condizionata. Sul loro sito ti ricordano pure di non stampare troppi documenti per essere piu' verdi.
Dice che l'efficenza ed il risparmio energetico sono il loro cavallo di battaglia e poi aggiunge:
"Perché dobbiamo continuare con comportamenti criminali da un punto di vista ambientale e immaginarci i mulini a vento in posti dove non c’è vento?"
Interessante il modo di ragionare di Scaroni, soprattutto la parte sul comportamento criminale, visto che l'ENI fa la collezione di procedimenti criminali per danni contro l'ambiente in tutto il mondo.
Peccato allora che mentre Paolo Scaroni parla di cravatte, l'ENI si appresta a DISTRUGGERE UNA INTERA FORESTA TROPICALE DI CIRCA 1,400 CHILOMETRI QUADRATI in Congo, ricca di biodiversita' e che funge da polmone assorbi CO2. Distruggono questa foresta per sfruttare le sabbie bituminche del Congo, il peggio del peggio, in quanto ad idrocarburi. Lo fa, fra l'altro mentendo ai suoi investitori e dicendo che li non c'e' niente di importante, solo savana erbosa, mentre invece nei rapporti interni dicono che c'e' foresta tropicale vergine.
Peccato che mentre Paolo Scaroni si pavoneggia a Palazzo Madama della sua presunta ecologicita', gli abitanti della Nigeria soffocano a causa delle esalazioni di gas tossici - e caldissimi - dal gas flaring che l'ENI promuove da quelle parti. Il gas di scarto che viene tirato fuori insieme al petrolio, compreso l'H2S, viene bruciato e mandato direttamente in aria con buona pace degli abitanti che si ammalano di problemi alla pelle, ai polmoni, agli occhi. Le nubi e le emissioni tossiche si possono vedere anche dallo spazio mentre la gente continua a morire di fame, e mentre gli altri scarti tossici di oleodotti e pozzi vanno ad inquinanare corsi d'acqua, pesca, campi.
Peccato che mentre Paolo Scaroni disquisice sull'ottimizzazione della temperatura, la gente di Viggiano ha dovuto abbandondare le proprie case per la troppa puzza di idrogeno solforato che gli arrivava fin dentro le mura, per colpa dell'ENI. Peccato per le falde idriche inquinate, i terreni tossici dovuti agli sversamenti di petrolio ENI, la gente che si ammala di cancro, l'agricoltura di mele, uva e insalata marcia. Peccato per quella fiaccola perenne sputa idrogeno solforato che a volte arriva fino a 30 metri emanando calore in tutto il circondiario.
I lucani e i nigeriani non possono mica abbassare la manovella della temperatura, come Scaroni nel suo ufficio di Roma.
Peccato ancora che mentre Paolo Scaroni se ne sta comodamente seduto nei palazzi romani, gli ex lavoratori dell'ENI, in tutte le parti d'Italia, da Praia a Mare fino a Porto Marghera muoiono avvelenati dall'ENI senza che l'ENI si preoccupi di dare loro indennizzi, cure, soldi. Senza nemmeno che l'ENi dica: si, e' stata colpa nostra, eccovi qui soldi, tanti soldi, per almeno cercare di chiedervi scusa. No, invece portano tutto in tribunale, logorano le persone, trovano le scuse piu' becere per sottrarsi alle proprie reponsabilita'. A Manfredonia era colpa delle aragoste, in Basilicata e' colpa dei pastori, se l'ENI ha distrutto vite, terreni, gioia.
Meta' dei siti inquinati di interesse nazionale, quelli piu' gravi, sono stati inquinati dall'ENI. Non mi risulta che l'ENI si sia accollata spese di bonifica per nessuno di quei siti o che abbia chiesto scusa a chicchessia. A Crotone ci sono le scuole radioattive per colpa dell'ENI.
Ovviamente a Scaroni fa comodo promuovere questo risparmio energetico, che e' giusto, e che tutti dobbiamo fare. Ma il capo di una societa' di idrocarburi non puo' venirsene fuori con cravatte e manopole soltanto. Il capo di una societa' petrolfiera ha una responsabilita' molto maggiore. Il capo di una societa' petrolifera DEVE prendere provvedimenti drastici a livello corporativo. Deve dire: noi non lo distruggiamo il Congo e le sabbie bituminiche le lasciamo la dove stanno. Noi invece di continuare a cercare petrolio fra le colline del Montepulciano vi lasciamo in santa pace e restituiamo le terre ai contadini, invece di farci altri soldi vendendo le concessioni ad altri, per mollare la patata bollente visto che e' troppo difficile trivellare in Italia.
