Parigi vuole diventare la capitale mondiale del ciclismo urbano.
Tutto parte due anni fa, nell'aprile del 2015 quando con il Plan Velo si decide di "biclettizzare" la citta'. Il sindaco Anne Hidalgo e il suo assistente Christophe Najdovski hanno iniziato in piccolo, ma dopo vari mesi, aggiustamenti, sperimentazioni e accordi con la metro, le questure, e i comitati cittadini, il 2017 sara' l'anno della bici con 200 chilometri di nuove piste ciclabili nella capitale francese.
A Maggio 2015 venne un primo pezzettino, di meno di un chilometro: una pista dedicata alle bici vicino al Bassin de l’Arsenal che fa parte del réseau express vélo -- che si abbrevia in Reve e che in francese sta per sognare.
In quello stesso anno, la citta' decise di spendere 150 milioni di euro per il loro "reve" sulle bici, cioe' per migliorare l'infrastruttura ciclabile di Parigi, con regole per beneficiare i ciclisti, piste dedicate, parcheggi per le bici, semafori che danno la precedenza alle biciclette.
L'immagine del Parigino in bici con la sua baguette era sempre piu rara.
Le bici del Reve vogliono cambiare il gioco.
Con le corsie dedicate, con le autostrade delle bici, e tutti gli accorgimenti di cui sopra si vuole arrivare al 15% dei viaggi urbani entro il 2020.
Il numero di piste ciclabili in totale raddoppiera' da 700 chilometri a 1400.
E non c'e' solo il Reve: Anne Hidalgo ha l'obiettivo di fare di Parigi una citta' piu' verde, con addirittura l'idea di trasformare i Campi elisei in una strada pedonale.
Tutto questo e' anche occasione di business.
Essendo i parigini, parigini c''e anche chi decide di mettersi li a creare le biciclette su misura e personalizzata. Ti prendono le misure -- braccia, e gambe -- gli dici che tipo di ciclista sei, che tipo di decorazione, colore, pelle vuoi, tutto finisce in un software specializzato, e voila', tre mesi dopo, la bici per te.
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