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Thursday, October 30, 2008

L'ENI ad Augusta




2011: qui un morto al porto di Augusta
durante le operazioni di pulizia degli idrocarburi di scarto da un deposito galleggiante. Vapori e scoppi.


Il triangolo della morte siciliano e' il territorio fra le citta' di Priolo, Augusta e Melilli, in provincia di Siracusa. Qui sorgono varie industrie petrolchimiche, anche dell'ENI, e la vita e' una sorta di roulette russa contro la comparsa di tumori e malattie.

Anche qui, come a Gela e come riporta il quotidiano online Guidasicilia, nascono bambini deformi, con i genitali malformati, con gravi allergie, con problemi respiratori e cardicaci. Ci sono aumenti di tumori alla trachea, bronchi, polmoni. Su 100 morti 30 sono dovuti a tumori legati all'inquinamento dall'industria petrolchimica. Le falde idriche sono sempre piu' inquinate. Sversamenti a casaccio, nessun controllo. Dal 1979 si registrano morie di pesci, e mostri marini: pesci con due code, molteplicita di occhi. L'industria della pesca e della lavorazione del sale sono scomparse e cosi' pure l'agricoltura. L'intera matrice ambientale siracusana e' stata totalmente stravolta. Non va bene.

Queste cose sono note, ne abbiamo discusso sui vari blog e tutta la stampa italiana ne parla da tempo, anche se nessuno fa nulla. Siccome e' una morte a responsabilita' diffusa (governanti, popolo civile troppo molle, petrolieri e mafiosi) nessuno si sente in dovere di fare nulla. E non va bene. Si tratta di vite umane.

Naturalmente la regina degli inquinatori ad Augusta e dintorni e' l'ENI che con la sua controllata Polimeri Europa e Syndial (gia' nota come Enichem) gli ha inquinato tutta la zona, compresa la baia marina con emissioni incontrollate di mercurio.

Ripropongo il tema perche' i cari amici dell'ENI continuano a dire che senza le estrazioni petrolifere moriremo di fame. Questa e' pura demagogia, oltre che una offesa a chi di fame muore per davvero. La morte per fame e' solo un modo per spaventare la gente, la morte per tumore e' vera.

Ecco qui un filmato su Augusta, i suoi tumori, la sua gente. La cosa che mi fa piu' tristezza, oltre all'ignavia dei petrolieri, e' che ci sia un senso di diffusa rassegnazione fra la maggior parte della gente, che fa si che i petrolieri ne approfittino. Piccole associazioni pero' iniziano a muoversi e a darsi da fare. Come e' facile intuire pero' e' difficile mettere la retromarcia, e molta gente dice: cosa possiamo fare adesso che e' stato gia' tutto fatto? Adesso che occorrerebbe rimediare a sessanta anni di petrolio? Il petrolio e' una scelta quasi irriversibile. Io non lo voglio questo per l'Abruzzo.

NOI SIAMO ANCORA IN TEMPO PER EVITARE TUTTO QUESTO, ed occorre che siamo sempre piu' numerosi, compatti, decisi. Andare a Roma per salvare la scuola dall'ascia del ministro Gelmini va bene, ma spero che possiamo mostrare la stessa determinazione nel salvare la nostra terra.

Non e' vero che non abbiamo scelte. Che o moriamo di cancro o di fame. C'e' sempre una scelta nella vita, sempre. Ci vuole solo coraggio e scegliere la vita ed un progresso vero. Nelle parole del parroco di Augusta, padre Palmiro Pistullo:

"Quanto vale la vita delle persone che vivono in questo territorio? Perche' i nostri bambini nascono in forte percentuale con delle malformazioni. I nostri giovani si ammalano e muoiono di cancro. Le persone che vanno in pesnsione non arrivano a godersela. Di fronte a tutto questo che ci si ostina a chiamare progresso, io onestamente non sono d'accordo."



4 comments:

Tatone Massimo said...

Allora mi domando e dico....c'è inquinamento, pericolosità sulla salute, distruzione del suolo e del territorio, ci sono i fatti...ma gli organi competenti...cosa fanno??? mha!!!!

Anonymous said...

Spero che almeno gli abitanti di Ortona leggessero questo post.
Se mi dovesse succedere a me quello che ho visto nel filmato, saprei cosa fare, senza ombra di dubbio.
Peccato che ai miei compaesani, gli parlo di questi problemi ma, loro si preoccupano per Del Piero.

Anonymous said...

L'alternativa alla petrolizzazione gia' esiste, per l'Abruzzo.
Informiamoci, domandiamo, pretendiamo.

www.costaetrabocchi.com

Tatone Massimo said...

sono state raccolte più di 2150 firme per salvare l'insediamento eni....strano!!!! chi avrà firmato??? facendo due calcoli i dipendenti eni e tutti le aziende che lavorano per loro...bene bene