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Wednesday, May 1, 2013

Stoccaggi selvaggi

Ecco l'Italia sognata da Corrado Passera. Flavio Zanonato, ex sindaco di Padova, da me votato quando vivevo li, spero che lei voglia cambiare rotta. 


 

Come gia' detto, grazie all'amico Passera, in Italia c'e' adesso la mania dello stoccaggio di gas con altri otto campi da aggiungersi ai 15 e ai 352 pozzi gia' esistenti.

Ecco allora cosa significa tutto questo nella pratica come comunicatomi da Ezio Corradi, vicepresidente del Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, e che riguarda il costruendo campo di stoccaggio Stogit a Bordolano, Strada Provinciale 25.
Periferia di Bordolano, in provincia di Crema. 

17 Febbraio 2013

250 metri dalle prime case, dal Santuario Madonna della Neve, dalla cascina della Neve, dall'Enoteca "la Gatta Ubriaca", dalla cascina Colombara.

300 metri dall'Agriturismo "La Corte dei Semplici". 

500 metri dal Laghetto di pesca sportiva "Il Laghetto" sede di gare di pesca sportiva.

In teoria campagna.

Due strutture metalliche del Cluster B costruite nel 2009 (su terreno agricolo secondo il Piano Regolatore allora in vigore) ed in funzione dal luglio 2010 senza piano di emergenza esterna.

Nuova torre di perforazione alta 30 metri con la "mission" di perforare quattro nuovi pozzi al Cluster B, pozzi che faranno parte del "Progetto Bordolano Stoccaggio di Stogit" compresa una nuova centrale di compressione del metano da 55 MW ed emissione di fumi a 520 gradi con PM2.5, NoX, CO, CO2 in un raggio di oltre 20 km. 

Il "Progetto" prevede lo stoccaggio di metano sotto il Parco Oglio Nord, sotto sedici Comuni, tra le Province di Brescia e di Cremona e a "soli" 1.100 metri dalla sorgente sismogenica complessa nota all'INGV con la sigla ITCS002INF, capace di generare in qualsiasi punto sismi di Magnitudo 6.1 (ndr sisma del Friuli 1976: Magnitudo 6.3).
Sulla torre di perforazione e sui Cluster e su altre strutture sono state posizionate tre maniche a vento a bande rosse e bianche per indicare la direzione del vento: chiaro segnale di uso di gas pericolosi per chi ci lavora: nessuno ha ancora avvisato gli abitanti di quanto sta avvenendo.

Anche al Cluster A, più vicino al paese di Bordolano con le prime case a 90 (novanta) metri e dove il nuovo Piano di Governo del Territorio preve un piano di lottizzazione per costruire nuove case, sono incomincaite le operazioni di scarifica del terreno per la realizzazione di altri tre pozzi.

I nuovi pozzi realizzati servono a velocizzare i tempi di immissione ed estrazione del metano, con quali riflessi sul sottosuolo non è dato di sapere nemmeno dai progetti presentati. 

Tutto ciò avviene con le "autorizzazioni" legali del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dei Beni Culturali, del Ministero dello Sviluppo Economico ed il Nulla Osta dell'Ufficio UNMIG  di Bologna che ha invitato Stogit ad "attenersi alle normative che regolano l'uso degli esplosivi".

Tra l'indifferenza e l'ignorante superficialità del Parco Oglio Nord, dei Sindaci di Bordolano, Castelvisconti, Azzanello, Corte de' Cortesi con Cignone, Robecco d'Oglio, Olmeneta, Casalmorano, Annicco, Paderno Ponchielli, Casalbuttano, Quinzano d'Oglio, Verolanuova, Pontevico, Borgo San Giacomo.

Solo i Comuni di Verolavecchia e Soresina hanno espresso "osservazioni" contrarie a tutela dei loro cittadini.    

Nei giorni scorsi sono arrivati i supporti tecnici con container atrezzati con una rossa "cabina di regia pressurizzata" della società Halliburton e della società Schlumberger, le cui "specializzazioni ed attività" si possono ricercare in internet.

Chi difende il territorio ed i suoi abitanti? Dov'è il principio di precauzione?

Dall'Emilia Romagna arriva invece questa altra bella testimonianza di pozzi dismessi dall'ENI, in stato di semiabbandono che si vogliono resuscitare anche qui per fare stoccaggio. Le foto me le manda Betta Sala.

Si tratta del pozzo Bagnolo 2 nei pressi di Canolo,  frazione di Correggio, provincia di Reggio Emilia. 



Dice Betta:

Dopo 31 anni, questo è lo stato in cui versa il Pozzo Bagnolo 2, (petrolio) profondo 4,6 Km, tra Canolo e Bagnolo. Dopo 31 anni, c'è ancora puzza di petrolio, era lì sotto i miei piedi.
E' stata una sensazione orribile.
L'odore c'è, tipo di benzina. Mi domando la terra in che condizioni si trova....

Io questa roba non la voglio.

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