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Friday, February 16, 2018

La Chiesa anglicana: rinunciare alla plastica per la Quaresima







Il famoso fioretto della quaresima e' un piccolo grande dilemma che si pone ogni anno a chi vuole rinuciare a qualcosa - dolciumi? caffe? sigarette? 
 
La Chiesa Anglicana propone un nuovo fioretto: rinunciare alla plastica. 

E' una idea bella e progressista. L'idea e' di evitare di usare prodotti con troppi imballaggi e/o inutili in modo da ridurre il consumismo e tutti i problemi ambientali collegati all'uso smisurato di plastica usa e getta. 

L'idea e' di Ruth Knight, l'ufficiale per le politiche ambientali della Chiesa d'Inghilterrra. Lei dice che e' la prima volta che dedicano la Quaresima ai problemi ambientali, ma che la salvaguardia dell'ambiente e' fra le cinque missioni della Chiesa stessa.

Per l'occasione e' stato creato un calendario come quelli dell'avvento, con ogni giorno un qualche cosa che si puo' fare per evitare la plastica e con riflessioni religiose in merito. Esempio? 

Compare vestiti di fibre naturali, riusare le buste di stoffa, comprare prodotti di tutti i giorni non-plastificati, come spazzolini per denti o guanti di plastica. Alcune di queste cose sono piu' difficili da fare, ma e' importante provarci, ed esserne coscienti. 

Sono abbastanza vecchia per ricordarmi i tempi in cui non era difficile comprare 100% cotone e 100% lana. Adesso e' tutto nylon, polyestere, acrilico e altre fibre sintetiche che non sono reciclabili. Quella e' tutta roba che finisce in discarica alla fine e con alta probabilita' di finire negli oceani in un modo o nell'altro.

Questo della Chiesa anglicana e' un altro passo in avanti nel mondo occidentale per cercare di arginare la catastrofe-plastica, sopratutto nell'ottica in cui ci si rende conto che non si puo' continuare in eterno a produrre e a gettare via plastica monouso, multiuso o nei vestiti. 

Siamo in sette miliardi a farlo. 

Come gia' scritto su questo blog sono molte le iniziative europee che iniziano a prendere forma in questo senso:  a dicembre l'unione europea ha annunciato delle misure stringenti per arginare il consumo di plastica e di creazione dell'immondizia, specie adesso che la Cina non vuole piu' prendere i nostri "prodotti reciclabili" che altro non sono che i nostri rifiuti.

Il Regno Unito ha preso altre misure: il divieto di usare microbeads nei cosmetici,  pezzettini piccoli di plastica usati per esfoliare la pelle. Theresa May ha anche creato un piano 25-ennale per l'eliminazione della plastica usa e getta. 

Per esempio saranno vietate cannuccie e cotton-fioc in varie parti del paese, arrivano buste di plastica a pagamento. 

Il programma Blue Planet II e' stato il programma piu' visto sulla televisione inglese del 2017.

Non ha importanza esattamente quale sia il mio rapporto con la Chiesa Cattolica, ma questo voglio dire. In Italia tutti gli indicatori mostrano un allontanamento progressivo dalla Chiesa, da chi frequenta la messa la domenica, fino ai matrimoni religiosi. E secondo me continueranno a perdere fedeli se non si aggiornano alle cose rilevanti alla vita del 21esimo secolo. Ci vogliono meno tabu di sesso, e piu' voglia di affrontare temi difficili, concreti e urgenti.

Perche' queste inziative vengono prese dalla Chiesa d'Inghilterra e non dalle parrocchie italiane? Ci vuole piu' attivismo, piu' attenzione alla vita vera, alle cose importanti. 
In Italia nessuno, o quasi nessuno, della classe politica parla di ambiente in modo continuato, e come priorita' assoluta. Si ogni tanto ci sono dei proclami sulla green economy, ma in realta' non ci sono vere inziative per il futuro, mirate ed costruttive. 
Il papa ha fatto la sua enciclica, ma ci vuole azione piu' concreta, localmente. 
E chi meglio della Chiesa Cattolica, a cercare di fare queste cose?  Perche' la Chiesa non decide attivamente di diventare la protettrice dell'ambiente? E questo non dal Vaticano, ma dalla Chiesa di quartiere.
Tutte le parrocchie dovrebbero essere dei bastioni di attenzione per l'ambiente: dal taglio selvaggio di alberi, alla cementificazione, dall'inquinamento delle fabbriche locali, ai fiumi sporchi. La Chiesa ha potere e questo potere deve essere usato per fare cose positive. Dovrebbero parlarne di piu', mettere pressione ai politici, sensibilizzare chi va in Chiesa, *volere* risultati.

Perche' le prediche sono sempre cosi monotone sull'accettare lo status quo, "pregare" e mai prendere azioni per cambiarlo questo status quo?

Dopotutto la vita, che la Chiesa dice di proteggere, non e' solo l'aborto o l'eutanasia, il divorzio o il sesso. La vita e' l'aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo, la natura attorno a noi.  Che senso ha proteggere i feti e poi esporre i bimbi ad un mondo malato?
L'ambiente e' fragile ed ha bisogno di una voce che lo difenda. L'ambiente non parla e non strilla, non vota e accetta tutto. Finche' un giorno silenziosamente si ribella restituendoci ogni insulto che le abbiamo dato, e moltiplicato nella forma di malattie, squilibri climatici, infertilita'. 
E al dila' della Chiesa sta a ciascuno di noi difendere l'ambiente ogni santo giorno, con le nostre piccole e grandi azioni quotidiane.









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