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Tuesday, December 13, 2011

Comunicato stampa Oceana sulle trivelle nei mari Italiani


Grazie a Nicolas Fournier dalla sede Oceana di Bruxelles. E grazie a Hermes Pittelli per avermi aiutato con gli indirizzi della stampa. Spero che ci si renda conto che queste cose non piovono dal cielo - ci e' voluto un bel po' di energia e di tempo per mettere tutto assieme.

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13/12/2011

L’ESPLORAZIONE DEGLI IDROCARBURI IN ITALIA METTE A REPENTAGLIO GLI ECOSISTEMI DELL’ADRIATICO E DELLO STRETTO SICILIANO

Le balene, i delfini e le tartarughe marine sono tra gli esemplari della fauna marina messi a repentaglio dalle attività di perforazione al largo

Oceana é allarmata per la recente evoluzione nello sfruttamento delle risorse idrocarburiche lungo le coste italiane che mettono a repentaglio l’integrità del fragile ecosistema marino e la sopravvivenza della popolazione costiera. L’organizzazione, che si occupa della conservazione dell’ambiente marino, incita Corrado Clini, il recentemente nominato Ministro dell’Ambiente, e il governo Italiano a fermare il leasing delle nuove perforazioni al largo e a porre in essere una moratoria su tutto il Mar Adriatico per proteggere quest’area così importante e ricca dal punto di vista biologico; richiama inoltre gli altri leaders a de-carbonizzare il settore energetico italiano e ad investire nelle energie rinnovabili.

“Le aree soggette alla perforazione per ottenere gli idrocarburi sono vicine a delle aree marine protette ed ad altri siti di fondamentale importanza nello stretto di Sicilia che sono siti cruciali per la riproduzione di specie migratorie rare come gli squali bianchi, i tonni o le tartarughe marine”, ha dichiarato Nicolas Fournier, coordinatore dell’ufficio di Oceana di Bruxelles. “Il governo italiano deve dare il buon esempio contro l’aumento dello sfruttamento degli idrocarburi se non vuole mettere a repentaglio l’economia costiera e la qualità dell’ambiente marino. Non vogliamo dover assistere ad un altro disastro come quello del Deepwater Horizon nel Mediterraneo e tuttavia questa eventualità rimane molto alta a causa dell’incompleto quadro normativo europeo sulle piattaforme al largo”.





© OCEANA. Juan Cuetos. Spiaggia con fuga di carburante. Perdita di carburante dalla barca Don Pedro. Ibiza, Spagna.



© OCEANA/ Carlos Minguell. Flabellina rosa (Flabellina affinis) su un’alga. Secca delle Bocche di Puglia, Brindisi, Italia.



© OCEANA/Keith Ellenbogen. Fondo marino con piante acquatiche (Posidonia oceanica). Isola di Pantelleria, Italia.

In particolare, crea preoccupazione la recente approvazione, da parte del Ministero Italiano dell’Ambiente, di permettere alla compagnia britannica Northern Petroleum di condurre delle esplorazioni sismiche al largo della costa sud della Puglia, in un’area che si estende per più di 6,600 km2 e che é limitrofa a nove zone speciali di conservazione (ZSC) integrate nella Rete Ecologica “Natura 2000”, ad un Parco Nazionale, a delle Aree Speciali Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM) in base alla Convenzione di Barcellona e ad un’Area Marittima Protetta in base alla legislazione italiana (Elenco Ufficiale delle Aree Protette del 27/04/2010).

Queste aree sono di estrema importanza per conservare la biodiversità europea dato che sono state specificatamente scelte per le loro straordinarie caratteristiche nazionali e che proteggono delle specie a rischio di estinzione, delle specie rare e degli habitat dalla crescente pressione antropogenica.

Dopo aver recentemente acquisito dati sismici nelle acque pugliesi, talvolta in siti molto vicini alla costa (7.3 miglia), Northern Petroleum sta pianificando di cominciare il perforamento al largo nel primo semestre del 2012.

Questi piani di sfruttamento saranno nocivi per 65 km2 di Posidonia oceanica Virginale che fiorisce al largo delle coste pugliesi, che é un habitat “prioritario” in base alla Direttiva europea. Questo habitat marino non é solo un’area di fondamentale importanza per la cova di svariate specie di pesci e di crostacei ed un fondamentale bio-indicatore dell’integrità dell’ecosistema, ma serve anche ad assorbire in maniera efficace il diossido di carbonio. Degli studi sui servizi degli ecosistemi stimano che il valore di questo habitat così particolare si aggira intorno a più di 14.000 Euro per ettaro. A rischio é anche la tartaruga caretta (Caretta caretta), classificata come specie a rischio dall’Unione Nazionale per la Conservazione della Natura, che si sposta per vaste aree del Mar Adriatico durante la sua migrazione. L’area é inoltre abitata da balene e cetacei, ivi inclusi gli zifi, le stenelle striate e i tursiopi, che in passato sono stati trovati incagliati a terra con lesioni causate dalle attività di esplorazione sismica.

“Lo scopo ultimo delle compagnie petrolifere é di perforare lungo tutta la costa adriatica, mettendo a rischio non solo la fauna marina ma l’intera comunità e lo stile di vita che sono strettamente legate per generazioni a un mare sano, tra cui la pesca e il turismo” ha dichiarato la Dottoressa Maria R. D’Orsogna, professore di Fisica alla California State University (Northridge) ed esperta di petrolio e gas. Ha aggiunto che “sarebbe incosciente autorizzare lo sfruttamento petrolifero in un ecosistema così delicato, con un perenne rischio di esplosioni, di perdite o di scarico in mare che metterebbe continuamente a rischio queste acque virginali.”

Ancora più preoccupante é che simili operazioni siano state annunciate per l’intera costa italiana orientale e per la Sicilia, dove le operazioni di approvazione da parte delle autorità competenti sono già cominciate. Queste includono, tra l’altro, i progetti sottoposti ad approvazione della compagnia irlandese Petroceltic tra l’Abruzzo e le isole Tremiti, della compagnia inglese Spectrum Geo per l’enorme area di 30.000 km 2 di esplorazione sismica che si stende su tutta la costa adriatica da Rimini al sud della Puglia, o per la compagnia australiana Audax Energy che richiede di perforare lo stretto di Sicilia in un’area molto sensibile dal punto di vista ambientale che include Talbot, Pantelleria e le rive Avventura.

1 comment:

Harley said...

Molto interessante. Questo post verrà riportato, citando l'autrice, nella sezione dedicata alla prof. MR nel forum www.profumodimare.forumfree.it