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Sunday, September 4, 2011

L'inutile Mauro Febbo


Non potro' mai dimenticare la prima volta che lo vidi, in uno studio televisivo, dove piu' o meno direttamente mi dava della "khomeinista", e dove a fine trasmissione mi urlo' che in Abruzzo il nucleare si sarebbe fatto perche' lo diceva lui!

Ora senza troppi giri di parole esce sulla stampa d'Abruzzo a dire che lui e' contrario al parco della costa teatina.

Un assessore regionale all'agricoltura che dice di essere contrario al Parco! Roba da non crederci! Nel 2011! Una visione piccola piccola, da uno che non e' mai uscito fuori dal suo piccolo mondo.

Non che non l'avevamo capito che Febbo fosse contrario al parco. Mauro Febbo e' lo stesso che a San Vito Marina con cosi tanta arroganza disse che nel parco si dovevano abbattere i frantoi.

Proprio uno che se ne intende di parchi!

Ma e' ovvio, a me almeno, che dell'agricoltura, dell'ambiente, a Mauro Febbo non gliene importi niente, altrimenti avrebbe fatto fuoco e fiamme a suo tempo contro il centro oli in Abruzzo, dall'inizio e qualsiasi fosse stato il suo ruolo politico. Altrimenti starebbe li a cercare di salvare Bomba dalle grinfie della Forest Oil o anche i nostri mari dalla Petroceltic. Invece non fa niente.

Continua a parlare di vincoli gia' esistenti, ma nella realta' dei fatti l'area e' preda alla speculazione edilizia gia' da un po - l'ecomostro Pagliaroli e' solo la punta dell'iceberg e gli assatanati delle villette stanno gia' li, pronti per partire.

Parla del fatto che il parco non si puo' fare perche' quella e' una zona densamente abitata. Ma quando mai?

Caro Febbo, mai sentito parlare della Costa Brava che Enrico di Giuseppantonio tanto decantava come modello di sviluppo per la provincia di Chieti, nuova "Catalogna d'Italia"? La Catalogna di Spagna e' un parco da Barcellona in su proprio per proteggere l'area dagli speculatori edilizi.

Ed e' proprio da questa considerazione che si vede che Febbo e' ancorato al 1960: secondo lui i parchi si devono fare in zone semi desertiche - in montagna, come se il parco fosse una cosa slegata dalla vita delle persone. Certo ci sono parchi che hanno ragione di esistere in totale isolamento dell'uomo, ma ci sono mille altri esempi attuali in cui invece il parco e' parte integrante della vita delle persone, che ne traggono benefici anche economici, e molto piu diffusi che per il palazzinaro di turno.

Sono il parco del Curone, il Gargano, le Cinque Terre. Tutti esempi di integrazione di vita nel parco e dove il parco ha portato a marchi, a turismo, a soldi per tutti e non agli speculatori e ai politici. Ma poi chi ci vuole andare al mare a vedere le villette? Per quello c'e' gia' Francavilla.

Quello che sconcerta e' che Febbo in teoria ci rappresenta a Roma sulla perimetrazione. Questo e' assurdo.

Non vuoi il parco? OK. Ma non puoi arrogarti il diritto di andare a Roma e di rappresentare una intera provincia di CITTADINI che invece il Parco lo vogliono.

Mauro Febbo e' un ragioniere con "la passione per la politica" come dice lui.Non votiamolo piu' - l'Abruzzo merita di meglio, merita uno con la "la passione per l'Abruzzo" e non per palazzinari e speculatori edilizi.

Vergogna.



1 comment:

Vincenzo said...

Speriamo sia solo inutile e non sia anche dannoso! E'Coordinatore del Tavolo
tecnico per il parco lui che non lo vuole...e non si dimette.