Notare che sono quasi tutte donne.
La decisione del 30 Giugno 2014 della Corte di Appello dello stato di New York ha dato un altra vittoria al movimento del no-fracking qui negli USA.
Albany ha infatti deciso che le comunita' locali hanno il diritto di vietare il fracking nel proprio territorio, dando cosi' ragione a piu di 170 citta' dello stato di New York di tenersi divieti e moratorie nei propri giardini. Questa vittoria apre un precedente anche per altre comunita' dell'Ohio, della Pennsylvania, del Colorado, del Texas, e della California e ovunque si stia lottando contro le trivelle.
E' un altra storia di Davide vs. Golia che parte dalla piccola citta' di Dryden - di appena 14,500 anime. Dryden era stata denunciata dalla Anschutz Exploration Corporation, di proprieta' di Phillip Anschutz, e il cui patrimonio complessivo e' stimato essere di $7.5 miliardi di dollari.
E dunque influenza e soldi per gli avvocati non gli mancavano.
La storia inizia nel 2009 quando un gruppo di cittadini, preoccupati per il possibile arrivo del fracking, decide di creare una associazione, la DRAC - Dryden Resource Awareness Coalition, promuovendo raccolte firme e conferenze. Nel 2010 il consiglio comunale si pronuncia compatto contro le attivita' non solo da fracking ma contro qualsiasi operazione di estrazione di idrocaburi.
Questa posizione viene ufficialmente codificato in una ordinanza comunale.
Subito la Anschutz fa causa, perche il divieto alle operazioni di petrolio e di gas, secondo loro, andava contro i loro diritti. Si sono susseguiti una serie di giudizi in tribunale, fino a ieri, 30 Giugno, quando appunto la Corte d'Appello ha finalmente decretato che Dryden ha diritto a dire no alle trivelle sul proprio suolo cittadino. Non ci sono altri gradi di giudizio possibili.
Nel frattempo la Anschutz ha ceduto i propri beni a Dryden alla Norse Energy, che ha cosi rimpiazzato la Anschutz in corte. Sfortuna ha voluto che la Norse, proprio a causa dei vari ritardi nel trivellare e' finita in bancarotta.
A rappresentare Dryden, l'avvocato Deborah Goldberg dell'associazione no profit Earthjustice, che commenta cosi:
"Questa decisione della Corte di Appello ha posto la parola fine una volta per tutte nello stato di New York sulla questione ed ha mandato un forte messaggio all'industria del gas e del petrolio. Per troppo tempo questi ultimi hanno potuto intimidire e abusare delle persone, e pensavano di poterla fare franca. Questo comportamento gli si sta ritorcendo contro, e finalmente le comunita' iniziano a farsi sentire e dire "adesso basta".
Sono arrivati circa 200,000 messaggio di supporto e di osservazioni.
Anche qui, una comunita' intera ha fatto la sua parte. Con il lavoro di squadra si vince sempre.
No comments:
Post a Comment