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Saturday, June 9, 2018

Il papa incontra i petrolieri: lasciate il petrolio sottoterra




There should be no room for opportunistic 
and cynical efforts to gain small partial results 
in the short run while shifting equally significant
 costs and damages to future generations



Papa Francesco ha oggi, Sabato 9 Giugno 2018, incontrato i petrolieri presso il Vaticano e li ha esortati ad essere leader sull'ambiente.

Erano presenti rappresentanti di ENI, ExxonMobil, BP, Equinor (ex Statoil di Norvegia) con i rispettivi CEO.

Pare una contraddizione in termini, e secondo me lo e'.

Il papa dice che non c'e' tempo da perdere nella transizione verso le rinnovabili, e che e' di grave "disturbo" che le emissioni di CO2 continuano a salire, nonostante gli accordi di Parigi.

E anzi, aggiunge:

"Ancora piu' preoccupante e' la ricerca di nuove fonti fossili, mentre fra gli impegni di Parigi c'era l'obiettivo preciso di lasciare le nuovi fonti fossili sottoterra".

L'incontro e' stato organizzato dalla Chiesa per sottolineare il suo impegno contro i cambiamenti climatici, ed era parte del convegno “Energy Transition and Care for Our Common Home", svoltosi durante i giorni 8 e 9 Giugno 2018. 

I petrolieri, per crearsi una immagine green secondo me, hanno fatto tante promesse, molte delle quali vaghe e a lunghissimo termine. Shell promette di dimezzare le sue emissioni di CO2 entro il 2050, la BP e la ExxonMobil annunciano "strategie" per diminuire le perdite di metano. Ma sono tutte parole perche' alla fine continuano a bucare indistrubati. 

Il papa dice loro che quello che hanno fatto finora non e' sufficente.  Dice che la civilta' richiede energia, ma la civilta' non dovrebbe distruggere il pianeta.

Tante belle parole, tanto bella l'iniziativa. Ma che secondo me non cambia niente, perche' se uno nasce lupo non puo' morire pecora.

Ce lo vedete Descalzi o Scaroni diventare docili ambientalisti?

Io no, e questo perche' ho avuto a che fare con petrolieri ed affini, e so che ai petrolieri interesssa una sola cosa: il vile denaro, costi quel che costi. Basta guardare tutto il passato, dalla Nigeria alla Basilicata per rendersene conto.

Non cambiano perche' glielo ha detto il papa, questi hanno dietro di se *decenni* di sfruttamento selvaggio.

Secondo me l'unica soluzione e' invece di continuare a svergognarli ogni giorno, di resistere loro in ciascuna comunita', piccola e grande che sia, e mandare il loro il messaggio: non vi lasceremo trivellare ne qui, ne altrove.





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