Caro Scaroni, lei ha mai sentito parlare della storiella del Vangelo sulla trave e sulla pagliuzza? Beh, se la rilegga bene prima di fare il paladino finto dell'ambiente.
Nei palazzi romani forse le riuscira' bene, ma lei lo sa meglio di me che c'e' solo da vergognarsi.
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6 comments:
Scaroni, condannato pr disastro ambientale a Porto Tolle quando era a.d. di Enel, è lo stesso che il 22 settembre, al palazzo di Vetro dell'Onu, in occasione del forum sui cambiamenti climatici (Eni del resto ne sa qualcosa...) ha avuto la faccia tosta di dire, in sostanza: per salvare il pianeta bisogna aumentare il prezzo dei combustibili fossili, così le multinazionali petrolifere, grandi benefattrici dell'umanità (come Eni) possono investire in ricerca&sviluppo e in efficienza energetica! LO ha detto davvero, cercate sul sito del cangnaccio a sei zampe.
Scaroni è lo stesso che qualche settimana fa si è fatto sfuggire - frase riportata da una sola agenzia - che lui deve saziare gli appetiti di "300.000 soci Eni affamati di dividendi"; cioé di profitti, da realizzare ad ogni costo.
In un paese in cui perfino su un quotidiano come la Gazzetta dello Sport che dovrebbe veicolare e promuovere messaggi di sport, di vita sana, di ambiente pulito e tutelato, si trova il banner celebrativo dei 4 anni di trionfi in MotoGp grazie ai prodotti AGip, non c'è molto da sperare...
La denuncia in Gb: petroliere al largo
in attesa dell'aumento
del prezzo del greggio
A discapito di tutte le norme di sicurezza ambientale e marittima, al largo delle coste della Gran Bretagna ci sono da mesi una decina di petroliere che non scaricano il loro contenuto, in attesa che i prezzi dell’oro nero vadano alle stelle.
fonte:
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2009/11/19/262232-denuncia_petroliere_largo.shtml
Rischi da petrolio
parte il controllo
È la prima volta nel mondo che una ricerca epidemiologica a tappeto di questo tipo viene fatta in relazione alle attività estrattive di petrolio. Il progetto, varato dalla Giunta Regionale di Basilicata la scorsa settimana, è frutto di una proposta della Federazione Medici di Medicina generale della provincia di Potenza, i così detti «medici di famiglia», che rappresentano il cardine del monitoraggio, anche se la ricerca si avvale di importantissime partecipazioni scientifiche che coinvolgono, tra gli altri, l’Università’ Cattolica del Sacro Cuore e l’istituto Mario Negri sud.
fonte:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=285629&IDCategoria=12
Scaroni chi?
Mica sara' lo stesso condannato a 1 anno e 4 mesi per le tangenti date dall' ENEL al partito Socialista di Craxi?
Sara' sicuramente una coincidenza......
Scaroni fa il suo lavoro, ma non capisco come abbia il coraggio di farsi il promotore del risparmio energetico e che dica che bisogna alzare il prezzo del petrolio per il nostro bene: è assurdo!
Covenant of Mayors: i 104 Comuni della Provincia di Chieti
"vincolati" al risparmio energetico
Firmato stamane il protocollo d'intesa per il risparmio energetico e
l'utilizzo di energie rinnovabili nei 104 Comuni della Provincia di
Chieti. E' l'obiettivo della Covenant of Mayors che ha visto a
Lanciano la presenza di Pedro Ballestreros Torres, responsabile del
progetto per conto della Commissione Europea, oltre ad una delegazione
di Comuni della Bulgaria.
'La Provincia di Chieti - ha informato il presidente Enrico Di
Giuseppantonio - e' la prima in Italia a sottoscrivere questo accordo,
che riguarda uno degli aspetti cruciali per il futuro dei nostri
territori. L'ente conferma dunque il suo ruolo di propulsore per il
territorio, dimostrando di non essere una struttura inutile, ma punto
di riferimento per i Comuni nel sostegno e coordinamento di azioni per
individuare e reperire fondi comunitari che oggi spesso non vengono
ne' chiesti, ne' spesi'.
All'esterno del Polo Museale di Santo Spirito, dove si e' svolta
l'assemblea, un gruppo di ambientalisti ha rappresentato una
manifestazione contro il governatore Gianni Chiodi, peraltro non er
presente all'incontro, per rimarcare la mancata convocazione da parte
della Regione di un incontro con le associazioni che sono contro il
progetto di petrolizzazione in Abruzzo.
fonte:
http://www.leggimi.eu/2009112131143/politica-chieti/covenant-of-mayors-i-104-comuni-della-provincia-di-chieti-vincolati-al-risparmio-energetico.html
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