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Thursday, August 27, 2009

Petrolio di fine estate: Cremona e Calabria


Della raffineria Tamoil di Cremona abbiamo parlato tante volte su questo blog, in particolare qui e qui. Il sottosuolo' e' tutto inquinato, perche' hanno seppellito robaccia vicino alla raffineria per risparmiare soldi. Hanno inquinato le falde acquifere, compreso quelle che la gente usa per annaffiarci gli ortaggi e per riempirci le piscine. I tumori, guarda caso, a Cremona scoppiano.

A scoprire l'inquinamento, nel 2001, la Tamoil stessa. Volevano ampliare il proprio stabilmento e nel fare le indagini geologiche scoprono il fattaccio, compreso che le falde idriche erano inquinate. Ma non dicono nulla a nessuno.

Occhio non vede, tasca non duole.

E siccome nessuno fa i controlli, l'acqua di quelle falde continuava ad essere usata per irrigare i campi e per riempirci le piscine di tutte le societa' di canottaggio. Per sei anni la Tamoil lo sapeva e non ha detto niente. Una sola ditta di canottaggio non usava l'acqua della falda inquinata, guarda caso IL CRAL TAMOIL.

Strana coincidenza, eh?

Nel 2007 questa storia del terreno contaminato finalmente viene fuori. Chuidono sei piscine. L'acqua risulta positiva agli idrocarburi. Il limite in Italia e' di 350 microgrammi per litro. A Cremona ne trovano 70,000 per litro.

I soliti cerchiobottisti dicono che va tutto bene. La Tamoil dice che non e' colpa sua. Loro sono arrivati nel 1986 e quei fusti inquinanti sotto la raffineria sono li dal 1950. Dunque non e' colpa loro.

Da allora periodicamente le piscine vengono chiuse per rischi di scoppi, per puzze, per inquinamento per incendi. L'ultima volta ieri, 2009, 27 Agosto. La gente si lamenta di bruciori alla gola, prurito alle narici, mal di testa, nausea. Sara' idrogeno solforato? Chissa'.

Nessuno impara la lezione. Nessuno multa la Tamoil. La salute delle persone e' un optional. Sono sicura che nel 2010 faro' un altro post su un altro scoppio. Andiamo avanti cosi.

Passiamo alla Calabria, terra quasi totalmente regalata alla malavita, anche qui, perche' nessuno ha il coraggio di combattere il malaffare.

Nel mare di Locri, Siderno e Roccella Jonica qualche petroliere dai pochi scrupoli decide di lavare la propria nave e lascia dietro se tre chiazze di varie miglia di lunghezza (un paio di chilometri) di petrolio ed inquinando il mare, che in teoria dovrebbe essere dei turisti, e della vita marina. Le autorita' hanno raccolto 4,000 metri cubi di petrolio finora.

L'assessore all'ambiente per la Calabria, Silvio Greco dice

Non sono piu' tollerabili simili attacchi all'ecosistema marino-costiero della Calabria. Il criminale sversamento di prodotti derivati da idrocarburi e di catrame colpisce una delle aree piu' importanti nel Mediterraneo per la nidificazione delle tartarughe caretta caretta e pregiudica in maniera irreversibile gli equilibri tra l'atmosfera e la colonna d'acqua marina, con la relativa trasmissione di contaminanti nella rete trofica

La Calabria, come d'altronde le altre regioni italiane, non ha i mezzi e gli strumenti idonei che sarebbero necessari per affrontare una simile situazione


Con un giorno di ritardo Stefania Prestigiacomo decide di venire in soccorso. Manda la Castalia a ripulire tutto. Il contratto con loro infatti e' stato riattivato in Agosto 2009, giusto in tempo. E poi decide di monitorare i tracciati radar e satellitari per individuare i responsabili. Dice:

E’ intollerabile il ripetersi di questi casi di “pirateria ambientale”. Ci impegneremo al massimo per individuare e sanzionare con la massima durezza i responsabili di questi reati.

Ma anche qui, tutte queste sono belle parole e nulla di piu. Caro assessore all'ambiente, cara ministra. E' prima che succedono i fattacci che occorre pensare, agire, prevedere. Qui alla Exxon per avere causato la morte di 85 uccelli gli hanno fatto pagare $600,000 dollari. Che multa gli diamo a questi tizi che hanno inquinato il mare calabro?

Speriamo che la durezza decantata dalla Prestigiacomo sia un po piu' costosa dei mille euro che ha pagato l'ENI a Ravenna per un simile sversamento in mare di idrocarburi.

Andiamo avanti cosi'. Da Giuseppantonio, il silenzio ancora. Chissa', stara' confabulando con Gianni Chiodi o con Remo Gaspari su come gestire questa creatura del blog che non vuole star zitta. Purtroppo per me, in Italia la democrazia non e' una cosa seria e tutti fanno quello che gli pare, petrolieri, politici, qualche volta anche i cittadini.


