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Saturday, June 2, 2018

India: l'uomo che pulira' 100 chilometri di spiaggia










Ora viene chiamata Mumbai, ma per secoli era Bombay, una gigante, confusionaria, contraddittoria megalopoli nel sud-ovest dell'India.

Ci sono qui cento chilometri di costa, alcune coperte di mangrovie, di alberi, di scogliere, di sabbia. Ma a prescindere di cosa esattamente la natura abbia messo lungo questi cento chilometri, tutti sono coperti di monnezza.

In India non esiste una vera cultura del mare, dell'andare in acqua, dell'abbronzarsi, dell'andarci a correre, o del turismo. Il mare e' visto come una specie di pattumiera. E questo andava bene (forse!) finche' tali rifiuti erano organici, e la natura poteva in qualche modo assorbirli.

Oggi invece ci sono involucri di caramelle, biscotti, patatine, bottiglie e bicchieri e forchette di plastica, ciabatte, buste della spesa, e qualsiasi altro oggetto di plastica uno possa pensare. E nessuna di queste cose e' biodegradabile, e cosi resta li per anni, a cumulare per i decenni.

Entra in scena Afroz Shah, avvocato costituzionalista di Bombay.  

Il quale ha avuto una idea semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo.

Puliamola quella spiaggia. Tutti e 100 i chilometri.

Si e' messo all'opera e il suo esempio e' stato tale che in tanti lo hanno e lo stanno ancora imitando. 
Decine di persone si incontrano periodicamente per ripulire ogni volta un pezzetto di spiaggia e dando vita a quello che le Nazioni Uniti hanno definito il piu' grande evento di pulizia della spiaggia del mondo. A volte sono in trecento.

Il tutto e' iniziato due anni fa quando Afroz Shah, che si definisce amante del mare e pulitore del mare a tempo pieno si e' trasferito in un appartamento con vista sul mare, solo che dal suo balcone non si vedeva soltanto il mare, ma anche tutta la monnezza colorata, accumulatasi per anni.

E' sceso giu un giorno e si messo a raccogliere tutti i pezzettii.

Era l'Ottobre del 2015. E lo fa ancora adesso, ogni fine settimana per quattro ore. Non e' facile perche' spesso la monnezza e' sepolta nella sabbia e occorre fare attenzione. Tutto quello che raccoglono viene messo in secchi che vengono poi mandati in un centro apposito per trattare i rifiuti; quello che non si puo' salvare viene mandato in discarica. 

La voglia di fare e' diventata cosi contagiosa che ci sono decine di persone che parlano tutte lingue diverse, da ogni parte dell'India, qui per vacanza o per lavoro: gente che parla Gujarati, Hindi, Marathi, Tamil, Urdu, e a volte anche angolsassoni, russi, norvegesi, giapponesi e inglesi partecipano, Ci sono tanti bambini, volontari dalle scuole, studenti, soldati, insegnanti, pescatori.

A volte e' anche una occasione sociale. Una delle cose belle e' che le persone incuriosite che poi partecipano diventano piano piano piccoli attivisti, sensibilizzando gli altri e aiutando a prendere coscienza nelle loro comunita' di amici e parenti.

Fra i pulitori di spiaggia, anche i pescatori che raccontano che prima dell'idea di Afroz Shah, si pescava piu' monnezza che pesce nel mare di Bombay. I pescatori semplicemente prendevano la monnezza e la rigettavano a mare. E cosi Afroz ha parlato loro e spiegato l'importanza del riportarla, per quanto possibile a riva e smaltirla correttamente.

Il vedere tutte quelle schiene piegate al Sabato e alla Domenica a raccogliere rifiuti e' un messaggio potente anche per chi non ci va, che magari si sente in colpa e ci pensa due volte prima di gettare rifiuti in mare.

E la domanda che alcuni gli hanno fatto a Mr. Shah e': ma... chi te lo fa fare? E' compito della citta' pulire, non tua, perche' sacrificare tutti i tuoi weekend cosi?

E lui dice: l'oceano e' anche mio, e proteggere l'ambiente e' responsabilita' di tutti e non del governo.

Finalmente la citta' si e' svegliata. Adesso, alla domenica arrivano anche i lavoratori del comune con ruspe.

La spiaggia dove ha iniziato, Versova beach, ha oggi 7,000 tonnellate di monnezza in meno.

E Afroz Shah e' diventato un piccolo grande eroe. 




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