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Tuesday, August 25, 2009

A Enrico di Giuseppantonio


*** Per vedere la situazione dei pozzi petroliferi in Italia si puo' andare sul sito del Comitato Abruzzese per la Difesa dei Beni Comuni. Un altra descrizione sui Rospi petroliferi di Vasto e' data da Allegria di Naufragi ***

Bene, visto che sono passati dieci giorni da quando gli ho scritto, e visto che la situazione petrolifera resta prigioniera del non fare politico, non posso fare altro che pubblicare la lettera che ho scritto al nostro presidente della provincia, Enrico di Giuseppantonio.

Ricordo che il 31 dicembre del 2009 scade la moratoria sulle operazioni petrolifere in Abruzzo, senza che vi sia nessuno strumento che protegga la nostra regione.

Ricordo a tutti che il presidente della provincia di Chieti si e' impegnato ad adoperarsi contro il petrolio nel concreto. L'ha promesso a Lanciano, il 19 luglio del 2009. Finora di concreto non ha fatto nulla, se non appuntare Remo di Martino - paladino del si al centro petrolfiero di Ortona - ad assessore al turismo, senza che nemmeno quest'ultimo fosse stato eletto. Bella roba.

Se c'e' una cosa che non sopporto e' di essere presa in giro. Quando uno da' la propria parola sarebbe bene mantenerla. Appena scritto questo email, il segretario del presidente, Antonello Antonelli, mi rispose dicendomi che diGiuseppantonio mi avrebbe contattato l'indomani.

Bene, questo "indomani" di dieci giorni fa non e' mai venuto. Se pensano che siccome sono fisicamente lontanta me ne sto zitta, si sbagliano di grosso.

Qui altre richieste di convocazione con il presidente di regione, Gianni Chiodi, portata avanti dagli amici del Comitato per la difesa dei beni comuni, nel teramano. Anche li, non ci sentono bene i nostri politici. Che delusione questo Gianni Chiodi.

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Gentile Dr. Di Giuseppantonio,

sono Maria Rita D'Orsogna, e le scrivo da Los Angeles, di nuovo in merito alla questione petrolio.

Come forse lei sapra' la ditta Vega Oil ha deciso di trivellare le coste antistanti Ortona, con una piattaforma a soli sette chilometri dalla costa, in acque profonde solo trenta metri e per circa cinque chilometri sotto la crosta terrestre.

Tutto questo in una democrazia vera non succederebbe. Le ricordo che lungo le coste atlantiche e pacifiche degli USA non si mettono piu' piattaforme in mare a meno di ben 160 km dalla costa e questo dal 1969.

Cosa c'e' da fare nel concreto? C'e' tempo fino al 25 Settembre per presentare osservazioni al Ministero dell'Ambiente per contrastare questa nuova proposta di trivellare l'Abruzzo. Le associazioni di cittadini si stanno gia' mettendo all'opera per farlo.

Nello specifico occorre che:

1) La provincia deve presentare delle proprie osservazioni contrarie al progetto della Vega Oil SpA. Le associazioni di cittadini si stanno gia' muovendo in questo senso ma non possono essere lasciate, ancora una volta, sole.

Serve un segnale FORTE da parte delle isituzioni legate al nostro territorio. Quando un cittadino ha contattato i tecnici del ministero e ha chiesto come mai rilasciassero sempre tutte le autorizzazioni, si e' sentito rispondere che NESSUNO ha mai presentato delle osservazioni contrarie entro i termini previsti dalla legge (60 giorni dalla pubblicazione dell'avviso sui
giornali).

Se necessario, la provincia si faccia carico di pagare un consulente
ESPERTO ed INDIPENDENTE che la aiuti nella redazione delle osservazioni.

2) La provincia supporti attivamente il lavoro svolto dalle associazioni.
In particolare, occorre che la provincia sia COFIRMATARIA delle osservazioni che i cittadini stanno preparando. Bisogna far capire ai tecnici del ministero che c'e' un fronte comune che unisce istituzioni e semplici cittadini nel dire no al petrolio.

Le manderemo le nostre osservazioni appena saranno pronte.

3) La provincia puo' coinvolgere attivamente i comuni del suo territorio chiedendo ai sindaci di aggiungere le singole amministrazioni cittadine alla lista dei firmatari delle osservazioni al ministero.

Le ricordo che e' UN DOVERE proteggere ed informare i cittadini, anche
perche' lei ha promesso che si sarebbe impegnato concretamente a proteggere la costa teatina dagli attacchi del petrolio.

Bene: questo e' il momento di darsi da fare concretamente e di iniziare a produrre dei documenti ufficiali con il marchio della provincia. Vacanze o non vacanze i petrolieri si portano avanti con il proprio lavoro.


Da ultimo, le faccio notare come sia diverso l'atteggiamento delle istituzioni locali verso il problema del petrolio da nord a sud del nostro paese.

IN VENETO: Sono stata invitata ad un convegno a Venezia, a parlare del tema petrolio. Ci saranno il presidente della regione Veneto, Galan, i tre presidenti della provincia di Venezia, Padova e Rovigo e tutti i sindaci del comprensorio, compreso quello di Venezia.

IN LOMBARDIA: Sono stata a parlare ad una platea molto ampia e alla presenza di vari sindaci ed amministratori locali nel mese di Giugno. I Lombardi sono stati tutti uniti e compatti nel dire no, compresi i vari ministri che vivono nella zona. Dopo solo un mese dalla mia visita,
l'attivismo dei lombardi ha costretto la ditta proponitrice delle estrazioni petrolifere
a domandare il ritiro delle autorizzazioni.