Fonti: Corriere della Sera, Il sole 24 ore, Comitato per la difesa del territorio, Corriere della Sera 2

6 comments:

Anonymous said...

Nel frattempo, la Grotta Azzurra di Capri riapre. Per qualcuno di questi illuminati politici italiani si è trattato solo di un falso allarme, di un tentativo di creare polemica ideologica per finire sui giornali.
Polemica ideologica? E l'acqua diventata marrone, l'acqua schiumosa e oleosa? E i marinai che si sono sentiti male?
Chi ha controllato che l'area della Grotta Azzurra sia nuovamente agibile? In soli 2 giorni l'ecosistema marino si è autopurificato e la situazione è tornata normale? Sarà merito di uno degli interventi 'miracolosi' della Prestigiacomo, quella che ama i poli petrolchimici e poi racconta in giro che lei (lei, con le sue mani) ha risolto il problema del delta del Po, riconvertendo la letale centrale Enel in una a carbone 'pulito'.

Perfetto. meno male che ora in italia abbiamo tutti questi politici del fare. Ci stanno risolvendo annose magagne e ci lanciano nel progresso e nella modernità.

Intanto, perfino Putin e Sarkozy rinunciano alla festicciola per celebrare i 40 anni di dittatura di Gheddafi. Ma Berlusconi...

hp

giosuè said...

I veleni di Tito Scalo.

Siamo in Basilicata, l’immagine è quella di una regione fantastica, con una natura incontaminata ma Tito Scalo, comune di 7.000 abitanti in provincia di Potenza, è un vero e proprio inferno; un territorio di interesse nazionale a causa dell’inquinamento industriale. La zona è annoverata come una tra le più alte a rischio perla salute.

fonte:
http://www.lucacoscioni.it/node/5096640

video:
http://www.fainotizia.it/video/i-veleni-di-tito-maurizio-bolognetti-intervista-giuseppe-di-bello22-agosto-2009

giosuè said...

Sversamento idrocarburi, 500 uomini al lavoro per la bonifica della costa calabrese

Proprio di fronte a Roccella sono state gia' raccolte decine di quintali di materiali e per terra c'è una modesta quantità di catrame.

fonte:
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=%20767

giosuè said...

UN MARE DI IDROCARBURI DENTRO LO IONIO PUGLIESE di Nazareno Dinoi

La responsabile dell’Arpa non ha dubbi. «O gli scarichi industriali - dice la dottoressa Spartera - oppure le navi in transito che rilasciano in mare ciò che non dovrebbero ». Una via del mare molto trafficata da petroliere e scafi commerciali diretti e in partenza dalla raffineria Eni e dal siderurgico di Taranto.

fonte:
http://www.terranews.it/sos-territorio/2009/08/un-mare-di-idrocarburi-dentro-lo-ionio-pugliese-di-nazareno-dinoi

giosuè said...

Fiaccolata commemorativa a Falconara per l'incidente del 1999

"Ci siamo recati in tanti davanti alla raffineria affinchè non si dimentichi l'incidente del 1999...le rappresentanze sindacali e le istituzioni non c'erano, i due operai che persero la vita sono stati commemorati anche con un momento di preghiera."

fonte:
http://www.sprintonline.com/news/attualita/3608-fiaccolata-commemorativa-a-falconara-per-lincidente-del-1999.html

supertramp said...

Un golpe criminale si aggira per l’Italia - parte II

Zio Remo Gaspari, il padrino della politica abruzzese

All’incirca un mese fa a Cupello (paese dell’Alto Vastese) c’è stato un incontro pubblico, alla presenza del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e di Remo Gaspari, un nome che fuori d’Abruzzo non dice assolutamente nulla ma che è stato tra i protagonisti della DC regionale negli ultimi decenni (e la sceneggiatura era la stessa nazionale che tutti conosciamo ...). Argomento ufficiale della serata: lo sviluppo d’Abruzzo e le energie rinnovabili. Dopo il comizio di Chiodi, la dott.ssa Maria Rita D’Orsogna (ricercatrice in una delle più prestigiose università statunitense, e che vanta collaborazioni con università di tutto il mondo, dal Canada all’Australia, quindi non proprio una sprovveduta...) ha chiesto la parola, per poter fare una sola semplice domanda a Chiodi: cosa ne sarà del futuro dell’Abruzzo e delle concessioni petrolifere che (dati ufficiali del Ministero per le Attività Produttive) occupano quasi metà regione? E’ stata fisicamente strattonata e spintonata mentre Chiodi e il suo vicino di tavolo la insultavano pesantemente. Insulti estesi ad alcune persone che hanno tentato di difendere la dott.ssa D’Orsogna dall’aggressione fisica.

fonte:
http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=2592