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Thursday, March 15, 2018

Norvegia: la petrolditta di stato Statoil cancella l'oil dal suo nome e diventa Equinor. Meno petrolio, piu rinnovabili





Per quarantacinque anni si e' chiamata Statoil ASA, ed e' la piu' grande ditta petrolifera di Norvegia, responsabile dell'enorme ricchezza del paese.

Ma ora decidono di cambiare.

Non si chiameranno piu' Statoil ma Equinor. Equi come equita', equilibrio, uguaglianza; Nor come Novergia.

Il capo della ditta si chiama Jon Erik Reinhardsen e dice che il mondo cambia, e cosi pure Statoil dovra' cambiare per forza di cose. Dicono che vogliono essere alla guida della transizione energetica che si svolge sotto i nostri occhi e quindi non solo cambiano nome ma anche focus.

La Statoil-Equinor e' del 67% nelle mani del governo di Norvegia ed e' stata grazie a lei che il paese ha accumulato 1 trillione di dollari in fondo pensioni, una cifra esorbitante. Anche il fondo ora non e' piu' investito in petrolio e gas, visto che non e' considerato prudente far dipendere troppo le sorti economiche del paese da un settore solo.

E cosi, gia' dal 2017 e' stato deciso che entro il 2030 fra il 15 e il 20% delle sue operazioni dovranno dirette verso soluzioni diverse dalle fonti fossili, aumentando gli investimenti in eolico offshore e solare. E' dal 2014 che la Statoil-Equinor investe nel vento.

I costi del "rebranding " sono di circa 30 milioni di dollarie la cosa interessante e' che il nome Equinor ora appartiene ad un veterniario di Oslo che pero' cedra' il suo nome al governo.

Certo, sono sempre petrolieri nella loro essenza, ma il fatto che questi cambiamenti vengano da una ditta che e' nata petrolifera e che non vuole morire tale la dice lunga su dove il mondo sta andando.

E l'ENI? Arriveranno a scoppio ritardato anche qui? Faremo come Marchionne, l'ultimo a parlare di automobili elettriche? Contineueremo a trivellare lo stivale a piu' non posso?

Purtroppo per i petrolieri pero' il loro tempo finira', prima o poi finira'.

E prima lo capiscono ENI e compari, meglio sara' per noi, e alla fine, anche per loro.

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