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Tuesday, July 9, 2013

Trivelle nel Vesuvio


In alto:  Campi Flegrei, Gennaio 2017

In basso: Napoli, 1944 foto del Vesuvio da militari alleati durante la guerra










22 Dicembre 2016 


We propose that magma could be approaching the CDP at Campi Flegrei, a volcano in the metropolitan area of Naples, one of the most densely inhabited areas in the world, and where accelerating deformation and heating are currently being observed  

Giovanni Chiodini, 


[CDP sta per critical degassing pressure]



By a review of all the available data of drillings performed at Mofete, from 1979 to 1987 by AGIP and ENEL companies, and using a numerical simulation (TOUGH2®), we evaluate the thermal and pressure perturbation of the reservoirs, and the possible induced seismicity, due to extraction and reinjection of fluids, at different depths and temperatures. The results are fundamental in planning a sustainable geothermal energy production in urbanized and high volcanic risk areas.


Da Exploitation of geothermal energy in active volcanic areas:
A numerical modelling applied to high temperature 
 Mofete geothermal field, at Campi Flegrei caldera



Precisiamo comunque che si parla di perforazioni scientifiche ad altissima tecnologia - ecco il motivo dei costi - che non hanno nulla a che vedere con le perforazioni che si fanno in altri ambiti di tipo industriale


Da "Perforazione dei Campi Flegrei per studiare il supervulcano"




"possible induced seismicity due to extration and reinjection of fluids"

"These results are fundamental in planning a sustainable geothermal energy 
production in urbanized and high volcanic risk areas"



  

 Their simulation suggested that by drilling between two and four wells to a depth of approximately 2 km (1.2 mi), enough geothermal heat could be gathered to sustain a five megawatt electric plant 

What’s more, since Campi Flegrei’s geothermal activity is spread over an area of around 100 sq km (39 sq mi), the region could potentially accommodate several such plants.

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Un articolo pubblicato a Dicembre 2016 su Nature Communication da un gruppo di ricercatori italiani guidati da Giovanni Chiodini dell'INGV di Bologna rivela che i gas che siedono nel sottosuolo dei Campi Flegrei vicino Napoli sono arrivati ad un livello critico.

I movimenti sotterranei di questi grandi volumi di gas ad alta pressione potrebbero scatenare il cedimento delle rocce che li contengono e causare attivita' vulcanica.


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L'area e' sempre stata attiva: fin dagli anni 1950 ci sono segni che il vulcano va lentamente risvegliandosi. Anni intensi sono stati il 1983-84, con centinaia di microterremoti e innalzamento del terreno di circa 1.8 metri in due anni. Poi le cose si sono calmate. Dal 2005 ad oggi si osserva di nuovo attivita' nel sottosuolo. La terra si alza di nuovo, piu' lentamente rispetto agli anni ottanta, ma in modo costante. Siamo ora a 40 centimetri in dieci anni. Sciami sismici ed episodi visibili di degassamento idrotermico in superficie sono comuni.

Come per tutte le cose del sottosuolo prevedere esattamente come e quando futuri movimenti dei gas sotterranei, e della terra si svolgeranno, e' impossibile.

E infatti

It is not clear whether this unrest will culminate in an eruption and if it does over what timescale this will occur.
 
Pero', come sempre, la prevenzione non guasta. L'ultima eruzione del Vesuvio ci fu nel 1944, con un ciclo di circa venti anni - questo vuol dire che siamo abbastanza indietro e che la pressione si sta accumulando sotto Napoli da piu di sessanta anni.


Va senza dire che l'area e' densamente popolata con tre milioni di persone.

L'ultima cosa che gli serve e' "lo sfruttamento sostenibile delle risorse geotermiche". E infatti, come scritto sotto, ci sono vari progetti (al momento fermi perche' mancano gli 8-9 milioni di euro necessari) per bucare l'area per studiare il sottosuolo - in teoria. Solo che se un va a vedere ai congressi, e sulle riviste scientifiche si parla spesso, troppo spesso, di sfruttamento (sostenibile, per carita'!) delle risorse geotermiche, e della costruzione di impianti ad hoc.

