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Friday, July 29, 2011

Molta strada da fare ancora

I am hopeful that further permit awards in the Southern Adriatic may soon be forthcoming. Should this be the case then Northern would expect to start planning additional seismic activity shortly thereafter.
We continue to focus much of our human resources towards progressing the Southern Adriatic, the West of Sicily Thrust and Fold Belt where we are partnered with Shell, and the Sicily Channel and Ionian Sea areas.

Nutro fiducia che futuri permessi saranno annunciati presto per l'Adriatico meridionale. Se questo fosse in caso, la Northern Petroleum iniziera' a programmare le attivita' sismiche subito dopo.
Continuiamo a focalizzare le nostre risorse umane per andare avanti nell'Adriatico del Sud, nella Sicilia Occidentale e nel Folt Belt dove siamo in partnership con la Shell, nel canale di Sicilia e nel mare Ionio.

Derek Musgrove, direttore della Northern Petroleum,
ditta titolare di circa 25 concessioni petrolifere nei mari Italiani.

14 Luglio 2011


Il Ministero dell'Ambiente, dopo il decreto 128/10 varato un anno fa in seguito allo scoppio della piattaforma americana BP, ha deciso di bloccare quindici concessioni petrolifere nei mari italiani.

Una bella vittoria a chi vede le cose da lontano, una lavatura di faccia a chi segue la faccenda piu' da vicino.

Si sapeva un anno fa che quelle concessioni sarebbero morte perche' sorgevano tutte vicino, troppo vicino alla riva. Sono ben contenta che siano tutte state non consegnate perche' sorgevano a 4, 5, 6, chilometri da riva. Una vera follia.

Ma e' alle altre che occorre pensare e che come sempre passano in sordina finche' e' troppo tardi.

Si, la Prestigiacomo ha bocciato questi 15 pozzi, ma intanto la Northern Petroleum si appresta a trivellare meta' litorale di Puglia e parte della Sicilia Orientale. Anche la MOG pensa di riperimetrarsi e riprovarci in Abruzzo. La Audax vuole trivellare a Pantelleria, e anzi questa isola e' totalmente circondata da concessioni.

Abbiamo una legge veramente inutile: 5 miglia sono solo 9 chilometri e sono uno specchio per le allodole.

Intanto se un ci pensa, questo vuol dire che prima del 2010 ciascuno poteva trivellare dove meglio gli pareva e infatti cosi cercavano di fare petrolieri d'Inghilterra, d'Irlanda, d'America e d'Australia.

In Abruzzo per esempio volevano piazzarci pozzi, desolforatori e navi FPSO a cinque chilometri da riva.

Adesso invece, nel 2011, tutto quello che e' a 9 chilometri non va bene, ma a 9 chilometri piu epsilon invece si.

Come se il mare, l'acqua, il petrolio o l'inquinamento conoscessero limiti legali. Che differenza c'e' fra 8.5 chilomenti e 9.2?

Come detto ad infinitum, una legge cosi e' troppo blanda e serve solo a rabbonire la gente, come quando Ms. Prestigiacomo annuncia: sono solo ispezioncine sismiche.

In California il limite e' 160 chilometri da riva. In Florida 200. Come possiamo pensare che 9 chilometri (o 20 nel caso di riserve marine) possano essere sufficienti, in un paese che non brilla per protezione dal suo mare, per risorse in caso di incidenti, per prevenzione?

Intanto le ditte si fanno furbe. In molti casi e' facile per loro riprendere le carte, e smussare i confini per rientrare nel limite dei 9 chilometri. E' quello che e' stato fatto per la d149 in Puglia!

Infatti basta andare a vedere cosa dice la Northern Petroleum sul suo sito ufficiale in merito al decreto 128/10 della Prestigiacomo:

Il decreto secondo loro:
  • Has no impact on Northern’s current reported reserves of 53.2 mmboe in Italy;
  • Has no significant effect on the exploration prospectivity of the Southern Adriatic;
  • Continues to have no significant impact on the exploration prospectivity of the West of Sicily Thrust Belt, however a successful application was submitted to reshape part of one application which fell within the zone covered by the Decree; and
  • Has had a greater, but largely limited, effect upon other offshore areas where near shore gas is the predominant target.
In soldoni in data 14 luglio 2011, dicono che nessuna delle loro concessioni e' affetta dal decreto - la Puglia e la Sicilia petrolizzate dalla Northern Petroleum possono quindi continuare tranquillamente.

La Northern Petroleum ha in questo momento:

9 permessi in Puglia,
21 permessi in Sicilia
6 permessi nel mare Ionio

Di questi nessuno parla.

Con enorme fatica io e Guido ci siamo messi a raccogliere testi, a scriverne. Alcune persone e gruppi hanno risposto positivamente, altri invece pensano che non sia affar loro, o che "ci pensera' un altro".

Invece no, occorrebbe sapere guardare al di la del proprio naso, e qualche volta, diventare grandi, prendersi le proprie responsabilita.

Ma mi sa che sono tutti al mare.

Speriamo che tenga.


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