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Saturday, October 17, 2009

CSUN e la foresta tropicale


California State University at Northridge e' la mia universita'. Northridge e' una zona di Los Angeles, a nord di Santa Monica, dove vivo.

Mercoledi' 21 ottobre ci sara' il cosidetto "Sustainability day", con vari seminari sul cambiamento del clima, su cosa si puo' fare per fermarlo, e con altre considerazioni ambientali, dal piccolo al grande. Alla fine della giornata andremo a raccogliere le arance e a visitare l'orto (non botanico, ma proprio l'orto con i pomodori e il sedano) dell'universita'.

Anche io sono invitata a parlare agli studenti sulla questione petrolio in Abruzzo. Qui c'e' pure l'articolo sul giornale dell'universita' . Ricordo ancora le parole di Remo Di Martino a suo tempo che piu' o meno suonavano cosi': se lei non la smette verro' a dire a suoi studenti che lei e' antidemocratica! Invece, guarda qua...

Ovviamente gli americani sono fra i piu' spreconi di energia e di acqua e del pianeta, e abbiamo ancora molta strada da fare, in ogni senso. Pero' la cosa interessante secondo me, e che si avverte fortissima la necessita' di cambiare, e di iniziare almeno a risparmiare, ad usare energia da fonti pulite e tutti si sentono coinvolti. Spesso, come del resto vuole la mentalita' corrente americana, sono gli individui o piccoli gruppi a fare la differenza. Da soli e senza che glielo obblighi nessuno.

A suo tempo, George Bush non volle ratificare i trattati di Kyoto che Clinton si era impegnato a fare alla fine della sua legislatura. Le citta' di Los Angeles e Seattle decisero allora di farlo da sole. Kyoto prevedeva che occorresse abbassare le proprie emissioni di anidride carbonica del 7% entro il 2012, rispetto a quelle del 1990.

Qual'e' il risultato? Che Seattle ha raggiunto e superato gli obiettivi di Kyoto nel 2005, abbassando le proprie emissioni di anidride carbonica dell'8%, e Los Angeles nel 2008, entrambe con svariati anni di anticipo. Mille altre iniziative si sono aggiunte a questa, New York ha deciso di piantare un milione di alberi in dieci anni (finora ne hanno piantati 250,000) e Boston ha aumentato del 300% il suo armamentario di energia solare. Molte citta' si sono dotate di un piano energetico per il futuro improntato sulle energia rinnovabili.

Una decina di giorni fa si sono riuniti mille sindaci, qui a Los Angeles, per affermare l'impegno di fare anche loro lo stesso e di arrivare, volontariamente, a raggiungere gli obiettivi di Kyoto entro il 2012. Il governo centrale ha stanziato per queste citta' circa 2.7 miliardi di dollari, circa 1500 milioni di euro, per aiutarli.

Nel suo piccolo, la nostra universita' ha un gruppo dedicato di Physical Plant Management, cioe' di persone che si occupano della distribuzione di energia e di efficienza sul campus e che si sono messi in testa, da soli, di abbassare le emissioni di anidride carbonica. Il capo si chiama Tom Brown ed e' un portento di energia e di idee. Negli anni ha portato avanti piccoli e grandi cambiamenti.

Il 30% della nostra elettricita' arriva dai pannelli solari che sono stati installati sui parcheggi delle macchine. Si prevede che ne vengano presto costruiti altri. Il generatore di energia del nostro campus manda tutti i suoi scarti di anidride carbonica ad una foresta tropicale costruita apposta per assorbirli. E cosi' anidride carbonica, mista ad acqua e potassio, vengono rilasciati in maniera controllata e vanno ad alimentare le piante di questa foresta ad-hoc.

Il progetto si chiama CSUN subtropical rain forest. Praticamente otto stazioni che rilasciano CO2 sono circondate da terreno e piante tipici dei climi subtropicali e l'anidride carbonica viene assorbita quasi al 100% dalle piante che la usano per la loro crescita. Tre anni fa il sito era un pezzetto di terra abbandonato, ora e' una piccola foresta.

Vengono smaltite cosi' circa 125 metri cubi di CO2 e sei galloni di acqua al minuto
che tornano sottoterra, nel frattempo sono cresciute 125 piante tropicali, tulipani ed ibischi. L'universita' ci ha vinto vari premi, anche a livello nazionale e ci hanno lavorato assieme studenti, tecnici e professori.

Ogni tanto leggo di storie cosi anche in altre parti d'Italia. E l'Abruzzo? La Stati prima o poi si decidera' a fare qualcosa di buono anche lei? O continuera' a vivere nell'ombra dei suoi colleghi per sempre?

Leggo anche che il governatore Gianni Chiodi presto arrivera' negli USA. Spero che in questo viaggio si renda conto di come funziona per davvero la democrazia e che prima o poi decida di svegliarsi dal suo lungo sonno, in cui rifiuta di sentire le argomentazioni dei cittadini contro le estrazioni petrolifere e di fare il suo dovere di proteggere la sua regione.