Secondo i loro calcoli (per amore della scienza, certo!) trivellare dai 2 ai 4 pozzi a circa 2 chilometri di profondita' porterebbe all'estrazione di energia geotermica che potrebbe alimentare una centrale da 5 MW.

Addirittura, l'ENI dice che siccome l'area e' grande, si potrebbero costruire molteplici impianti!

E la sismicita' indotta?

Niente paura. Hanno deciso che al massimo massimo si arrivera' a scosse di magnitudo 2, e nulla piu'.

Ma ... avevano detto che trivellavano per motivi scientifici, per capire cosa accade nel sottosuolo. Se gia' sanno, prima ancora di cominciare, che le loro trivelle porteranno solo a terremoti di magnitudo due, allora vuol dire che gia' sanno tutto del sottosuolo.

Perche' studiare ancora allora?

Misteri italiani.


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9 Luglio 2013




E cosi, siccome hanno pochi problemi in Campania, hanno ben pensato di trivellare anche Napoli.

Si tratta dei Campi Flegrei, per la precisione, una caldera vulcanica che e' tutto quel che resta a ovest di Napoli dopo una serie di eruzioni vulcaniche in era geologica. L'ultima eruzione c'e' stata nel 1538.

Dal 2003 l'area e' un parco nazionale, ci fanno il vino DOC, si possono vedere le fumarole da cui escono vapori, ci sono 24 crateri, fra cui alcuni diventati laghi e la Solfatara, considerata la casa del dio del fuoco, Vulcano.

Ci sono anche subisdenza e del bradisismo, e cioe' il graduale innalzarsi o abbassarsi del terreno a causa di spostamenti di magma nel sottosuolo, che dura da millenni e che ovviamente si accompagna a terremoti di entita' lieve, in generale.

E infatti "bradi" sta per lento, "sisma" per movimento.

L'area di Pozzuoli e' specialmente nota al resto del mondo per questo fenomeno, documentato anche dai reperti archelogici e dalle colonne del Macello Romano. Le bande che si vedono nella foto sono resti fossili lasciati da coralli e molluschi nei tempi in cui le colonne erano sommerse dall'acqua e da cui si puo' vedere il continuo innalzarsi ed abbassarsi del terreno.



Fra il 1968 e il 1972 c'e' stato un periodo di bradisismo positivo, con innalzamento della superficie di 1.7 metri, e poi fra il 1982 e il 1984 di altri 1.8 metri. Quest' ultimo e' stato correlato ad uno sciame sismico, la cui punta piu' elevata fu il terremoto del 1984 di magnitudine 4 Richter. Attualmente siamo in un periodo di discesa del terreno.

Insomma, un territorio affascinante e ballerino.

Bene, adesso a complicare le cose arrivano anche le trivelle.

L'idea e' nota gia' da qualche tempo: trivelliamo fino a 3.8 chilometri sotto la crosta terrestre per "monitorare" le attivita' sismiche del vulcano e per dare "pronti avvisi" in caso di cedimento.

Il programma si chiama Campi Flegrei Deep Drilling Program - CFDDF.

L'area scelta e' nei pressi di Bagnoli e le operazioni sono gia' iniziate.

Uno dei responsabili del progetto si chiama Giuseppe di Natale, dell'INGV, intervistato da Reuters dice che

...The Campi Flegrei, are densely populated and therefore even small eruptions, which are the most probable, fortunately, can pose risks for the population. That is why the Campi Flegrei absolutely must be studied and monitored. I wouldn't say like others, but much more than the others exactly because of the danger given that millions of people live in the volcano.

I campi Flegrei sono densamente abitati e per questo, anche piccole eruzioni, che sono le piu' probabili, fortunatamente, pongono rischi alla popolazioni. E' per questo che i Campi Flegrei assolutamente devono essere studiati e monitorati. Direi non come gli altri, ma molto piu' degli altri, esattamente a causa dei rischi, visto che milioni di persone vivono nel vulcano.


Dicono proprio cosi - vivono "nel vulcano".

Il progetto e' sovvenzionato dall'International Continental Scientific Drilling Programme e pare ovviamente una cosa giusta, monitoriamo fluidi sotterranei e magma, stiamo attenti e allertiamo le popolazioni per tempo.