In Abruzzo invece, salvo pochissime eccezioni, siamo governati da una classe politica poco lungimirante e ferma agli anni del dopoguerra italiano, al miraggio della ricchezza portata dal petrolio.

Grazie,

Maria Rita D'Orsogna

9 comments:

mario franco basilico said...

Bene, questo "indomani" di dieci giorni fa non e' mai venuto. Se pensano che siccome sono fisicamente lontana me ne sto zitta, si sbagliano di grosso.
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Il vero guaio per i nostri politici è che Lei Prof.ssa lavora fuori dai confini Italiani ed è fisicamente lontana; se fosse qui sarebbe tutto più semplice per loro perché, gli acari, dentro i confini nazionali sono infallibili.

Anonymous said...

Lorenzo Luciano (http://allegriadinaufragi.blogspot.com/2009/08/3-rospi-fanno-29-pozzi.html) ci fa notare che i pozzi davanti alla costa di Vasto sono già 29 (!)
Di Giuseppantonio e Chiodi possono continuare a trincerarsi dietro il loro ipocrita e colpevole silenzio, ma non possono negare l'evidenza. Come non possono più fingere di non sapere i cittadini abruzzesi: basta aprire gli occhi e guardare verso il mare.
Spetta solo ai cittadini, come accaduto in Brianza, l'onere di 'costringere' istituzioni e amministrazioni a prendere provvedimenti. Altrimenti, si è capito, i politici sono lieti di favorire ogni business in grado di assicurare anche a loro rendite economiche e d'immagine presso le potenti multinazionali.
Intanto, la Grotta Azzurra di Capri chiude per inquinamento e la Prestigiacomo va a fare una bella recita ad Auronzo di Cadore sulle Dolomiti dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Sempre che la Prestigiacomo e il governo non decidano necessario trivellarle, o cementificarle o costruirci centrali elettriche, a carbone 'pulito', turbogas, ecc...

Meno male che Brunetta, ministro per la Funzione Pubblica, quello che getta fumo negli occhi scatenando guerre sociali tra poveri intervistato da La Repubblica, cita tra i progetti per il progresso d'Italia l'approvazione della legge sul nucleare...

evviva!

hp

giosuè said...

maria rita link rotto:
Qui altre richieste di convocazione con il presidente di regione, Gianni Chiodi
(http// di troppo).
ciao!

maria rita said...

grazie, ho aggiustato i link. EdG ha una pagina su facebook. Risponde a tutti, ma proprio tutti i commenti (spesso su feste, festini, sul sapore delle olive e altre stupidaggini).

Qualcuno gli ha scritto del petrolio in Abruzzo, e non ha detto nemmeno una parola!

Che schifo.

mario franco basilico said...

L’assessore al turismo dovrà essere una persona molto abile perchè avrà un ruolo importantissimo, dovrà dimostrare che quelli che si opponevano alla petrolizzazione dell’Abruzzo avevano torto, dovrà portare tante persone, di qualsiasi ceto sociale, a trascorrere le vacanze nelle località interessate alla petrolizzazione, dovrà favorire varie manifestazioni attrattive, è indispensabile far cambiare opinioni agli operatori turistici, dovranno diventare loro sostenitori; finita l’operazione di petrolizzazione, anche i produttori di vino, per continuare a vendere il loro prodotto, dovranno starsene zitti perché se continueranno a manifestare andranno contro i loro interessi e non li aiuterà nessuno, li faranno morire di fame, ma se vorranno pubblicizzare i loro prodotti, potranno sperare anche del sostegno dei vari Assessori, come gli operatori turistici; il resto della popolazione, non conterà nulla.

supertramp said...

Inquinamento nella Locride: prosegue l'attività della Guardia Costiera

Numerose macchie di idrocarburi sono state avvistate sottocosta nei pressi del porto di Roccella Jonica. I mezzi disinquinati hanno provveduto a recuperarlo e conferirlo a terra presso ditte specializzate.

fonte:
http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=46670&Itemid=86

giosuè said...

altra fonte:

AMBIENTE/ Calabria: petrolio riversato in mare: scatta l’emergenza


L’assessore regionale all’ambiente Silvio Greco ha così commentato la vicenda: "non sono più tollerabili simili attacchi all'ecosistema marino-costiero della Calabria. Il criminale sversamento di prodotti derivati da idrocarburi e di catrame colpisce una delle aree più importanti nel Mediterraneo per la nidificazione delle tartarughe caretta e pregiudica in maniera irreversibile gli equilibri tra l'atmosfera e la colonna d'acqua marina, con la relativa trasmissione di contaminanti nella rete trofica".

fonte:
http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=36125

giosuè said...

INQUINAMENTO. Legambiente: "Inaccettabile l'assenza di controlli sulle coste"

E' un fatto gravissimo che la convenzione con il consorzio d'imprese Castalia sia stata rinnovata solo a fine luglio, dopo tagli, lungaggini burocratiche e sette mesi di sospensione del servizio.

fonte:
http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=24489

supertramp said...

Marea nera in Calabria, petrolio da nave

Sino ad ora sono stati raccolti circa quattro metri cubi di catrame, ma, ha spiegato Greco, "visto che si parla di una macchia estesa svariate miglia nautiche, è ovvio che questo da solo non basta".

CHI INQUINA E' SENZA DIO, APPELLO DEL PAPA

fonte:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_1647251271.html