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Thursday, October 1, 2009

La censura Moratti


Saras recognises the importance of safety and protecting the environment.
www.saras.it

La storia di Massimiliano Mazzotta mi rattrista e mi fa rabbia nello stesso tempo.

Massimo e Gianmarco Moratti. Il primo e' il presidente dell'Inter sposato con Emilia Bossi, detta Milly, che milita nel partito dei Verdi, il secondo e' marito della 'ecologissima' Letizia Moratti, che regala le bici ai dipendenti di Milano e che mette l'ecopass per migliorare la qualita' dell'aria ai milanesi. Che bravi questi Moratti.

I due di cui sopra pero' sono anche i proprietari della Saras, la raffineria piu' grande del mediterraneo, e una delle piu' inquinanti. Questa raffineria fu installata dal padre dei signori Moratti, Angelo nel 1962. I suoi metodi erano un po', come dire, poco ortodossi. Angelo Moratti inizio' con una raffineria simile a Melilli, in provincia di Siracusa. Questa raffineria era in realta' un rottame texano che stavano smantellando da Longview (Texas) perche' obsoleta.

Mr. Moratti senior venne, la prese e la mollo' ai siciliani. Bell'affare, eh?

Nel corso degli anni, a Siracusa come a Sarroch le raffinerie Moratti non hanno portato altro che devastazione ambientale, malati, incidenti di vario genere. Ogni tanto muore qualcuno, ogni tanto c'e' una fuga di gas. Sfondano i limiti legali un giorno si e uno no. Fanno affidamento nella rassegnazione del popolo.

Un giovane regista leccese-milanese pero', Massimiliano Mazzotta, decide di fare un documentario sulla vita a Sarroch. Si parla di tutte le verita' scomode della Saras, delle analisi fatte male, dei pesci allo zolfo, dei morti. La cosa triste di questo e' dopo quasi 50 anni di Saras nessuno degli abitanti pareva sapere cosa uscisse dall'Ecomostro dei Moratti. Nessuno sa che la puzza di uova marce e' l'idrogeno solforato. Nessuno gli ha spiegato che quella roba fa male.

Il Mazzotta inizia a proiettarlo in giro per l'Italia, all'accademia di Brera, a Cagliari, nella stessa Sarroch, a Roma. La notizia di questo video vero ma scomodo, incuriosisce i Moratti. E' meglio che nessuno sappia e che l'Italia pensi ai Moratti come ai proprietari dell'Inter, o al massimo come quelli delle biciclette di Letizia.

A Marzo del 2009, arriva a Mazzotta una a raccomandata dagli uffici legali della Saras: blocca ogni altra proiezione del tuo video. Come se fossimo in un regime stalinista. Come se la liberta' di espressione non esistesse. Quanta paura hanno i Moratti che la verita' venga fuori?

Mazzotta decide di non lasciarsi intimidire, e continua a proiettare il suo video per l'Italia durante tutta l'estate. Qualche volta ci riesce, qualche volta no.

I Moratti continuano a mettergli i bastoni fra le ruote con tutto il loro potere, economico e sociale. C'e' il sequestro della pellicola, la resituzione del materiale (legalmente filmato) all'interno della raffineria, citazioni presso il tribunale di Cagliari.

Subito si vedono le persone con la spina dorsale e quelle che invece non ce l'hanno. Il Festival internazionale di reportage ambientale di Genova, coraggiosi difenditori della verita' ne annulla la proiezione. L'Ecologico International Film Festival di Lecce invece gli assegna il primo premio ex-aequo per la rabbia militante con cui documenta la delittuosità di un sistema industriale.

Qui c'e' l'intervista a Mazzotta come fattagli da L'Espresso. I Moratti non hanno mai voluto partecipare ad un dibattito pubblico e preferiscono far fare il lavoro dai loro avvocati, cosi' poverini non devono rovinare la loro immagine di signori della Milano per bene.

Intanto, la Saras torna a colpire. In estate muoiono tre operai perche' inalano idrogeno solforato.
Proprio ieri 30 settembre una nube bianca, fatta di polveri cancerogne, proveniente dalla raffineria avvolge tutta la citta'. Dopo un po' si innalza la fiaccola del desolforatore con una lunga fiammata nera.

Qualcuno paghera' multe? Qualcuno decidera' di installare misure di sicurezza piu' forti? Qualcuno fara' una indagine seria sugli abitanti di Sarroch? E' piu' facile zittire Mazzotta e pensare al campionato di serie A.

Infatti, per tutta risposta la Saras indice una delicata conferenza dal titolo vuoto: "L'ambiente come fonte di sviluppo, la salute come principio di vita”.

A Milano forse, non a Sarroch.

Altri post su Sarroch:
Saras1, Saras2, Saras3, Saras4



4 comments:

supertramp said...

EMERGENZA AMBIENTE ABRUZZO*** UNA CAMPAGNA CONTRO LA “PETROLIZZAZIONE” DELLA NOSTRA REGIONE *** Confcommercio Chieti ed Emergenza Ambiente Abruzzo - rete di 60 associazioni e cittadini - insieme per dire no al petrolio

Un no grande alla petrolizzazione dell'Abruzzo, colorato e visibile sarà presto affisso in tanti negozi ed esercizi, degli affiliati alla prestigiosa associazione di categoria, una accoppiata inedita per ribadire che la modernità e il suo sviluppo passerà sempre più attraverso la salubrità e la bellezza dei luoghi.

fonte:
http://www.pescaraonline.net/scheda_piazzasalotto.asp?sk=115

giosuè said...

Trivelle in mar Grande per cercare il petrolio. E’ protesta

Il Comitato condanna «sia l’atteggiamento dei Ministeri e delle Soprintendenze ma soprattutto l’inconsistenza dell’azione svolta dagli Enti locali e particolarmente del Sindaco quale tutore della salute pubblica, che ancora una volta si sono dimostrati inadeguati a rappresentare di fatto gli interessi dei cittadini e il bene del territorio.

fonte:
http://www.tarantosera.com/DettaglioNews.asp?idN=9599

giosuè said...

maria rita leggi è importante!

Lo scandalo del petrolio lucano finisce sul tavolo dei ministri

Una volta tanto al cronista si sostituisce il parlamentare. Nel senso che il deputato Donato Lamorte (Pdl, area strettamente finiana) ha steso e rivolto ai ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dello Sviluppo economico, Claudio Scajola

fonte:
http://www.terranews.it/news/2009/10/lo-scandalo-del-petrolio-lucano-finisce-sul-tavolo-dei-ministri

YX said...

http://www.youtube.com/watch?v=EWfUIk1uDHE

http://www.youtube.com/watch?v=cfW6i2RmxI4

http://www.youtube.com/watch?v=dWpIC6CXiJE