Ma e' veramente solo per questo grande amore della conoscenza che si fa tutto questo?

E' veramente per allerare il cittadino medio dei rischi e dei pericoli?

Se uno cerca un po, trova un articolo dove viene intervistato lo stesso De Natale, pubblicato su Nature, dove dice che oltre i tremila metri ci si aspetta di trovare fluidi di acqua calda ad alta pressione, e che

Although the technology is still experimental, such fluids could one day be extracted and used in a geothermal plant, with a tenfold increase in efficiency compared to classic geothermy.

Sebbene la tecnologia sia sperimentale, questi fluidi potrebbero essere un giorno estratti ed usati in un impianto geotermico, con efficenza dieci volte superiore alla geotermia classica.

Ah ecco!

E cosi' a Maggio 2012 fanno un convegno sullo "Sfruttamento sostenibile dell'energia geotermica nei centri urbani" .

Notare che in Italia e' tutto sostenibile.

Nei centri urbani!

Anche il sito "www.denaro.it" parla di questo convegno da cui e' venuto fuori che trivellare Pozzuoli e' "un tesoro per la Campania" perche' "vale due centrali nucleari" e che portera' alla trasformazione dell’ex area industriale di Bagnoli in una centrale geotermica all’avanguardia

e che

dal meeting internazionale emergono ulteriori conferme all’ipotesi di sfruttare la geotermia come principale alternativa alle fonti energetiche tradizionali.

Si dice anche che

finora gli unici stabilimenti presenti nel Belpaese sono i 32 impianti della Toscana, ma qui al Sud non se ne conta nemmeno uno. Ritardi dovuti non solo alla scarsa lungimiranza delle classi dirigenti, per decenni sorde a qualsiasi discorso di sfruttamento energetico “non convenzionale”, ma anche a polemiche su presunte catasfrofi ambientali sistematicamente connesse a ogni iniziativa che abbia a che fare con aree a rischio.
E infatti, non per niente sono aree a rischio....

Comunque sara' tutto fatto in tranquillita' perche' ci sono centraline, esperti, sicurezza, controlli, premure, tutto certificato e all'avanguardia.

Tutto bene allora?

Bendetto De Vivo e' invece un docente dell'unversita' di Napoli che dice che le trivelle nei Campi Flegrei portrebbero portare a terremoti, esplosioni e inquinamento, riportando in superficie metalli pesanti e componenti tossiche.

Nel 2009 ci fu un tentativo simile in Islanda dove ci si e' dovuti fermare perche' le trivelle hanno incrociato magma a 2,100 metri di profondita'. Questo e' pericoloso perche' porebbe portare a sciami sismici e il fatto che si sia cosi vicini a un centro urbano rende il tutto ancora piu' preoccupante.

In Svizzera, a Basilea hanno provato a fare lo stesso: pozzo da geotermia in citta'.

E poi...

Poi c'e' stato uno sciame sismico prima ed il terremoto da 3.4 Richter, e la fine dell'avventura da geotermia.

Danni da 9 milioni di dollari.

E in California, dove si voleva fare la stessa cosa, geotermia a 3.2 chilometri sotto la crosta terrestre hanno deciso per precauzione di bocciare il progetto a circa 100 km da San Francisco, perche' in zona sismica e troppo pericoloso.

Ecco, io non so, i dubbi restano, e spero che qualcuno abbia spiegato alle popolazioni che anche se magari i rischi sono bassi, le conseguenze potrebbero essere terribili per Napoli.

Ma... li hanno quantificati poi i rischi?

Perche' non basta dire "e' tuttapposto" ma ci vorrebbero dati.

E come sempre ... non sarebbe meglio prendere "O sole mio" e metterlo anche su tutti i tetti di Napoli invece che trivellare una zona vulcanica?









3 comments:

Marco Mucciarelli said...

Forse le è sfuggito che il progetto è stato rigettato da MISE/UNMIG alcune settimane fa: http://unmig.mise.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=537&numerofasi=4

maria rita said...

Grazie mille della segnalazione. Il post e' di vari anni fa. Il diniego e' della settimana scorsa.

maria rita said...

Grazie mille della segnalazione. Il post e' di vari anni fa. Il diniego e' della settimana scorsa.