L'Abruzzo petrolifero intanto va avanti, nella piu' totale assenza di lungimiranza e di amore, ne per la terra, ne per le generazioni future.




Fonti: Seattle-climate,
CSUN1, CSUN2, CSUN3 Los Angeles Times

9 comments:

supertramp said...

Travaglio a Pineto. Lega nord: solo altre calunnie su Berlusconi

Travaglio spiega pure che non sanno difendere e gestire il loro territorio come nel caso del terremoto o della ‘petrolizzazione’.

fonte:
http://www.pagineabruzzo.it/notizie/news/Teramo/21858/Travaglio_a_pineto_lega_nord_solo_altre_calunnie_su_berlusconi.html

maria rita said...

.. spiegaci meglio giosue' - cosa ha detto travaglio sulla petrolizzazione dell'Abruzzo...

ciao - grazie delle foto, iniziero' a metterle su presto.

giosuè said...

“Le centrali a carbone sono un pericolo?”: incontro pubblico a Savona

Maria Rita D’Orsogna, fisico e docente universitario in conferenza video dalla California affronterà il tema “Centrali a carbone: uno sguardo da oltre oceano”.

fonte:
http://www.ivg.it/2009/10/19/le-centrali-a-carbone-sono-un-pericolo-incontro-pubblico-a-savona/

giosuè said...

maria rita la notizia di travaglio a pineto come dalla fonte e tutto lì, cosa abbia detto sulla petrolizazzione dell'abruzzo non lo so, ma forse si riferiva ai nostri politici, magari se qualcuno ci è andato può postare qui per ulteriori informazioni, sul web non c'è altro.
ciao!

Anonymous said...

IL PERCHE DEL PETROLIO.

Dalle notizie di ieri sul telegiornale:
Si parlava di una grande piattaforma che dovrebbe alimentare l'italia per almeno il 10% del metano richiesto.

Berlusconi parlava del grosso problema della dipendenza dell'italia per le energie, petrolio, metano ed anche energia elettrica.
L'italia dipende dall'estero.
Una nazione come la nostra non è autosufficente in nessuna risorsa energetica.

Credo sia questo il motivo della petrolizzazione in tutta l'italia,
Questo però non considera della così alta concentrazione abitativa e dello scempio ambientale sul nostro territorio,
logico in questo caso i politici possono solo pensare ai numeri.

Ci sono cose però che sfuggono a molti.
Da qualche anno si sta proponendo la politica dello spiazzamento dell'agricoltura.
Molti contadini già chiudono i battenti per lo scarso guadagno, viene poi proposto l'estirpazione dell'intera azienda vitivinicola in cambio di soldi,
certo, l'europa sta scoraggiando in tutti i modi la super produzione del vino in italia,
non è che per tabacco, pomodori, pesche mele latte ecc. vada meglio però,
quindi c'è proprio un grosso segnale di recessione in agricoltura.
Con questa situazione perchè non promuovere invece la coltivazione di colza?
L'olio di colza può essere semplicemente addizionata al gasolio per l'alimentazione di tutti i veicoli diesel,
com'è noto a molti, l'alcool e l'olio di colza sono dei combusibili vegetali ben accettati dai motori diesel, magaei semplicemente diluiti al 50% renderebbe l'italia già autonoma per il 50% del gasolio consumato.
Favorendo questa produzione e riducendo l'introito da idrocarburi allo stato, l'itala acquisterebbe un'autonomia che si potrebbe protrarre ben oltre quei vent'anni di estrazione petrolifera.
Tutti potrebbero tornare in agricoltura e magari costruire dei grossi fondi affittuari e tornare come una volta a vedere immense distese di un solo colore come era un tempo per il grano, oggi per la colza.
Immagino già lo slogan, "COLZA:UN COMBUSTIBILE VERDE PER L'ABRUZZO."

Saluti Nicola.

Anonymous said...

Caro Nicola, è almeno da una decina di anni che vado parlando di alcool etilico da addizionare alla benzina ricavabile da: barbabietle da zucchero, da canne da zucchero, da uva di bassa gradazione, da patate, da frutta non "assorbita" dal mercato e anche di silvicoltura collegata alla produzione di cippato per riscaldamento per non passare poi all'enorme potenziale rappresentato da solare termico, fotovoltaico, sfruttamento delle correnti marine, ecc.ecc.ecc. NON INTERESSA AGLI INDUSTRIALI E AI PETROLIERI, E QUINDI I POLITICCHI NON SENTONO L'ESIGENZA DI PREMERE L'ACCELERATORE IN QUEL SENSO. Ho ancora forte il ricordo di quella norma "antifotovoltaico" sui tetti di edifici pubblici di 2 anni fa che ha fatto ridere mezza Europa.... ma aspetta.... fammi ricordare....in quale regione fu proposta una simile idiozia ?????
Facciamo un quiz ??
Ma ci pensate cari amici quanto ci guadagnerebbe il territorio abruzzese, l'economia abruzzese, la salute degli abruzzesi se si realizzassero questi per per ora sembrano sogni ????? L'agricoltura, settore PRIMARIO.... ma solo per soggetti lungimiranti, non certo per politicchi talpoidi che per dare una mano indiretta al petrolio o al gas, propone una legge regionale ( all'ultimo secondo ) inserita in una norma omnibus peraltro con la certessa di approvazione ...( ed infatti nessuno l'ha letta ... tranne qualche rompiscatole...ma dopo l'approvazione )sostanzialmente antifotovoltaico........ mentre i cittadini si facevano in 6 per scongiurare la deriva petrolifera.......SinceraMente....vergogna !

