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Monday, February 27, 2017

Vision 2030: l'Arabia Saudita e i 50 miliardi di investimenti sul sole








The Vision 2030 highlights re­newable energy as a 
strategic priority for the Saudi Arabian economy

The highest level commitment to renewable 
energy ever seen from the Kingdom

Ahmed Nada,  First Solar




L'energia dal sole e' arrivata anche nel regno delle trivelle.

Siamo in Arabia Saudita dove nel 2015 e' stato varato il programma governativo Vision 2030, per accellerare la transizione verso il solare entro il 2030, garantito da un fondo sovrano di 2 trillioni di dollari.

Vision 2030 descrive il solare come una priorita' strategica per la nazione, la sua economia e la necessita' di divestire dal petrolio. A detta del governo, la transizione servira' per aumentare la sicurezza energetica, lasciando il petrolio all'esportazione verso l'estero, per incentivare lo sviluppo dell'industria locale e per abbassare le emissioni di CO2 nel paese.

Cioe' useranno il sole in casa per vendere il petrolio agli altri.

Non solo, l'Arabia Saudia vuole diventare un esportatore di energia solare e Vision 2030 si propone di rendere il tutto possibile grazie a partnership fra privati e il settore pubblico.

Tutto inizio' nel 2010 con il King Abdullah City for Atomic and Renewable Energy (KA-CARE) che ebbe l'incarico di inziare a studiare il potenziale delle rinnovabili in Arabia Saudita. Fra le iniziative gia' eseguite la costruzione di un impianto solare da 3.5 MW presso il King Abdullah Petroleum Studies and Research Center.

Si e' un po ironico che lo chiamino centro degli studi petroliferi, e che fanno impianti solari!

E cosi si era partiti in grande stile.

Gia' nel 2012 si parlava di piu di 40 GW di solare entro il 2032 usando fotovoltaico e solare concentrato.

Poi ci furono dei ripensamenti, e ci furono degli anni di stallo. 2040, invece che 2032? 40GW? Di piu'? Di meno?
 
Il petrolio era ancora a $100 al barile e potevano permettersi di perdere tempo.  Poi ci si rese conto che occorreva fare sul serio, considerato il crollo dei prezzi, il consumo interno che continuava a crescere e gli sprechi.

E cosi si decise di partire subito e di scegliere dei target piu modesti. Nel 2015 si decise di fissare come obiettivo 9.5 GW invece che 40, ma con l'obiettivo del 2023.

In questo momento sono in costruzione altre due centrali solari: entrambe da 50 MW ad Al-Jouf e ad Rafha. Ci sono poi due progetti pilota di irrigazione solare sempre ad Al-Jouf e un impianto fotovoltaico che alimenta il Saudia Dairy and Foodstuff Company a Riyadh. Un altro progetto in via di definizione e' l'uso del fotovoltaico concentrato per produrre elettricita' nella citta' di Tuba.

Per il 2017 il primo round di investimenti con generazione di energia a scala maggiore sara' di 50 miliardi di dollari che verranno usati per costruire un impianto solare da 300 MW ad Al Jouf e una centrale eolica di 400 MW a Midyan.

E' poco, e' tanto? Sono in tempo? Sono in ritardo?

Ognuno puo' giudicare come meglio crede, ma considerato che questo e' il regno del petrolio, e' un grande passo in avanti.

E lo sanno anche loro che occorre fare meglio e di piu': energia solare a larga scala, con maggior efficienza e funzionalita'. L'Arabia Saudita e' infatti ancora molto poco efficente nel suo consumo di petrolio: come dire, ce ne hanno cosi tanto che lo sprecano in abbondanza. Ogni anno se ne vanno 16 miliardi di dollari solo per l'elettricita' da petrolio.

Addirittura il report del 2011 “Burning Oil to Keep Cool" ricorda che se non cambiano strategia l'Arabia Saudita potrebbe dover importare petrolio solo per il consumo interno.

Tutto cambia, volenti o nolenti, anche in Arabia Saudita.


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