SinceraMente said...

P.s.
nella notizia di cui parla Nicola, ci si riferiva all'enorme piattaforma di rigassificazione nell'alto Adriatico probabilmente
come quello nei sogni del gatto e la volpe adottati da Ortona, NON SONO ORTONESI.............
Peccato che questi impianti siano, in caso di piccolissime perdite, di una pericolosità unica, si parla di nubi di gas che viaggiano a pelo d'acqua ed esplodono alla minima scintilla o innalzamento repentino di temperatura ( Viareggio docet ! ) E' molto più sicuro un elettrodotto che porti energia dal deserto del Sahara ! Oppure ogni tetto dotato di fotovoltaico, microeolico, solare termico. MA E' MAI POSSIBILE CHE SI VADA SEMPRE ALLA RICERCA DI SOLUZIONI CHE CREINO DIPENDENZA DA UN MERCATO DI MATERIE PRIME NON RINNOVABILI E COSA ANCORA PIU' GRAVE, GESTITE IN REGIME DI MONOPOLIO ??????
Es. Petrolio, Uranio, Gas.....
E magari per ottenerli, ci inventiamo pure qualche guerra, genocidio, così ci distruggiamo 2 volte, la prima per derubare la materia prima e la seconda per respirare i residui della loro combustione, così sono contente pure le industrie farmaceutiche. Salute a tutti, dal Paese dei balocchi !

Anonymous said...

Cara MR,
tu scrivi giustamente che forse Gianni Chiodi imparerà dal suo viaggio in AMerica cosa sia la democrazia.
Racconto un aneddoto divertente.
il nostro ministro della difesa Ignazio La Russa (sigh!) è stato al Columbus Day a New York. Pensava di fare la solita gita da vip a spese dei cittadini italiani, invece ha trovato dei connazionali che per le strade di NY lo contestavano con cartelli e proteste verbali. Abituato alle usanze italiche ha chiesto a due poliziotti del luogo di allontanare i dimostranti che turbavano il suo piacevole sggiorno. I poliziotti gli hanno replicato che esprimere la propria opinione, anche contestando o dimostrando in Usa è sacro, a patto che si rispettino le leggi. Allora, La Russa, per non smentirsi nemmeno oltre Oceano, ha incaricato i suoi 'gorilla' di intimidire i contestatori...
Questi non impareranno mai, la vera rivoluzione deve partire dai cittadini. Ma siamo pochi, troppo pochi e davvero disorganizzati...

Per chiudere con una nota d'ottimismo: il nome del figlio di La Russa, sulle cui competenze culturali e professionali non mi esprimo, stranamente compare in un sacco di consigli d'amministrazione di aziende molto amiche del governo berlusconi (tipo impregilo). STrane coincidenze in questa strana italia...

ciao, hp

giosuè said...

Val di Sangro, l'Abruzzo virtuoso.

La tesi è dello storico Costantino Felice.

Il filo di questo diverso tipo di sviluppo era legato, in qualche modo, anche al ruolo politico giocato a livello nazionale da Remo Gaspari?
«No. Anzi, la linea gaspariana fu, allora, clamorosamente smentita. Gran parte della Democrazia cristiana stava proprio dietro al cosiddetto modello Sangro Chimica. La linea gaspariana di industrializzazione era, infatti, quella classica della Cassa del Mezzogiorno che proprio in Val di Sangro fu smentita».
Quel filo dello sviluppo virtuoso è andato smarrito oggi?
«Rischia di essere smarrito. Certo, se si facesse il Centro Oli a Ortona e si realizzasse un processo di sviluppo basato sugli idrocarburi, verrebbe sconfessata quella linea di sviluppo virtuoso che è anche la linea della regione dei parchi. Il nostro problema è sempre quello di conciliare l'industrializzazione con il fatto che l'Abruzzo è la regione dei parchi. Finora questo modello ha retto ma sarebbe a rischio se venissero realizzati questi disegni di industrializzazione».

fonte:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/val-di-sangro-labruzzo-virtuoso/2112717